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mi guardai intorno...sono avvolto, accerchiato dalle tenebre ''dove sono?''Nebbia oscura e pesante, è questo quello che vedono i miei occhi<<Principe...>> mi chiama, mi sta chiamando...<<Aamon dove sei?>>Sto correndo, mi chiama...devo trovarlo
<<Non mi vedi?>> lo sento, è qui, ma non lo vedo. Sento ridere, sta ridendo...si diverte
<<Permettimi di trovarti, Aamon>>
<<Sono qui, vicino a te...adesso, riesci a vedermi?>>
Vorrei ma non riesco...<<perché non ti vedo?>>
<<non vuoi>>
<<non è così...ti prego, mostrati>>
<<Tu mi odi>> <<...Principe, è inutile che piangi>>
Sto davvero piangendo? <<Io non ti odio>>
<<Odiandoti, odi anche me. Ricordati ciò che siamo, ricordati...che io sono dentro di te, principe. Io sono te e tu sei me>>

Mi svegliai d'assalto...nervosamente mi guardai intorno, e con sollievo intravidi le familiari pareti di casa mia, sono salvo, sono a casa. Mi toccai la fronte, ero completamente bagnato di sudore. Decisi di andarmi a lavare per schiarirmi un po' l'idee. Finito, guardai l'orologio..erano le 4.00 di notte. Non provai neanche a riprendere sonno, perché sapevo che l'alternative erano due; o non dormivo, oppure, iniziavo di nuovo a sognare...a sognare lui. Sentì vibrare, era il mio telefono ''Non riesco a dormire''. Era Danielle...a quanto pare non sono l'unico questa sera. ''Incubi?'' inviai. ''No...mai fatti.E' come se avessi un brutto presentimento''
La chiamai <<Adesso va molto meglio>> risposi <<Ciao Darren...>>la sentì ridacchiare timidamente <<Per caso non ti piacciano i messaggi?>>
<<Preferisco ascoltare la tua voce, che leggere un messaggio>>
<<Capisco...Tu invece? la causa sono gli incubi?>>
<<Non li definirei incubi, dal momento che non riesco ad averne più paura>>
<<Eppure qualcosa ti turba...che cosa hai sognato esattamente?>>
<<Sogno sempre lo stesso incubo...Mi chiama, ed io lo inseguo...lui ride, ed io mi dispero>>
la testa...mi fa male. <<Chi?...Darren?>> La sento esplodere, mi fa male. <<Darren?!>>
la testa..

Danielle
<<Darren?!>> continuai a chiamarlo con la speranza che tra i gemiti di dolore e urla interrotte, mi potesse dire che cosa stava succedendo...ma continuava a non rispondere. Finché non senti brutalmente cadere la chiamata. Adesso mi preoccupai veramente...corsi immediatamente da lui.

Ore 5:00.

Quando arrivai davanti casa, vidi la porta aprirsi quasi spontaneamente, come se avesse una volontà propria...non persi nemmeno un attimo che ci precipitai dentro. Non lo trovai, i miei occhi continuavano interrottamente a cercarlo...ma non lo trovai. Vidi il suo telefono in mille pezzi, completamente distrutto. ''Darren dove cazzo sei?'' E poi i miei occhi trovarono un quadro...mi avvicinai, i colori erano ancora freschi, aveva dipinto da poco. Mi dovetti allontanare per poterlo focalizzare meglio.Raffigurava un immensa e oscura ombra. I suoi occhi, riuscivano a risaltarsi, nonostante la spettarle oscurità che pressava e dominava l'intero sfondo. Notai che lo sguardo dell'ombra cadeva verso il basso...e in basso, si trovava un ragazzo, cui lo sguardo era verso l'alto. Entrambi si guardavano. "Perciò è lui che sogni...Darren, dove sei?"
Sentì squillare un telefono, era quello dell'appartamento di Darren...<<Pronto?>> risposi affannosamente, il cuore mi batteva a mille. <<Oh scusate...vi ho interrotti?>> mi rispose lo sconosciuto, tra una risata e l'altra <<Pensavo che a quest'ora della notte Darren fosse solo>> continuò. <<Peccato che quella sola sono io, Darren non c'è>> Le risate cessarono in un istante <<Danielle giusto?...Dov'è Darren?!>> Come faceva a sapere il mio nome? Iniziai ad innervosirmi, forse per la tensione o forse, perché la persona con cui stavo parlando non era Darren, e questo mi rendeva ancora più nervosa...Nonostante ciò gli raccontai quello che era appena successo. Rimase in silenzio <<Hai qualche idea di dove potrebbe essere...Andrea?>>
<<Conoscendolo, sarà nel bosco...nel suo bosco.>> <<Penso di conoscere la strada>>
Il ricordo che avevo del bosco, non coincideva con quello che i miei occhi, e la mia anima, sentivano in quel preciso momento.Nonostante il rumore del vento che si insinuava tra gli alberi
l'aria era con calma da incubo...la luna brillante proiettava strane ombre. Ovunque ci fossero zone di oscurità impenetrabile, la luce riusciva ad infiltrarsi...In un momento mi sentì in una lotta tra luce e ombra. Ma Darren dov'era?...
Continuai a camminare, ma questa volta silenziosamente...in qualche modo, non volevo disturbare. Finché lo trovai, seduto, con le gambe appoggiate al petto.
Lo guardai, il volto pallido alla luce lunare. Non mi era mai sembrato così bello prima, ma quella bellezza era quasi inumana...perché non ho mai visto nessuno che riuscisse a proiettare quell'aura di potere, di distacco che emanava Darren. Mi inginocchiai davanti a lui, aspettando che i nostri sguardi si incrociassero...le parole non sarebbero servite a niente, perché in quell'istante non avrei saputo neanche che cosa dire. Passarono secondi, o forse secoli...quando gli occhi di Darren decisero di alzarsi e di guardarmi. Trasalì quando vidi quei occhi neri...simili a una notte senza luna.In effetti la luna non c'era più, era sparita.''Nel suo bosco'' improvvisamente ricordai.
Mi continuava a guardare con luce omicida, ma sapevo che quello sguardo non gli apparteneva; mi ci volle un attimo per capire che quello che stavo affrontando non era più Darren. Iniziò a ridere seccamente. <<Darren...>> provai a chiamarlo. Al suono della mia voce vidi i suoi occhi socchiudersi per lo sfinimento. Quando li aprì vidi la tristezza penetrare nella sua stessa anima...gli occhi posseduti dalla paura. C'è una tristezza terribile in lui che non riesco ad immaginare. <<Va tutto bene...>> azzardai a dire.Le sue labbra si incurvarono in un sorriso di singolare bellezza <<Lo so>> La voce era tranquilla,fredda e chiara, e in qualche modo mi stordiva. Vidi che i muscoli delle braccia erano rigidi, le unghia conficcate nei palmi...stava sanguinando. Immediatamente gli bloccai lei mani <<Basta..> gli sussurrai. <<Mi aiuta a capire se sto ancora sognando, se sei davvero qui con me>> La sua voce era ancora controllata...ma a stento.
<<Sono qui>> gli dissi. Rise brevemente senza umorismo <<Adesso lo so>> Quelle parole appena pronunciate erano vere come la prima volta. Dietro di lui il cielo si stava illuminando, era l'alba. Qualcosa mi suggeriva che il peggio era finito ''Il suo bosco'' ricordai nuovamente. Mi accarezzò la guancia, con un tocco così leggero che riuscivo a stento a sentirlo, quasi come se avesse paura che mi rompessi fra le sue mani. Mi stava asciugando le lacrime <<Perché piangi?>> mi disse con tenerezza...<<Sono qui>> mi continuò a dire. <<Hai paura?>> <<Si...paura che tu soffra ancora>> riuscì a dire prima che la mia voce si spegnesse. E poi, indifeso, chinò il viso sulle mie labbra. Sentivo la piacevole, e tenera pressione delle sue labbra sulle mie. A stento riuscivo a sopportare la dolcezza. Tremavo di piacere, d'amore, e di desiderio. Silenziosamente lo ringraziai, perché non ho mai sentito quella sensazione prima d'ora. <<In quale altra vita ci siamo conosciuti?>> mi sussurrò bisbigliando in un orecchio. Lo baciai nuovamente, ma questa volta sorridendogli sulle labbra. Mi prese, avvicinandomi a sé. Si dimenò un po' prima di cadermi a peso morto, con la testa appoggiata sulle mie gambe. Risi al ricordo della scorsa notte, facendolo svegliare...<<La storia, ha la brutta abitudine di ripetersi>> mi disse scherzosamente, come se mi avesse letto nel pensiero. Senza ribattere, cedetti anch'io alla stanchezza di quella interminabile sera, addormentandoci di nuovo, nello stesso prato.

Ma sapevo che quel bacio mancato, potevo averlo. Sapevo che l'avrei rivisto, lo sapevo.

Credevo nella speranzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora