Danielle
Finita la giornata, mi diressi verso la mia stanza...ero così esausta. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, ed era chiaro con chi volessi parlare...almeno per me.
<<E' tutto così difficile...angelo mio>> dissi quasi sussurrando...
<<Perdonami del mio constante bisogno d'aiuto, ma mi è inevitabile...adesso>>
Mi fermai, quasi come se stessi aspettando il permesso di poter parlare.
Senti sul mio viso una carezza...un soffio debole di aria gelida. Sorrisi. L'angelo era pronto ad ascoltarmi. <<Non riesco ad andare avanti...>> sentì un leggero tocco sulle mie mani <<Credi davvero che io sia così forte, Angelo? Cerco di esserlo, ma piu' ci provo, piu' la vita mi colpisce>> Mi dovetti fermare, per poter prendere forza e soprattutto coraggio, perché so che solamente parlarne mi avrebbe nuovamente ferito <<Dopo la morte di mio fratello,l'essere forte, era la promessa che ti feci. Ma ogni giorno che passa, mi convinco sempre di piu' che non riuscirò a mantenerla, ed ho paura. Paura di deludere te, e di distruggermi>> Adesso sentì sulla mia pelle, il soffio, toccarmi con piu' violenza; questo mi fece sorridere dolcemente...succedeva ogni volta che mi sottovalutavo. Ma non era così, non mi stavo sottovalutando affatto...era realmente quello che sentivo. Così cercai di chiarirlo. <<Nonostante siano passati anni da quando Andrea è andato via, non riesco a non notare lo sguardo dei miei genitori. Angelo...i loro occhi sono così deboli, così trasparenti che è inevitabile non poter vedere la loro sofferenza, ed è così palpabile che riesce a consumare anche me.>> Iniziai a sentire nei miei occhi quel familiare pizzicore...come mi aspettavo, mi misi a piangere. <<Il dolore va sfogato, ma non so esattamente come...per questo, non riesco a condannare gli eterni e continui litigi dei miei genitori. Io l'ho trovato, anche se non ho avuto possibilità di scelta, perché con tutta sincerità Angelo mio, avrei preferito sfogarmi con la forza che con le lacrime...odio dover piangere. Ma devo riconoscerlo di una cosa, il pianto riesce a far apparire il dolore innocuo. Non ferisce nessuno oltre che te stesso. Mentre i continui diverbi dei miei genitori non fanno altro che ferire loro e soprattutto me. E' massacrante>> Immediatamente quello che inizialmente si mostrava un soffio dolce, lo senti ingrandire e diventare sempre piu' violento trasformandosi in una forte ventata. Evidentemente l'angelo non era d'accordo. Con gli occhi chiesi spiegazioni di questo disaccordo. Il vento cambiò rotta, non puntando piu' su di me, bensì su un quaderno. I fogli iniziarono a prendere vita, posandosi sul lato opposto, finchè il vento si fermò. Istintivamente mi alzai dirigendomi sul quaderno, e mi percorse un brivido su tutto il corpo quando lessi <<Non è vero che il pianto non provoca dolore se non a te stessa. Guardandoti piangere sto soffrendo anch'io>> e da lì inizia a piangere irrefrenabilmente <<So, che quello che li tiene non è piu' amore, Angelo. L'unico vincolo che li impedisce di dividersi sono io, ed io non posso non ritenermi responsabile del loro dolore...lasciare andare, alle volte, può essere meno doloroso che tenere. Per questo non voglio che ogni litigio si risolva, perché so che ce ne sarà un altro, e un altro ancora...voglio solamente che questo dolore finisca>> dovetti riprende fiato...mi senti improvvisamente esausta.
Sentì accarezzare il viso e non poté non sentirmi così fortunata. Incoscientemente pensai subito a Darren <<Non riesco a togliermelo dalla testa Angelo. Non c'è rimedio, il ricordo del suo viso resta e non vuole andarsene...e non riesco nemmeno a capire perché. Lui è imperscrutabile, così recondito. E' come se fosse una melodia che si ripete piu' volte senza avere intenzione di lasciarti. Ogni volto che li guardo, quei maledetti occhi, non riesco a non esserne attratta dalla loro bellezza e dal paradiso oscuro che riflettono. E' riuscito a stuzzicare la mia anima>> Pensai alla scorsa notte...il suo odore, i suoi occhi, i suoi zigomi, le sue spalle larghe...alla sua voce. Sentì letteralmente il mio viso infuocarsi. Cavolo, mi mancava. Divertita mi rivolsi all'angelo <<Perdonami, alle volte mi comporto proprio come una bambina>> Sentì a mia volta una tenera risata riempire la stanza, anche l'angelo si stava divertendo. <<Vorrei tanto sapere che cosa ne pensi di lui, angelo>> Vidi il quaderno voltare nuovamente pagina, e non persi nemmeno un secondo per dirigermi su di esso '' Abbandonare il proprio paradiso per poter immergersi in un altro di cui non conosci nulla, lasciare la propria purezza per poter poi toccare il peccato, è veramente quello che la tua anima desidera? ''
<<Non lo so>>Lasciate qualche commento, ho davvero il grande desiderio di sapere cosa ne pensiate! un bacio xoxo.

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Credevo nella speranza
Ficción GeneralChi l'avrebbe mai detto che un cuore come il mio, avrebbe mai amato? Lei è stata la mia salvezza. Ha salvato la mia vita. Ha trovato in me quello che io credevo fosse perso. Quello che molte persone non hanno mai trovato. Ma lei si, ha saputo guarda...