Love you when i'm Drunk

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Non era successo niente, era questo quello che pensava Michael mentre camminava per i corridoi dell istituto, quello che era successo con il professore se l'era meritato, era stato lui a provocarlo, era sempre colpa sua.
L'ora di letteratura era arrivata, Castoldi sembrava normale come se il giorno prima non avesse fatto nulla di sbagliato, come se Mika non esistesse, ogni volta che l'uomo incrociava lo sguardo con il riccio distoglieva lo sguardo, non c'erano più i soliti sorrisetti gentili, era freddo e distaccato.
Fortunatamente l'ora passo velocemente e quella infernale giornata scolastica di concluse.

« Michael! »

L'inglese si voltó, e vide un ragazzo bassino castano che correva verso di lui, era Lorenzo.

« Lore, ciao»

« Ciao, senti hai visto Fedez? Oggi non è venuto a scuola e non risponde al cellulare, ho chiamato a casa e sua madre non lo vede da ieri mattina, non è tornato a casa. Dimmi che sai dov'è»

Il tono del ragazzo era davvero preoccupato, il cuore del inglese era impazzito, dov'era Federico? Tanti pensieri presero possesso di lui, e se avesse fatto qualche cazzata?

« No io... No so dov'è, se so qualcosa ti chiamo.»

Il riccio senza nemmeno salutare si allontanó, iniziò a vagare per le strade di Milano, avvertì suo padre che non si sarebbe fermato a pranzo e probabilmente nemmeno a cena.

Sì fermó al muretto per interrogare qualcuno sulla scomparsa dell ragazzo, ne Davide ne Alessandro lo avevano visto, neanche i Gemelli sapevano dov'era finito.

where fuck are you?!

Era arrivato al parco abbandonato, non era nemmeno lì, Michael si sedette deluso su quella che era la loro panchina, rimase immobile a fissare lo stagno ormai secco dove prima probabilmente c'erano delle oche, il terreno sotto le sue scarpe era bagnato per la pioggia dei giorni precedenti, gli ricordava un po' quella sera in cui lo aveva lasciato, gli aveva spezzato il cuore, non si era mai sentito così importante per qualcuno come per Federico.

« Il tetto..!» sussurró

Alzó lo sguardo e gli venne in mente il rifugio segreto di Fedez. Era l'unico a conoscerlo, era di sicuro lì.
Si alzó di scatto e inizió a correre verso il sentiero, gli facevano male le gambe, erano ore che camminava, sentiva di poter cadere in qualsiasi momento, ma non c'era tempo per rallentare, doveva andare da lui a tutti i costi.

Entró attraverso la finestra rotta, tossì per la presenza di polvere e si diresse verso le scale che salì a due scalini alla volta.
Aprì la porta con violenza,una lacrima gli bagno la guancia, non sapeva quand'è che aveva iniziato a piangere.

« Federrico!»

Era lì seduto vicino alla ringhiera, con una decina di bottiglie di birra e altri alcolici vuote intorno a lui.
Mika gli corse in contro e si accasció ai suoi piedi per avvolgerlo in un abbraccio.

« Che fine aveva fatto?! Ti ha cercato ovunque, erano tutti preoccupati.»

« Ora ti preoccupi per me?»

« Cosa dice? Ovvio che mi preoccupa!»

Fedez era evidentemente ancora ubriaco, ma almeno era cosciente e Mika non poteva sperare di meglio, almeno era vivo.

Federico a fatica si alzó dal pavimento e si appoggió alla ringhiera.

« perché sei qui?! Cosa cazzo hai Mik? Prima mi baci, vuoi stare con me e poi mi lasci.»

« Vorrei spiegare ma non posso»

« Perché non puoi? Cosa mi nascondi?!»

Il Milanese di voltó stizzito, stringeva ancora la bottiglia vuota tra le mani.

« Sorry...»

« Non voglio le tue scuse, voglio la verità!»

Mika continuava a piangere e si portó le mani al volto, sentiva di poter svenire,non aveva intenzione di parlare, e prepotentemente il silenzio si fece sentire.

« Non vuoi parlare? Okay parlo io allora.»

L'inglese alzó lo sguardo e lo fissò per qualche secondo, aveva dimenticato quanto fosse bello da arrabbiato.

« Io Ti amo»

Il riccio a quelle parole smise di respirare, era inpossibile che Federico lo amasse, che qualcuno lo amasse.

« you're drunk»

« Si è vero, Ti amo quando sono ubriaco, quando sono sobrio e anche quando sono fatto.
Ti amo quando il sole sorge e quando tramontaz
Ti amo quando mi dici di lasciarti andare... Non voglio lasciarti andare.
Si, sono ubriaco, ma cazzo ti amo.»

Mika inizó a piangere ancora più forte, lo amava con tutto il cuore e in quei giorni gli era mancato davvero tanto.

Quelle parole erano raggi di sole in una giornata nuovolosa, Federico gli aveva aperto il cuore e gli aveva detto che lo amava piangendo.

« La vita fa schifo»

Federico gli si avvicinó e pose una mano sulla sua spalla e indico l'orizzonte.

« Ma il panorama è bellissimo»

Mika si asciugó le lacrime tirò su con il naso, non facendo caso al panorama, continuava a fissare il ragazzo, che anche se era lui a stare male si ostinava a essere forte e farlo stare meglio con qualche parola.

Il riccio con uno scatto si avvinghió al collo del minore trascinandolo in un bacio disperato, da troppo tempo le loro labbra erano state separate, gli mancava il suo sapore, le sue labbra, e le sue mani che lo stringevano per i fianchi.

« Ti amo anche io ma ora torniamo a casa okay? Fa maledettamente freddo qui »
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MI SCUSO PER L'ATTESA DI QUESTO CAPITOLO, MA NON AVEVO TROVATO TEMPO PER AGGIORNARE, SPERO CHE CIÒ NON AVVENGA PIÙ E CHE POTRÒ TORNARE A ESSERE PUNTUALE CON I MIEI CAPITOLI, SPERO VI PIACCIA! BUONA GIORNATA ❤️❤️

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