❌CAPITOLO 6

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"My dad broke my heart way before any boy had the chance to."

POV'S HEISEL

Qualcuno iniziò a scuotermi per il braccio, costringendomi ad aprire gli occhi.
Mi ritrovai la faccia da babbuina di una hostess appiccicata al mio viso.

Le distanze, grazie.

"Signorina siamo atterrati, si alzi" Mi informó facendo un grosso sorriso.

Non so perché, ma stavo iniziando ad odiare le hostess.

Dopo qualche imprecazione anche Lay si svegliò e ci dirigemmo insieme verso il ritiro bagagli.
Quando stupidamente ci rendemmo conto che non avevamo valige con noi, uscimmo dall'aeroporto.

L'aria umida,
Il cielo grigio,
La pioggia leggera,
I clacson,
La gente indaffarata.
Cazzo, finalmente eravamo a casa.

Ci sedemmo su una panchina ancora scombussolate dal jet leg, c'erano cinque fottute ore di differenza!
Cercai con lo sguardo un orologio intorno a me e quando lo trovai notai che erano le 7.00 p.m, a Lahore sarebbe stata circa mezzanotte.
"Posso chiedere una cosa?" Mi domandò Lorelay un po' confusa.
Feci cenno con la testa, sperando che non si trattasse né di Zayn né di Harry.. Non avevo voglia di parlare di loro.
"Cosa stiamo aspettando?"
"Mh, forse che i nostri genitori ci vengano a prend.." Mi interruppi.
Cazzo, non poteva essere.
Non li avevamo avvertiti!
Nessuno sapeva che eravamo a Londra.. Merda.
Mi coprii il volto con le mani, frustata.
"Non abbiamo avvisato che siamo tornate prima, tutti pensano che staremo in Pakistan ancora per un mese e mezzo" dissi sbuffando.
"Oh, giusto! Beh aspetta, chiamo mia madre." Mi disse piegandosi per cercare il telefono nelle tasche.
Dai, non poteva essere così stupida.
"Lorelay.." La chiamai tenendo ancora la testa tra le mani e lo sguardo fisso al suolo.
"Si?" Smise di fare ciò che stava facendo e si girò verso di me con un'espressione curiosa.
"Con quale telefono?" Chiesi ironica, consapevole che noi non avevamo niente.
Inizialmente corrugò la fronte come se non ci fosse arrivata, ma poi la chiarezza si fece spazio sul suo viso.
"Siamo nella merda" dicemmo all'uniscono.
Rimasimo qualche momento in silenzio per pensare ad una soluzione.
"Usiamo un telefono pubblico!" Disse Lay fiera.

È risaputo che sono io ad avere le idee migliori.

"Si, se avessimo le monetine.." Aggiunsi spegnendo il suo entusiasmo.
"O chiediamo in prestito un cellulare a qualcuno, o ..." Dissi pensierosa.
"O.. Prendiamo un taxi e lo facciamo pagare dai nostri genitori quando arriviamo." Continuò completando la mia frase, sicura che fosse l'alternativa migliore.

No, no, no. Cazzo.
Non se ne parla nemmeno.
Odio i taxi.
Credo di esserne leggermente terrorizzata, leggermente.

Dopo circa 15 minuti di discussione riuscì a farmi salire su quel dannato taxi.
Ero sicura che ci avrebbe rapite e uccise.

Fanculo Lorelay.

Ero arrivata perfino a proporre di dividerci, lei sarebbe andata con il taxi ed io mi sarei fatta venire a prendere da mia madre non appena avessi trovato un telefono.

Mano mano che ci avvicinavamo a Birmingham le strade diventavano sempre più familiari finché intravidi l'enorme cancello di ferro battuto di casa mia.
"È qui." Avvisai il conducente, felice di non essere ancora morta.
Una strana sensazione si fece spazio nel mio stomaco. Non capivo se fosse ansia o felicità, ma dopo aver dato un ultimo sguardo a Lorelay, che mi assicurò di chiamarmi più tardi, mi decisi a scendere.
"Ringrazia tua madre per il taxi." Dissi prima di chiudere la portiera e avvicinarmi al citofono.
Digitai la combinazione ed il cancello si aprì, lasciando spazio alla visione della grande villa.
"Ci siamo" sospirai.
Percorso tutto il viale sterrato contornato da numerosi alberi, fino ad arrivare davanti al portone in legno.
Un po' titubante mi feci coraggio e suonai il campanello.

Troubles Up || #WATTYS2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora