Anonymous

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Anonymous pov

Sette anni, erano passati sette anni da quando Michael ha drogato i suoi amici. Non lo aveva fatto volontariamente, anzi, lui quella volta era fatto di brutto, era messo davvero male: tre canne, due pasticche di ecstasy e una siringa di eroina.
Sono passati sette anni e lui fa ancora uso di droghe, è diventato irriconoscibile, le sue braccia sembrano scola-pasta, è davvero una brutta scena.
Da quella sera di sette anni fa, Delilah è diventata pazza. L'hanno chiusa in una casa di cura. Aveva istinti suicidi, e i genitori, avevano deciso per il suo bene di mandarla lì. Charlotte ha sette anni ed ha l'età giusta per vedere la madre.
La bambina quel giorno era accompagnata dai nonni, stava per rivedere la mamma dopo anni. La bambina ha sempre pensato che i nonni fossero i suoi genitori, ma quel giorno stava per sapere la verità. Era abbastanza grande per venire a sapere dell'esistenza di sua madre, ma anche troppo piccola per sapere la gravitá della cosa.

Quel giorno Delilah era triste. Aveva iniziato ad autolesionarsi da tempo ormai, ma i medici le tolsero qualsiasi cosa appuntita che le permettesse di farlo.

"C'è una visita per lei signorina Del" le disse la sua infermiera. Delilah era stranita. Nessuno le andava a fare visita, neanche i genitori, e questa cosa la fece cadere ancora di più in depressione. Delilah scriveva lettere su lettere ad Ashton, facendogli notare questa cosa.

Caro Ashton, mi hanno detto che c'è una visita per me, li fuori, io non so chi sia. I miei genitori non ricordo neanche come sono fatti. Mi mancano. Mi mancano tanto. Spero proprio siano loro. Ora vado a vedere chi è. Ti amo, tua e per sempre Delilah.xx

Delilah uscì dalla sua stanza, e, accompagnata dalla sua infermiera Giulia, andò in sala d'aspetto.
Cadde sulle ginocchia e pianse.

"Mamma, mamma, perchè quella donna è cascata? E perchè sta piangendo?" Chiese Charlotte a quella che pensava fosse sua madre. Alla madre di Delilah scese una lacrima amara sulla guancia, e corse ad abbracciarla.

"Mamma, quanti anni ho passato qui dentro?" Sul viso della piccola Char si formó una strana espressione. La "mamma" non le aveva mai accennato di una possibile sorella.
"Sette" a quell'affermazione Delilah scoppió a piangere ancora più forte. " PERCHÉ NON MI SIETE VENUTI A TROVARE NEANCHE UNA VOLTA? SONO STATA SETTE ANNI DELLA MIA VITA RINCHIUSA IN QUESTE QUATTRO MURA, SCRIVENDO AD ASHTON, CHE NEANCHE PUO' LEGGERLE LE MIE LETTERE" aveva iniziato ad urlare. Stava per ricominciare a parlare, quando notó Charlotte piangere, Delilah corse da lei, la prese in braccio e la strinse forte a se. " mi ricordi tanto tuo padre sai piccola mia? Sei praticamente uguale a lui. Mi sei mancata tanto in questi anni. Ti devo dire una cosa" La piccola era impaurita, tutti lo sarebbero se un'estranea ti prendesse in braccio e ti abbraccierebbe. " chi sei tu?" La bambina chiese innocentemente. "Sono tua madre piccola, e quelli che tu chiami genitori, in realtá sono i tuoi nonni. T-tuo padre, n-non c'è più. È morto prima che tu nascessi. Devo darti tante scuse, perchè, beh, ti ritroverai anche senza mamma. Sei ancora piccina, non ti ricorderai di me fra qualche anno, ma sappi che saró sempre accanto a te"

NOTA AUTRICE
LOL SONO IN STRARITARDO MA SORRATEMI, HO I MIEI IMPEGNI E BEH NON POTEVO. SPERO CHE QUESTE 560 PAROLE VI BASTINO PER OGGI E MI SCUSO PER LA DRAMMATICITÀ DEL CAPITOLO. VI AMO PERCHÉ SIAMO GIÀ A 500 VISUALIZZAZIONI... SE VI È PIACIUTO STELLINATE E COMMENTATE CHE NON COSTA NULLA❤️

Hey Angel //A.IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora