Capitolo 3

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Rimasi sola,cosí finalmente entrai in camera e mi buttai sul letto.Non avevo nemmeno la forza di togliermi i vestiti.

Mi infilai sotto le coperte e chiusi gli occhi aspettando che il sonno arrivasse e mi portasse via con se. In questi ultimi tempi il sonno era l'unica cosa che mi faceva staccare la spina. Ma non successe.Rimasi stesa a fissare il soffitto per ore e ore ,ripensando alla conversazione con Carter.Non potei dimenticarmi i suoi occhi,di quel verde cosí intenso,sembravano due grandi smeraldi.Continuavo a pensare al post-it con sopra il suo numero.Mi rigirai nel letto cercando in ogni modo di scacciare via quei pensieri.Ma non ci riuscivo,non ce la feci,allora presi il cellulare dal comodino e feci il numero.

<Pronto?> mi rispose una voce leggermente preoccupata.

<Katrine?> dissi io.

<Oddio Rosie ,perche mi chiani alle due di notte ?>mi chiede con voce assonnata.

<Ho provato a suicidarmi.> le dissi senza tanti giri di parole.

<Oh Signore,tu cosaa??>

<Calmati Kate come vedi sono ancora qui.>cercai di rassicurarla.Non era la prima volta che ho provato a farlo ma Katrine non ne sapeva niente ,non so perché questa volta mi sembrava giusto che lo sapesse.

<Dovrei calmarmi Rosie ? Come ti sentiresti se la tua migliore amica ti chiamasse alle due di notte e ti dicesse che ha provato a suicidarsi??>

Non risposi.Non avevo pensato a come avrebbe reagito .

<Perche ? Perché lo volevi fare?>mi chiese ,quasi supplichevole.

<Lo sai perché.>risposi

<Non é un buon MOTIVO>
Stava urlando, brutto segno con Kate.

<Lo so,un ragazzo mi ha fatto tornare in me e ho deciso di non farlo.>
Le risposi così in fretta che non le diedi il tempo di dire altro, non avevo voglia di sentirla urlare.

<Un ragazzo ? Molto cavalleresco da parte sua.Quindi ti ha vista ed é venuto a salvarti?>

<Non esattamente,bé voleva farlo anche lui.> dissi un po sul vago.

<oh Dio !Ed ora dov 'é?>chiese allarmata.

<Non ne ho idea.>risposi ed era la verità, non avevo pensato a cosa lui avrebbe fatto dopo avermi accompagnata a casa . E se si fosse suicidato? Era colpa mia? Forse avrei potuto fermarlo come lui ha fatto con me...tutti questi dubbi presero forma nella mia testa ma poi mi ricorda del post-it . Lui voleva che io lo chiamassi e non si può chiamare un morto , mi dissi stupidamente.

<Ok ne parliamo domani mattina,sono veramente stanca.> mi disse Kate.

<Okay.>

<Rosie ?>

<Si ?>

<Promettimi che non lo farai mai piú ,ti prego.>

<Okay.> per ora era la verità.

<Non posso sopportare di perderti.>

Kate chiuse la telefonata e io ritornai nel mio letto.

Decisi che domani mattina per prima cosa avrei chiamato Carter perché Katrnine mi ha fatto venire il dubbio nonostante la piccola rassicurazione del post-it . E poi volevo sapere come stava ;glielo dovevo,insomma forse era grazie a lui se ero sempre qui. Non sapevo perché avevo chiamato Kate , forse per sentire la sua voce , forse per dirgli quello che volevo fare o forse perché volevo dirgli di lui.

la fatalità del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora