CAPITOLO 4

137 13 0
                                    

<<Io l'ho conosciuto qui. Abbiamo ballato un po' e mi ha offerto un drink che io ho rifiutato perché in fin dei conti non lo conoscevo. Mi ha chiesto di uscire fuori in giardino.>> continuava a piangere <<Siamo usciti e c'era freddissimo quindi l'ho seguito fino al suo dormitorio perché voleva prendere una giacca da mettere. Non mi sono sentita di entrare là dentro quindi l'ho aspettato giù. È salito e l'ho aspettato per un ora, Annie. Non ce l'ho più fatta e sono andata a vedere perché non tornava.>> singhiozzava e prendeva aria fra una parola e un altra.<<Sono salita e ho visto un ragazzo andare via correndo. Non ho visto la sua faccia ma ho notato che aveva un tatuaggio sul fianco. Sono arrivata davanti alla porta di Mattia e... Era steso a terra, senza vita.>>
<<Mio dio..>>
<<Io ho iniziato a urlare. Ho chiamato la polizia ma sono corsa subito via. Non doveva andare così Annie. Non doveva andare così!!>>
Mi sentì pietrificata.
Era vero che non doveva andare così. Il nostro college cominciava davvero con la morte di un nostro coetaneo? Mi si gelò il sangue.
<<Sei sicura di non ricordare il volto dell'uomo che è corso via?>> chiese Jonas.
<<Non l'ho visto. Le luci del corridoio erano spente perché non doveva esserci nessuno là dentro. Erano tutti alla festa.>>
<<Pensate sia stato un omicidio?>> chiesi.
<<Sicuramente lo scopriremo nei prossimi giorni. In questo posto le notizie scorrono veloci e sapranno sicuramente tutti anche che tu eri con lui. Devi andare dalla polizia e dire che l'hai chiamata tu e tutto quello che hai visto!>>
<<Va bene>> Sara abbassò la testa.
Al pensiero di quello che aveva vissuto la mia amica sentivo un gran bisogno di piangere.
E se pensavo a quello che era successo a quel povero ragazzo sentivo un gran dolore alla bocca dello stomaco.
Non doveva andare così.

Passammo tutta la notte insieme alla polizia e Jonas non ci lasciò mai da sole.
Si rivelò una persona molto carina, che allo stesso tempo sapeva essere meschina e diretta.
Sara riuscì a raccontare tutto all'ispettore e si rilassò un secondo tra le mie braccia.
<<Adesso vi accompagno a casa. Voi due avete già dato oggi e spero vi resti di lezione!>>
Non avevo alcuna voglia di mettermi a tu per tu con lui e, comunque, aveva anche un po' ragione.
<<Grazie di tutto.>>
Jonas non sorrise, non disse nemmeno ciao, semplicemente se ne andò via.
Se non ci fosse stato lui probabilmente la serata sarebbe andata ancora peggio.

Misi Sara a letto e mi sdraiai accanto a lei.
<<Non voglio andare domani a lezione..>>
<<Ti giustifico io, tranquilla.>>

Amore, bugie e altre veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora