Harry, non appena Louis gli aveva scritto, si era messo in viaggio per andare da lui.
Si sentiva colpevole perché voleva vederlo, anche se sapeva di averlo ferito con la sua battuta. Ma voleva davvero riuscire ad entrare nel suo cuore, perché Louis nel suo già era entrato.
"Louis?"-chiese vedendo una figura in lontananza.
" H-Harry"-sorrise appena il castano, in evidente imbarazzo. Si prese qualche secondo per osservare bene quella figura slanciata e perfetta, che lui aveva solo osato immaginare prima. Quante volte aveva provato a chiedersi come fosse Harry, se fosse bello come appariva nella foto, ma quello che vedeva superava ogni sua fantasia.
"S-sei venuto" sorrise Harry, incredulo.
"Abito qui dietro" spiegò Louis, non potendo far altro che ricambiare quel bellissimo sorriso, che Harry stava rivolgendo solo a lui.
"Ma avresti potuto rifiutare" rispose l'altro, alzando le spalle. Ed effettivamente aveva questa paura.
"Non mi andava" sussurrò Louis. Non avrebbe mai potuto rifiutare.
"Sei molto più bello dal vivo, e sei anche nano" esclamò ridendo Harry, sapendo bene di infastidirlo con questa affermazione.
"Anche tu sei molto bello, ma sei troppo alto" ribatté Louis, facendo ridere il riccio.
"Rispetto a te, si -sorrise - che vuoi fare?" Chiese Harry, con un velo di imbarazzo.
"Non lo so, passeggiamo?" Rispose ovvio Louis. A quell'ora la scelta delle cose da fare sarebbe risultata limitata a chiunque.
"Direi di si, possiamo fare solo quello"
"Vuoi un gelato? O hai fame? Qualcuno aperto deve esserci" il castano temeva terribilmente che l'altro potesse annoiarsi o, peggio ancora, era terrorizzato dagli imbarazzanti silenzi che lo tormentavano nelle occasioni a lui più care. Si aspettava che ne piombasse uno da un momento all'altro, e in tal caso l'idea che Harry poteva farsi di lui era solo una: Louis era noioso. Ma la verità era che il ragazzo era solo molto timido, aveva paura di sbagliare argomento, di parlare a casaccio e allontanare il riccio da lui.
"Ehm... tu cosa vuoi?"-chiese Harry, preferendo lasciare la scelta al ragazzo accanto a lui.
"Mmm.. gelato?"
"Ti piace leccare?" Harry scoppiò a ridere e, incredibilmente, la sua risata contagiò anche l'altro.
"Sei squallido" riuscì a dire Louis tra le risate.
"Però ridi, e sai cosa si dice?" sorrise vittorioso il riccio.
"Cosa?"
"Se riesci a far ridere una donna, sei a metà dell'opera" Harry non poté evitare di sorridere malizioso, ma Louis aveva la battuta pronta.
"Allora dovrei farti ridere" disse, provocando una grossa risata in Harry, che gli diede del cretino.
"Da che pulpito"-rise Louis-"però ci sono riuscito"
"Direi di si" finalmente tornato serio, Harry osservò il viso di Louis, soffermandosi sulle sue labbra e leccando in un gesto inconsapevole le proprie.
"Sono a metà dell'opera?" chiese curioso il castano.
"Vorresti esserlo?" Louis nemmeno immaginava quanto vicino fosse al traguardo, altro che metà dell'opera. Ma Harry questo non poteva dirglielo. Si limitò solo a guardarlo con aria di sfida. Entrambi erano molto determinati e competitivi.
"Vincerei la scommessa" puntualizzò il più grande.
"Chi lo dice?"
"Beh, se ti innamori io ho vinto" gli ricordò il castano.
"E chi dice che non ho vinto io?" Ribatté Harry, desideroso di vittoria.
"Te lo dico io" rispose prontamente Louis, lasciando l'amaro in bocca a Harry.
"Peccato" alzò le spalle il riccio, cercando di non mostrare la sua delusione.La scommessa... quello era stato il fattore scatenante di tutto, l'inizio di una storia senza eguali, una storia d'amore, ma anche di tanto orgoglio. Non sarebbe uscito nessun vincitore e nessun vinto da lì, avevano perso entrambi, ancor prima di accettare quello stupido gioco.
"Non mi innamoro facilmente"-puntualizzò Louis, mentendo anche a sé stesso.
"Sapessi io"-controbatté il riccio, ostentando una finta sicurezza.
"È una bella sfida, allora" mormorò il più basso.
"Già - Harry guardò il suo orologio, rendendosi conto di quanto tardi fosse - Dovrei andare"
"Di gia?" Il dispiacere palpabile nella voce di Louis.
"Devo lavorare" chiarì l'altro.
"Oh..." il castano abbassò lo sguardo, mille domande gli frullavano in testa. Lo avrebbe rivisto? Sarebbe tornato da lui? Era solo una scusa?
"Meglio di niente, no?"
"In effetti"-sorrise Louis, trattenendo in un angolino della sua testa tutti i pensieri, non voleva rovinare gli ultimi istanti con Harry."Allora.. andrei"-disse titubante il riccio, la voglia di andare via mancava del tutto, lui sarebbe rimasto lì anche tutta la vita a stringerlo, baciarlo, abbracciarlo. Ma la paura supera ogni voglia, ti blocca e ti fa sentire in catene, prigioniero di te stesso. E Harry solo Dio sa quanto avesse paura in quel momento, paura di ammettere di aver perso, paura di essersi innamorato di nuovo
"Torni?" Chiese Louis. Ma non era una semplice domanda, era una promessa, un bisogno di sicurezza. Moriva dalla voglia di sapere se anche a Harry fosse piaciuto stare insieme, moriva dalla voglia e dalla paura di sapere se Harry avesse voglia di rivederlo.
"Tornerò presto" sorrise Harry e le labbra di Louis si incurvarono spontaneamente verso l'alto, incapaci di rispondere a quel sorriso tutto fossette che già avevano imparato ad amare.
"Prometti?" Chiese il castano.
"Prometto" confermò l'altro, avvicinandosi incerto a Louis, che lo fissava, intento ad imprimersi nella testa l'immagine di Harry, per non dimenticare niente.
"Ora me lo devi - sussurrò - Devi tornare... me l'hai promesso. E le promesse sono debiti" anche Louis prese il coraggio di avvicinarsi, adesso a separarli erano pochi centimetri.
"Sigilliamo la promessa?" Chiese allora Harry, sempre sussurrando, pur di non spezzare l'intimità di quel momento. Si guardavano negli occhi, l'aria era carica, stavano facendo l'amore anche senza toccarsi.
"Come?" Ormai le parole erano fatte di sussurri, come se queste poche frasi appena pronunciate urlassero ciò che provavano i due ragazzi.Harry prese coraggio, mise le mani sulle guance del più basso, un primo contatto che diede la forza all'altro che trovò il coraggio di dire un flebile "Baciami".
Harry non poté più aspettare, fece combaciare perfettamente le loro labbra, in un bacio appena accennato, ma bisognoso. Avevano bisogno l'uno dell'altro, respiravano l'uno il respiro dell'altro. Si stavano amando. Ma il bacio durò troppo poco, Louis voleva di più, e credeva che fosse reciproco. Allora rivolse ad Harry uno sguardo confuso."Devo andare - giustificò Harry - questo è l'assaggio" esclamò ridendo provocando una risata a Louis, l'aria si fece subito più leggera.
"Ma non eri quello carnale?" Lo provocò il più basso.
"Vuoi scopare?" Harry era incredulo.
"Ma che hai capito?" Rise ancora Louis
"Abbiamo un patto, ti bacerò solo quando ti amerò - sorrise Harry, consapevoledi mentire, perché lui Louis già lo amava. Voleva solo che questo lo ricambiasse - È anche una forma di rispetto, no?"
"Suppongo di si"
"Allora - mormorò incerto Harry - vado"Il castano annuì, salutando l'altro con un nodo alla gola, mentre Harry saliva sulla sua auto. Louis odiava quell'affare, stava portando via da lui tutto ciò che desiderava.
Entrambi erano consapevoli della scommessa che avevano fatto, entrambi adesso avevano ottenuto una conferma.
Avevano perso.
STAI LEGGENDO
I Bet || Larry Stylinson
Fanfiction[Harry] Secondo me ti sei innamorato [Louis] Bella battuta. [Harry] Non mi ami più? [Louis] Ti ho mai amato? [Harry] Non lo hai mai fatto? [Harry] Dio mi spezzi il cuore [Harry] Lo farai! [Louis] Convinto te [Harry] Scommettiamo gnomo?