Capitolo 8

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Il film andò avanti per un po senza che niente di speciale succedesse, mi sembrava che qualcosa stesse per accadere o che lui stesse per fare qualcosa, ma quel qualcosa non accadeva.
Eravamo ormai arrivati al punto cruciale del film quando Giulietta si uccide per Romeo.
<Stupida>.
<Cosa?>chiesi in risposta alla sua affermazione.
<Giulietta... è stata stupida , morire così senza una ragione>
Mi girai verso di lui
<Non è stata stupida è morta per amore >
<Ma poteva ancora vivere , poteva rifarsi una vita , Romeo non avrebbe mai voluto che lei morisse.>
<E che vita sarebbe stata ,la sua ,se al mondo non esisteva più il suo unico amore?>
Carter tacque per qualche secondo poi parlò.
<Non l'avevo mai pensata in questi termini >
<Ho vinto! > esultai.
<Perché? >
< Perché ti ho fatto capire che in tutto questo tempo hai frainteso Shakespeare! Ho vinto! >
<Ehi ehi ehi >disse ridendo <resto sempre della mia idea>
La sua risata mi colpì di nuovo era così profonda che mi fece vacillare.
<Bene,è leggermente tardi,che ne dici di. ..dormire? >disse.
<Certo. ..ehm io dove dormo?>
<Nella mia stanza >
<E tu...?>
<Nella mia stanza, con te>
<Cosa??No non ci penso neanche! >
Guardai fuori dalla finestra e,anche se era buio, riuscii a vedere la pioggia che cadeva,il temporale non era ancora finito.
<E dai!> disse Carter.
<Non posso dormire nella camera degli ospiti? >
Carter si irrigidi, ma rispose subito .
<No , non...si può entrare in quella camera. >
Sapevo che aveva qualcosa da nascondere ma non era la cosa più importante al momento. Non volevo dormire con lui.
<E allora dormirò sul divano >
<Non essere sciocca, non ti farò dormire su uno scomodo divano quando il mio letto è abbastanza grande per tutti e due.>disse categorico.
<Okay > dissi alla fine.Ormai era inutile ribattere, tutti e due saremmo andati avanti a discutere per tutta la notte .
Mi lasciò alcuni minuti per prepararmi in bagno e poi lo raggiunsi nella sua stanza, era abbastanza grande, con una grande portafinestra per accedere al terrazzo. La cosa che mi colpì di più fu il fatto che era mezza vuota. C'erano delle foto attaccate al muro che,evidentemente, lui aveva rimosso. Me ne accorsi perché avevano lasciato il segno sulla parete bianca. Gli arredi erano il minimo indispensabile .Carter era già steso sul letto, grande letto glielo concedo, in boxer e una maglietta a maniche corte,io invece indossato sempre la sua camicia non avendo altro da mettermi. Senza dire una parola mi misi a sedere dalla parte opposta.
<Fai come se fossi a casa tua,non mordo>
Annuii nel buio , consapevole che il mio cenno non si sarebbe notato.
Così alla fine mi decisi a stendermi sul letto , il più possibile lontana da Carter,mettendo la coperta fra di noi come se quella piccola , fragile barriera potesse proteggermi.
Proteggermi da cosa poi? Pensai.
L'unica minaccia possibile era lui ma ero abbastanza sicura che non mi avrebbe sfiorata nemmeno con un dito.
Carter non disse più niente e nel silenzio totale riuscivo a sentire il mio è il suo respiro. Il silenzio che si era creato fra noi era carico di imbarazzo per questa nuova situazione. Almeno per me era nuova, non so lui, ma io non avevo mai dormito con un ragazzo accanto, al massimo con Kate.
Non avevo ancora fatto i conti con quel bacio sotto la pioggia.
E nemmeno avevo voglia di farli, ero stanca per l'incredibile giornata passata e non so,l'idea di rivivere quelle sensazioni con Carter accanto non mi attraeva ,non perché non mi fosse piaciuto,solo non lo trovavo corretto e inoltre con lui accanto non riuscivo a pensare. Aveva questo strano modo di farmi sentire quando le ero vicina , era come se tutto il mio corpo si intorpidisse,i miei muscoli si rilassassero.
Ad un tratto interruppe i miei pensieri con un colpo di tosse.
<Beh Buonanotte allora . >disse.
<Buonanotte >sussurrai.

Quando aprii gli occhi , non riconobbi subito dove mi trovavo, poi i miei occhi misero a fuoco la stanza semi vuota e le pareti bianche .
Carter.
Ero nella sua stanza.
Perché la notte prima non ero potuta andare a casa per il temporale.
Mi girai nel letto ,ancora stanca,e guardai l'orario su una piccola sveglia sul comodino.
Le 3:40 del mattino.
Era sempre così presto, e per un momento valutai di tornare a dormire poi qualcosa mi colpi.
Il letto era troppo vuoto , infatti Carter non c'era. Il lenzuolo dalla sua parte del letto era sfatto. Mi guardai in torno per vedere se fosse lì , ancora nella stanza ma nel buio, non riuscii a individuare la sua figura.
Dove sarà?
Poi una luce nel terrazzo attirò la mia attenzione. Mi alzai e quando i miei piedi nudi toccarono il pavimento freddo rabbrividii,la porta del terrazzo era socchiusa , per questo faceva così freddo. Carter era lì, sul terrazzo, che guardava qualcosa con occhi assenti, si era messo addosso una felpa bianca ,era troppo freddo per rimanere fuori in boxer e maniche corte , che faceva risaltare ancora di più i suoi muscoli e le sue spalle larghe. Non volevo che mi notasse così mi avvicinai ancora di più ma stando attenta a non farmi scoprire.
Lo guardai meglio , aveva una faccia strana , quasi triste, non si addiceva a lui , sempre pronto a fare battute e a ridere .
Chissà a cosa pensa in questo momento...
Carter fece per girarsi e io riuscii a raggiungere il letto appena in tempo, mi misi sotto le coperte e aspettai che entrasse , non volevo che lui scoprisse che lo avevo spiato fin ora.
Carter chiuse la porta e si rimise a letto che fece un leggero cigolio.
Il suo comportamento era strano però, chi altro , a dicembre, sarebbe uscito in terrazzo alle 3 di notte?
Certo anche io non ero certo il ritratto della normalità, ma lui sembrava che qualcosa lo opprimesse, come se avesse un segreto nascosto.
Un giorno riuscirò a capirti Carter.
E con questo pensiero mi addormentai una seconda volta.

la fatalità del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora