Pov Bella ★
A ritmo di quella "Best song ever" me ne stavo sulle mie a ballare, quasi meccanicamente. Avevo le orecchie piene di suoni e parole, risate di un paese in festa, che "dimenticata da Dio" faceva tutto il possibile per festeggiare quella mezza estate. Edward era andato a prendere da bere al grill e quasi irrazionalmente, ero nervosa, non mi sentivo più libera come poco prima, non mi sentivo a mio agio a modo mio. Il che era assolutamente strano. Avevo passato la vita nella solitudine, ed ora che era con me, non riuscivo a vivere senza. Era una situazione diversa da quelle in cui mi ero trovata fin ora, calcolando che io nell'amore non ci avevo creduto per molto tempo: non potevo credere che un sentimento, unione di sensazione è sguardi sfuggenti potesse cambiarti in un modo tale. Ma con lui era diverso ... Il cielo, l'inferno, non mi importava più; aveva reso la mia immortalità, luminosa e piena di gioia, avevo una motivazione ed essa era lui. Credevo che avremmo potuto continuare così per sempre, ma evidentemente le cose non dovevano andare così ...
Una mano mi tocca la spalla destra e mi voltai indispettita e nervosa.
Quella mano era di una delle persone che non avrei più voluto incontrare.
-Stefan- dissi e la cosa divenne incredibilmente reale; il suo viso lo conoscevo alla perfezione, probabilmente non lo avrei mai dimenticato. Lo ricordavo e lo sognavo da sempre. Lo avevo, probabilmente, visto nascere; ricordo il suo pianto a pieni polmoni, i suoi occhi verdi, i capelli biondi diversi dal comune...
Lo ricordavo correre nei campi dorati di spighe di grano, dove i contadini, quei pochi che fuggivano dalla rivoluzione industriale, si occupavano della tenuta.
Mi bacia sulle labbra, un gesto antico, un gesto che significava che lui solo aveva un legame con me e io con lui. Un gesto che nell'800 poteva compiere solo la famiglia. Lui lo prolungò, mordendomi il labbro inferiore e stringendo il mio viso saldamente. Quando lo scioglie mi abbraccia.
-mi sei mancata così tanto...- dice e gli occhi mi prudono. -... Perdonami, perdonami tesoro-
Mi stringe e io mi aggancio a lui delicatamente. Mi dava stabilità quel mio fratello preferito.
Qualcuno parla, mi sembra dica il suo nome.
I ricordi mi assalgono e la testa mi si riempie di urla; mi aveva costretta a molti gesti depravati ed estremi. Avevo pianto così tanto in un solo giorno, durante la transizione volevo solo morire. Mi aveva ficcato un dito in gola. Non mi ero trasformata per mia scelta, come invece aveva fatto Damon ... Damon. Dove era Damon?
-Elena, lei è importante- dice -lei è la mia sorella maggiore, Isabella-
Elena? Chi è Elena?
-lei è tornata da me, non la vedo dal '64 questa donna a cui ho rovinato la vita ...- vero, lo aveva fatto in più di un'occasione. -... Dio solo sa quanto ho desiderato chiederle perdono ... Oh Isa mi dispiace così tanto...- dice in lacrime e le mie ci mettono a sgorgare come fontane, lui mi stringe e ciò mi ricorda la nostra infanzia. Lo avevo sempre stretto a me, c'erano state poche occasioni in cui lo aveva fatto lui come in quel momento.
Alla felicità che mi aveva riempita, si sostituì in pochi secondi con delusione, trasformandosi poi in rabbia. Mi separai da Stefan riluttante.
-io me ne devo andare- dichiaro. Lui mi stringe una mano e gli tiro uno schiaffo e mentre che è sorpreso riesco a districarmi tra la folla.
So solo che voglio andarmene, ma poi i pensieri sconvolti e confusi, vanno da un'altra parte.
Edward, devo trovare Edward.
Mi avvio verso il grill, lui è lì davanti e gli vado vicino. Gli sorride e quando mi accoglie tra le sue braccia sospiro, finalmente sono al sicuro dal mondo. Mi bacia sulla fronte.
-vengo con te a prendere da bere- dichiaro senza ammettere che se non lo faccio adesso, sarei capace di prendere e non farmi più vedere.
Entriamo quando è il nostro turno e ci piazzamo al balcone di legno scuro con piccoli sgabelli foderati e il barista mi sorride ammiccante: -cosa ti servo?- mi chiedo.
Sorrido. -a me un whisky e soda, al mio ragazzo una birra bionda- annuisce. -anzi, io mio fammelo doppio- dichiaro.
Mi siedo e mi rigiro una nocciolina sfusa che sta sul bancone.
Appena arrivano i drink, pago e decido di affondare i ricordi nell'alcool perché altrimenti se facessi come vorrei o mezza città sarebbe dissanguata o perderei Edward per sempre e quella non era una variabile nemmeno da pensare, mai.
Il whisky, anch'esso fa parte dei miei ricordi, mio fratello Damon lo adora, Stefan non c'è da parlarne nemmeno e mentre che il calore dell'alcool mi scende per la gola, ancora non riesco a credere a cosa sia appena successo.
Stefan ...
-tutto okay? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma- dichiara e faccio segno di no senza guardarlo ma ne ordino un altro. Assurdo ...
Mi guarda incuriosito per quanto sappia che non parlerò: -ho visto una persona che non pensavo avrei rivisto, o almeno non qui e ora, e tra me speravo quasi fosse morto- dico amaramente. È colpa sua, tutta sua. Negli anni avevo capito che Damon centrava ben poco, parava il culo a Stefan in qualsiasi situazione è basta.
-e so benissimo che è brutto dirlo, ma fa parte di una fase del mio passato che ancora non posso accettare-
Mi accorgo che sto piangendo solo quando mi asciuga una lacrima.
-sei forte e tempo una settimana e torniamo a Forks, lì il passato non ti inseguirà-
-sei davvero convinto di quello che dici?-
Ci pensa su e mi fa morir dal ridere quella sua espressione concentrata;
Sorride. -sí finché non tornano Carlisle ed Esme da Denali- dichiara. -poi ricomincerai a fare cane e gatto con lui- e annuisco ridendo alla routine di quelle nostre azioni.💞😍❤
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Run with me
De TodoTre vite sono cambiate nell'aprile 1864 da cui poi è partita una sfilata di morti che porta un solo nome: Katherine. Stefan sparì alla ricerca di LEI e Damon? E la Miss Mystich Falls di 18 anni Salvatore? cosa succede se si è in due contro il mondo...