POV'S HEISEL
Un forte rumore mi svegliò ed il mio tentativo di tornare a dormire svanì quando qualcuno iniziò a bussare insistentemente alla porta.
Aprii gli occhi lentamente, sbattendo le palpebre più volte imprecando per la dolorosa fitta che mi colpì la testa.
Ero seduta sul tappeto affianco al letto con la testa ed entrambe le braccia sul materasso.
Per che cavolo mi ero addormentata così?
Alzai lo sguardo dandomi una risposta: il letto era ancora occupato dai cuscini e le parrucche che avevamo accuratamente posizionato ieri notte prima di uscire.
Ricordi non ben definiti della sera precedente mi offuscarono la mente.
"Cazzo" imprecai alzandomi a fatica ed iniziando a lanciare in aria tutto ciò che copriva il lenzuolo. Nascosi le parrucche sotto al letto e cercai di svegliare Lorelay che giaceva sdraiata sullo stesso tappeto su cui mi ero addormentata.
"Che vuoi?" Mi disse Lay sollevando il busto iniziando a guardarsi intorno con la fronte corrugata."Dannazione volete aprire? Svegliatevi!"
Era Dylan.
"Lorelay!" Urlò sbattendo più volte il pugno sulla porta.
Sbuffando mi diressi verso la porta per far cessare quell'assordante rumore mentre Lay si sedette sul letto lasciando cadere anche il busto sul materasso sospirando.
La testa iniziò a girarmi e tutto l'alcool che avevo ingerito la scorsa notte minacciava di uscire dal mio stomaco.
Sostenendo il mio corpo allo stipite, aprii la porta che, fortunatamente era chiusa a chiave.
"Finalmente!-esclamò Dylan alzando le braccia e lasciandosele ricadere ai lati del corpo- sono le tre del pomeriggio! Che diavolo avete fatto ieri sera?""Siamo rimaste sveglie fino a tardi a parlare male della tua ragazza, che vuoi?"
Dylan sollevó gli occhi al cielo sbuffando "Vi state comportando da bambine, l'avete conosciuta una sera e non avete perso tempo a cercare di farla imbarazzare! Per non parlare di quando..."
Continuò la sua predica a cui non prestai molta attenzione e dopo qualche secondo lo interruppi-"Arriva al punto O'Brien, che cavolo vuoi?""Muovete il culo ed andatevi a preparare"
Mi accigliai-"Per quale motivo, scusa?"
"Credo dobbiate comprare qualcosa per sta sera, non ho la minima voglia di passare il mio compleanno a controllarvi solo perché indosserete un cazzo di vestito che non lascia spazio all'immaginazione"
Ci stava dando delle troie? No ma scusa, l'aveva vista la sua ragazza?
"Non so quale sia il tuo scopo ma se lo fai perché vuoi un regalo di compleanno non stai iniziando bene"
"Mia madre mi ha praticamente obbligato a passare del tempo con voi"
Alzai gli occhi al cielo a quella che doveva essere l'ennesima scusa e sbattei la porta dopo aver sbuffato per la mezz'ora che ci aveva 'concesso' per preparaci.
Dopo una doccia veloce e aver scelto qualcosa di leggero da mettere ci ritrovammo sulla macchina di Dylan dirette al centro di Londra.
Come immaginavo, il fatto del comprare un vestito non da zoccole, era tutta una scusa poiché quando io e Lay gli chiedemmo maggiori informazioni, Dylan ci informò che si trattava di una festa in piscina, perciò dovevamo solo indossare un costume e non un vestito che, come diceva lui, non lasciava spazio all'immaginazione.
Non mancarono di certo l'ennesime lamentele da parte del ragazzo alla guida per il nostro, non apprezzato, atteggiamento nei confronti di Britt, seguite da una sottospecie di rimprovero per non aver avvisato mia madre che sarei rimasta a dormire a casa di Lay la sera precedente.
Dopo un tempo che sembrava essere infinito arrivammo a destinazione e potei finalmente scendere dall'auto rilasciando un sospiro, al limite della sopportazione per la voce, fin troppo alta, di Dylan.
Anche la banale scusa del 'mia madre mi ha obbligato a a passare del tempo con voi' crollò, qando Dy sgommò via con la sua macchina, avvisandoci che sarebbe andato a chiedere informazioni per il tatuaggio che gli sarebbe piaciuto fare. Era chiaro che si sarebbe rifatto vivo solo all'orario perstabilito per tornare a casa.
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Troubles Up || #WATTYS2016
Fanfiction"L'avete combinata davvero grossa per una punizione del genere" disse indicando lo spazio attorno a noi. "Si, beh, diciamo che era già da un po' che combinavamo casini e per loro avevamo superato il limite" dissi marcando le ultime parole. __ La vi...