CAPITOLO 28

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La situazione era al quanto dolorosa e mi resi conto quasi subito dell'errore che stavo commettendo.  Li sotto l'odore metallico mi ricordava quei giorni in cui pensavo di non rivedere mai più la luce del sole e mi provocava forti fitte al petto. Probabilmente avrei dovuto rivelarmi a chiunque stesse cercando di capire chi ero perché più andavo avanti, più sentivo di fare la fine del topo. Quando arrivai al portone blu pensai di tornare indietro ma poi sentii qualcosa come.. tosse? Purtroppo la curiosità, spesso, aveva la meglio sulla mia razionalità e così proseguii con la speranza di vedere Lucas.              <<C'è qualcuno?>> urlai.
Nessuno rispose ma sapevo che lì c'era qualcuno. Entrai in tutte le stanze, ovunque c'erano nastri gialli della scientifica e buste di plastica. Quando rientrai nella mia stanza, pensare "mia" era strano ma in fondo era proprio quello che era, notai che il nastro era stato spezzato e a terra c'erano le impronte di scarpe infangate, fresche. Sospettavo già di non essere sola li dentro ma averne la certezza mi fece venire la pelle d'oca.                                                                                                                         All'inizio pensai di prendere qualcosa da quella stanza e portarla via con me ma poi lasciai perdere per non compromettere, ancora di più, le indagini della polizia. Sempre che ancora se ne stessero occupando. Indietreggiai poco, fino alla soglia, e respirai affondo. L'ultima stanza che non avevo ancora visto era quella grande, dove ci riunivano quei malati per i loro giochi strani. Entrai quasi di forza perché mi dava il disgusto anche solo l'idea di quelle mura.
<<Annie?!>>
<<Lucas!>> iniziai a correre verso di lui ma lui mi urlò di stare ferma.
<<Non avvicinarti!>> Nei suoi occhi c'era.. paura.
<<Che succede Lucas?>>
<<Non succede niente!>> udii alle mie spalle.
<<Ciao bellezza..>> Scott era li e io non seppi più cosa dire o fare. Avevo trovato Lucas e lui stava bene. Scott era mio amico ma perché io avevo paura? Perché, soprattutto, un omaccione come Lucas aveva paura?
<<Scott!>> feci sorridendo e mentendo <<Che succede? Sono sempre loro?>> abbassai lo sguardo.
<<No. No, per niente. Diciamo solo che..c'è una nuove gestione.>> fece per avanzare nella mia direzione ma qualche tipo di pensiero lo bloccò. <<Sei da sola?>>
<<Sono da sola.>> confermai.
<<Annie va via!>> strilla Lucas tra i denti ma decido di ignorarlo.
<<Sei sempre più bella, davvero. Ogni volta che ti vedo fai scattare qualcosa dentro di me! Sarà la tua innocenza..o la tua postura strana..>>
Aveva sicuramente uno strano modo di fare complimenti ma la situazione era ambigua e non volevo farlo arrabbiare.
<<G-grazie.>>
Scott si avvicinò a me e mi prese le mani.
Lucas stava seduto in un angolo, su una sedia nera con le rotelle e non riuscivo a capire perché non si alzava.
<<Perché eravate qui, ragazzi?>>
Scott rise un po' e poi disse semplicemente: <<Parlavamo.>>
<<Annie ti ho detto di andare via!>> dice Lucas, stavolta più forte.
<<E perché mai dovrebbe andare via? È appena arrivata! Vuoi qualcosa da bere?>>
<<Beh, non che ci sia un bar da queste parti..>> mi guardai intorno.
Scott rise ma si fece subito serio.
<<C'è qualcosa di diverso in te..>>
<<Eh? Cosa?>>
<<Non lo so. Devo capirlo.>>
Aveva una strana luce negli occhi. Sembrava un altro ragazzo.
<<Scott sembri un po' strano. Sicuro di stare bene?>>
<<Annie, porca miseria, vai via!>> urlò stavolta Lucas.
Scott strinse i pugni e si avvicinò a lui colpendolo dritto sulla mascella con un pugno. Solo in quel momento mi resi conto della corda che gli teneva legate le mani.
<<Che cazzo fai?>> urlai.
<<Eh? Io? Questo maleducato non la smetteva di cacciarti!>>
<<Perché è legato?>>
<<Cosa? Ah, beh.. Lui è..>> rise <<d'accordo l'ho legato io. Mi dà così sui nervi, ma non da ora eh. Lo odio dal giorno in cui il suo amico, il tuo ragazzo, si è scopato la mia donna.>> sputò a terra e sollevò di nuovo il capo nella mi direzione. <<Sei così bella..>>
Vedendolo avvicinare mi prese il panico così mi guardai intorno alla ricerca di qualcosa da potergli spaccare in testa nel caso in cui volesse farmi del male, ma non c'era nulla.
<<Scott s-sei ubriaco?>>
<<Cosa? No piccola, no. Non hai paura di me vero? Sai che non ti farei mai del male..>>
Il cuore prese a battermi forte nel petto. Scott sembrava essere impazzito e mi ero cacciata da sola in quel guaio.
<<Perché adesso non torniamo a casa?>> dissi.
<<Adesso? Non ti piace questo posto? Io lo adoro! In fondo è qui che ci siamo conosciuti!>>
<<Ovviamente io ti ringrazio ancora di tutto ma..io detesto questo posto e quello che mi ricorda.>>
<<Va bene. Ce ne andiamo.>>
<<D-davvero?>>
<<Si, certo.>> fece un sorriso dolce e poi due uomini entrarono dentro la stanza.
<<Chi sono?>> strillai.
<<Amici.>> poi guardò loro <<Prendete quella merda e portatelo in una stanza. Me ne occuperò dopo.>>
<<Cosa vuoi fare a Lucas?>>
<<Mi dispiace, tesoro, ma non posso darti questo tipo di informazioni perché dopodiché dovrei ucciderti e non voglio. Tu sei molto importante per me.>> mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Avevo capito, era matto sul serio.
Quasi di istinto, tanto per peggiorare la mia situazione, urlai: <<Se lo lasci andare..beh..resto io con te.>>
<<Che cazzo, Annie?!>> biascicò Lucas.
<<Come? Resti con me se libero quella feccia di uomo?>> restò sbalordito quanto me.
<<Si..La mia migliore amica lo ama e Jonas non vuole più avere nulla a che fare con me quindi non mi cercherà e Lucas non gli dirà dove sono.>> dissi, con le lacrime agli occhi.
<<Hai sentito Lucas? La mia amata ti vuole così tanto bene..e io che volevo ucciderti! Se lo avessi saputo avrei fatto prendere subito anche lei ma probabilmente non saremmo arrivati a questo..>> commentò fra se e se.
<<Allora? Lo vuoi mandare via?>>
<<Posso picchiarlo un altro po'?>>
<<No!>>
Scott rise, ancora. Leggevo la pazzia nei suoi occhi. Cosa gli era successo?
<<Accompagnatelo fuori, ragazzi!>> ordinò. <<Senza torcergli un capello.>> aggiunse.
Tirai un sospiro di sollievo e immaginai Sara felice di rivederlo.
<<Beh..adesso possiamo andare da qualche parte? Non lo so..vuoi..fare qualcosa?>> non sapevo che altro dire ma dovevo condurlo fuori di lì.
<<Piccola io non posso uscire da qua perché, come ricorderai, stanno cercando dei rapitori a piede libero..>>
<<Ma nessuno sospetta di te!>>
<<Si però potresti scappare o gridare aiuto in mezzo alla strada e non vogliamo che accada qualcosa del genere, giusto?>>
Deglutii a forza.
<<Giusto.>> sussurrai.

Amore, bugie e altre veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora