Shopping with bró.

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Era ormai arrivato il venerdì sera, domani ci sarebbe stata la festa, ed era da cinque giorni a questa parte che mi facevo sempre la stessa domanda:
'che cazzo mi metto?'
ma il mio cervello sembrava non volesse connettere, così cominciai a rovistare nell'armadio alla ricerca di un outfit per lo meno decente, ma niente, tutti i vestiti che avevo comprato quest'estate erano spariti nel nulla.
machecazz?
<<dove siete?>>
mormorai esasperata.
<<che fai ora parli pure da sola?>>
disse una voce alle mie spalle che mi fece letteralmente prendere un colpo,infatti sbattei la testa nell'anta del mobile.
<<ma che sei scemo?>>
dissi a quell'invertebrato di mio fratello la cui testa spuntava da dietro la porta della mia stanza.
<<no Christian >>
disse con un'aria da imbecille,ma no aspettate lui è sempre imbecille.
alzai gli occhi al cielo e lui rise, ma che si ride?
<<comunque che stai facendo?>>
disse entrando del tutto in camera mia e raggiungendomi davanti all'armadio, okay più che armadio sembrava un campo di battaglia, ma questi sono solo dettagli, inutili piccoli e insignificanti dettagli.
<<voglio dare in beneficenza dei vestiti.>>
dissi sarcastica.
<<davvero?>>
disse sorpreso.
Dio ma quanto è imbecille questo ragazzo..
<<certo che no, stupido.
domani notte vado ad una festa e non so cosa mettermi.>>
dissi con ovvietà.
capitan ovvio || la vendetta.
beh si come no..
<<quella di quel tipo..aspetta com'è che si chiama?Matthew Espi.. ah ecco ci sono!
Espirosa!>>
disse con sicurezza.
povero ragazzo..
risi.
Espirosa..dio che fratello stupido che ho..
<<si lui, comunque è Espinosa, non Espirosa..>>
dissi ridendo.
<<e io che ho detto?>>
disse con aria da sassy queen mettendosi una mano aperta sul petto.
poverino non ce la può fare..
alzai gli occhi al cielo, si..lo faccio spesso quando ho questo australopiteco tra i piedi.
<<comunque non mi sei d'aiuto, la festa è domani non so che cazzo mettermi e tu mi stai distraendo.>>
dissi.
<<uh, che acidella.., se proprio vuoi me ne vado>>
disse raggiungendo la porta,ma prima di aprirla e uscire disse:
<<volevo solo avvisarti che sto andando al centro commerciale e volevo chiederti se volessi venire con me, ma sei troppo antipatica oggi, non che tu non lo sia gli altri giorni>>
non sentii le ultime parole per sua fortuna, il mio cervello si fermò a 'centro commerciale'.
Gesù è perfetto.
centro commerciale equivale a negozi e negozi equivale a vestiti e vestiti equivale a, okay basta ho rotto il cazzo.
<<fratellone, sai che ti amo immensamente, sei la mia vita, la mia ispirazione>>
dissi praticamente in ginocchio, decisamente imbarazzante.
<<oh grazie sono lusingato..comunque ti avrei chiesto lo stesso di venire anche senza la scenetta che hai appena messo in atto.>>
coooosa??
mi sono messa in ridicolo per un cazzo?.
feci una faccia a dir poco stupefatta.
ero talmente presa dal momento ridicolo che non mi accorsi della voce di Chris.
<<un sorriso per la stampa>>
disse col telefono in mano.
ora lo uccido.
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<<guardati sei così ridicola in questa foto>>
disse ridendo,quest'esemplare di umano non ancora evoluto del tutto, seduto in macchina accanto a me.
si esatto non l'ho ucciso ma solo perché voglio andarci vestita da normale sedicenne a quella festa e non da pensionata, a giudicare da quel che avevo nell'armadio.
Per ora questo coso parlante comunemente chiamato Chris mi serve.
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<<che mi dici di questo?>>
mi chiese il mio bró porgendomi un vestitino blu.
lo presi e lo allargai.
<<troppo blu.>>
dissi riporgendoglielo.
alzò gli occhi al cielo.
ah ma allora è una cosa di famiglia..
<<hol è il decimo che ti faccio vedere e per ora non te n'è piaciuto neanche uno.>>
disse esasperato.
<<ci credo hai dei gusti di merda>>
dissi acida.
Poi mi girai,e vidi da lontano appeso a una gruccia l'abito perfetto.
Potrei giurar di aver sentito il coro angelico ..
Incominciai a camminare verso quella meraviglia e più mi avvicinavo e più mi piaceva.
Mi accorsi che però mentre io allungavo la mano per prenderlo lo faceva anche un'altra mano sconosciuta.
lo prendemmo tutte e due nello stesso identico momento.
Mi girai per guardare in cagnesco la proprietaria della mano afferra abiti altrui e mi accorsi che anche lei mi stava fulminando con lo sguardo.
<<l'ho preso prima io>>
mormorammo insieme.
e due palle..
<<senti non so chi tu sia ma ti posso assicurare che l'ho visto per prima.>>
dissi.
<<e chi me lo assicura?lo spirito santo?>>
disse.
no,io scema di guerra.
<< Hol hai finito?>>
disse Christian spuntando da dietro alla ragazza, la quale sentendo una voce alle sue spalle si girò.
<<Christian?>>
<<Isabelle?>>
ah bene a quanto pare gli stronzi si conoscono...

You are my change《Ethan Dolan, Cameron Dallas 》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora