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Scegliemmo un locale piccolo, ma abbastanza accogliente. Non era il mio ambiente quotidiano, visto che mi capitava più volte di incontrare le ragazze in atmosfere totalmente diverse. Era la prima volta che mi capitava di conversare con una ragazza in una situazione così decisamente tranquilla, senza essere ingoiati dalle alternanze di luce e coinvolti dalla forte musica. Era...diverso, ma non mi dispiaceva affatto. <<Alla fine hai accettato...>> <<Solamente perché sono un tipo curioso>> gli risposi. << Vorrei tanto sapere con esattezza su cosa tu sia curioso>> <<Sicuramente per capire che cosa trovi di così interessante in me>> <<Chi te l'ha detto che io ti trovi interessante?>> <<Allora qual è lo scopo di quest'invito?>> gli risposi io stuzzicandola <<Magari volevo farmi perdonare>> <<Mmm, non credo proprio, c'è qualcos'altro>> <<Sei proprio sicuro che stiamo parlando di me e non di te, Darren?>> ribatte con un tono altrettanto stuzzicante; ed io non resistetti al l'istinto di sorridere, facendola sorridere di conseguenza. Adoro il fatto che lei sorrida a causa mia, nessuno l'aveva mai fatto. Ricordo che l'unico sentimento che riuscivo a scaturire con costanza era l'odio. Magari era proprio questo il mio intento, farmi odiare; ma non vorrei mai che lei lo facesse,  non lei. Inaspettatamente Danielle interrompe  il silenzio con una domanda inizialmente solita <<Perché ti appassiona così tanto la filosofia?>> ma assolutamente non banale; ho il sospetto  che ogni domanda che pone, non abbia nulla di superficiale. Lei mi sta studiando...sta cercando di capirmi.
<<Perché mi affascina>> <<Cosa esattamente?>> <<Sicuramente il fatto che la filosofia non è subordinata a delle regole. Avere la possibilità di sviluppare i propri pensieri...i propri  ideali>> <<Alcune regole vengono create per non essere seguite; e sicuramente tu sarai uno di quelli >> <<Per quale oscura ragione?>> risposi divertito <<Sapresti negarmelo?>> <<Non saprei, magari esiguo solamente quelle che considero giuste...>> <<Troppo noioso>> <<Che intendi dire?>> <<Seguire il sentiero più semplice è come ammettere le proprie debolezze, o addirittura pensare di non essere abbastanza forti e coraggiosi da saperlo affrontare >> Ah Danielle, se solo tu sapessi.
<<Il bello della filosofia è proprio questo, quello che per te è vigliaccheria, per me è saggezza>>
<<Aggiungerei anche altezzoso>> mi ribatté scherzosamente...almeno spero.
<<Quindi, seguendo il tuo ragionamento, io sarei il sentiero più arduo>> notai  il dolce colorito delle sue guance. <<Inevitabile per una ragazza che è attratta dal difficile>> continuai.
<<Probabile>> <<Oppure, neanche lei resiste al mio aspetto>> <<Probabile anche quello>> gli credetti solamente accorgendomene dell'improvviso rossore delle sue guance. Devo ammettere che se provassi ad avvicinarmi, solamente di un'altro centimetro sul suo viso, non so quanto potrei resistere all'impulso di baciare le sue labbra...sembrano disegnate. Dovetti allontanare il mio viso, nonostante la mia bocca fremeva dalla voglia di conoscere il sapore delle sue carnose labbra, dovetti allontanarmi.
L'arrivo della cameriera aiutò la mia mente a schiarire le idee, rendendomi più lucido...non dovevo correre.
Dopo che ordinammo e continuammo a parlare un po' della università e delle persone che ne facevano parte; ci accorgemmo di quando il tempo fosse volato e dell'orario tardi che si era fatto. Ma mi venne in mente che questa sera ci fosse stata la luna piena, così gli proposi di andare a vistare un posto
<<Vieni, ti voglio far vedere una cosa>> La portai nel bosco che distava pochi metri dalla mia vecchia casa. Ogni tanto andavo lì per rilassarmi ed estraniarmi dall'atmosfera che mi abbracciava. Pensai che sarebbe stato bello fargli conoscere questa parte di me. Era tutto così magico quella sera. Per un attimo Danielle rimase in silenzio accanto a me, con il suo viso rivolto verso la luce della luna, che s'inscriveva nella chioma degli alberi che ci circondavano. La luna era splendida, come lo era lei. Ogni tanto si girava per sorridermi, sicuramente per ringraziarmi del panorama che le avevo regalato, ma lei me ne aveva dato uno più bello. <<Non vorrei più andarmene da qui, non mi stancherei mai di fissarla>> mi sussurrò. <<Chi ha detto di andarsene?>> si mise a ridere <<Non dirai sul serio>> mi rispose <<sono serio invece>> detto ciò mi alzai <<Dove credi di andare?>> << Ho delle coperte in macchina>> <<Darren!>> mi gridò ridendo <<Ecco, tieni, copriti>> <<E' da pazzi>> <<Fai come vuoi, ma io rimango qui>> mi guardò divertita <<Va bene...ma solo per qualche oretta, e poi andiamo>> <<Solo per qualche oretta>> sussurrai. Quelle famose ''orette'' le trascorremmo chiacchierando e rilassandoci su quel meraviglioso prato; ma quando mi voltai per guardarla era, completamente...addormentata sul mio petto. Mi misi a ridere, facendola svegliare <<Vuoi andartene?>> le sussurrai <<No, non più>>.

Solo adesso, mi accorsi, di quanto fosse bello il bosco anche con la luce del sole. Mi rifugiavo solamente la sera perché trovavo consolazione nel vedere che il cielo, la notte, era più buio e scuro dei miei incubi. La notte sa essere così paziente, rimane in silenzio ad ascoltarti, per ore e ore...nutrendosi di tutti i tuoi demone, di ogni tuo peccato.Quando mi svegliai notai che quella fu la prima notte in cui non sognai incubi...e notai anche l'insopportabile sapore dell'erba fresca in bocca <<Beh almeno non dovrai lavarti i denti>> sentì ridacchiare vicino a me. Era così bella, persino con le foglie incastrate tra quei capelli neri. Mi avvicinai a lei, togliendole l'ultima foglia rimasta. Sentivo il bisogno di proteggerla e curarmi di lei, ma era così ironico...dovevo proteggerla da me stesso. <<Andiamo?>> gli domandai <<Andiamo>>

Danielle.

Quando arrivammo a casa mia, fui sorpresa del bacio che ricevetti sulla fronte e della carezza sulla guancia. Potevo sentire la tenerezza in quel bacio... ma non mi bastava, volevo dell'altro. Ma neanche il tempo di girarmi che Darren era già sparito. Fu così svelto che non mi diede neanche il tempo di ridargli il suo giubbotto di pelle che mi aveva gentilmente prestato per proteggermi dal freddo. Ma sapevo che quel bacio mancato, potevo averlo. Sapevo che l'avrei rivisto, lo sapevo.

Lasciate qualche commento, ho davvero il grande desiderio di sapere cosa ne pensiate! un bacio xoxo.

Credevo nella speranzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora