Capitolo 7

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La sveglia suona. Un'altra giornata è iniziata. Non vedo l'ora di andare al lavoro, spero proprio che tutta questa storia recitando, scomparirà.
Mi vesto, mi lavo e mi trucco per nascondere queste enormi occhiaie. Poi indosso le scarpe, prendo la borsa da dove l'ho lasciata ieri ed esco. Mi infilo in macchina e accendo la radio. Devo cercare di non pensare, devo lasciare la mente aperta il più possibile.
"'Giorno, Dakota!" Mi saluta Sam
"Buongiorno Sam. Cosa si giriamo oggi?" Chiedo, ostentando un sorriso falso.
"Oggi la nosta cara Anastasia lascerà Christian. Avevamo programmato un'altra scena, ma Erika non potrà venire oggi e mi ha lasciato disposizioni ben precise. Forza! Vai a cambiarti, così iniziamo!" Dice Sam, e mi saluta con un sorriso sfolgorante.
Vado in camerino e mi cambio, indosso una camicia e un pantalone attillato. Magdalene entra nel camerino e mi saluta, ma notando il mio sorriso triste, in risposta al suo sorriso luminoso, mi chiede
"Tutto bene?"
"Sì grazie. Sono solo un po'stanca, non ho riposato, questa notte" chiarisco.
Poi, senza aggiungere altro, si mette al lavoro. Diciamo che il mio aspetto trascurato da ieri sera è proprio l'ideale per girare questa scena.
"Scena trentesima, prima!" Urla Sam.
Giriamo le sequenze un paio di volte, sembro assente, distante. È questo l'effetto desiderato.
"Ottimo, Dakota, complimenti anche a te Jamie!" La regista ci loda.
Io sorrido, poi mi avvio con Jamie ai camerini.
"Dakota, cosa c'è oggi che non va?"
Mi chiede Jamie, premuroso
"Sto bene, ma non ho riposato per niente questa notte" Mi sento un po' in colpa per queste menzogne, ma in fin dei conti non posso...
"Dimmi la verità! Non sono così idiota da bevermi questa scusa!" Ribatte.
"È stata anche la scena, molto forte, che mi ha un po'scosso" cerco di fare un sorriso tirato.
Jamie mi afferra per le spalle, con delicatezza ma con decisione. Poi mi trascina nel suo camerino.
"Dakota, capisco che non vuoi parlarne con me, ma NON devi mentirmi!"mi parla lentamente.
Le lacrime vogliono uscire dai miei occhi ma io cerco di non piangere. Abbasso la testa, poi però, mi arrendo e le lacrime mi offuscano la vista. Chiudo le palpebre e finalmente mi sfogo.
"Matthew, è stato lui, mi ha picchiato. È geloso, terribilmente geloso, non vuole che io esca con te, né con nessun altro al di fuori di lui." Piango.
Ora ci sono. Mi allontano da lui, chiudo la porta del camerino a chiave e inizio a slacciarmi la camicia, la apro e la faccio scivolare dalle mie braccia.
"Dakota, cosa stai facendo?"chiede Jamie terribilmente in colpa per questa rivelazione che gli ho fatto. Non rispondo e passo ai pantaloni, li apro e li faccio cadere ai miei piedi.
"Ti prego, parlami." Chiede ancora una volta.
"Jamie, tu sei l'unica persona di cui mi fidi davvero. Ti chiedo un favore. Il favore più grande della mia vita. Devi toccarmi. Devi farmi capire che non tutti gli uomini non sono come Matthew. Ti prego. Ho terribilmente paura che tutti gli uomini siano come lui. Ho paura che tutti possano trattarmi come lui. Vorrei che mi facessi ritornare la fiducia nel genere maschile."sussurro.
"Oh mio Dio, Dakota! Ma come... come posso toccarti...dopo quello che ti ha fatto? Se è la fiducia quella che cerchi, e la stai cercando in me, ti giuro che farò tutto quello che mi è possibile per farti sentire a tuo agio con gli uomini"

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