UNO

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Dopo aver aperto il primo pacchetto, apro il secondo. Non c'è la stessa colluttazione della prima scatola perché il dono e in una scatola blu. Alzo il coperchio e vi trovo un orologio: semplice, unisex con il cinturino di pelle grigia degli Abneganti. È bello, ma non è una cosa di cui faccio molto uso, lo metto per lo più per abitudine. Lo guardo meglio e capisco. È l'orologio di Tris.
"Dove... dove..." tento di dire, senza fiato.
"Peter, ci ha portato nella stanza della sua esecuzione, dopo che gli abbiamo somministrato l'antidoto al siero della memoria. Jeanine lo aveva messo in un posto molto speciale" dice Christina.
Lo metto al polso, nonostante Tris avesse un braccio molto più minuto del mio, mi entra perfettamente. Giro il polso e riesco perfino a vedere il mio riflesso nelle lancette. Ho capito il perché di questo regalo, per farmi sentire più vicino a Tris. Ci sono riusciti.
Faccio per chiudere la scatola, però mi accorgo che, guardandolo attentamente come faccio con tutto c'è un cartoncino divisioro. Lo apro: protetta da un tessuto morbido, c'è una cornice. Bianca, con degli intagli dipinti in color oro. Nel immagine, c'è la mensa degli Intrepidi, in evidente festa e al centro ci siamo io e Tris.
Chi ha scattato la foto?
Ci stiamo baciando, il nostro primo bacio pubblico, io che la tengo a me, bramoso di lei. La guardo, non sono triste, non sono neanche felice, però. Sono grato a tutti per il regalo, mi scende però una lacrima. La lacrima, va a bagnare il vetro che protegge i nostri volti, creando un'eternità che non ci sarà mai. Zeke mi abbraccia, commosso quanto me. Sa cosa provo, sa che desidero morire perché quel dolore che mi provoca la sua perdita è troppo vasta.
Voglio rivederla, e toccarla, e baciarla, e essere felice come lo ero una volta.
Abbraccio tutti, anche se non è da me, li ringrazio di cuore, promettendogli che stasera festeggeremo, ma ora voglio stare solo, per quanto sia egoistico.
"È comprensibile, non ti preoccupare, Tobias. Ah, dopo verrà anche Evelyn" dice Cara. Annuisco, mentre appendo la foto sorridende di Tris vicino a quella di Uriah. Il mio sole.
Da quando Tris è morta, è come se.ci fosse un buio continuo in me. Riesco a sopravvivere per inerzia, ma è come se il mio cuore fosse stato asportato. Ancora oggi non riesco a capire perché è andata via, come può un essere umano donarsi sino a questo punto. Ripensandoci, anche io lo avrei fatto per lei. È più forte di me, più forte di qualsiasi essere, la forza dell'amore. Scuoto la testa e mi avvio per la mia camera. Lascio l'orologio sul comodino, così faccio anvhe per la foto e mi rimetto a dormire.

Sono in una stanza, poi la riconosco: è la stanza in cui io e Tris abbiamo fatto l'amore, per l'ultima volta. La vedo, ha le ferite che le ha inferto David nel Laboratorio Armamenti, uccidendola.
Sorride, semplice. La guardo meglio e mi accorgo che è proprio lei, è così reale!
《Tobias》dice, felice.
Mi abbraccia, ma non sento l'abbraccio, è troppo incorporeo. C'è qualcosa di strano, io avrei sentito l'abbraccio se fosse stato frutto della mia immaginazione. Ma qui, io non so cosa succederà. È come se lo stessi vivendo davvero.
《Scusa, mi ero dimenticata che non puoi sentire il contatto fisico...》dice lei, triste. Nella mente mi è entrata una strana idea, se fosse davvero lei?
《È frutto della mia testa o sei davvero Tris Prior?》chiedo.
《Diciamo che, è frutto della tua immaginazione lo scenario, perché ti ricorda l'ultima cosa bella che abbiamo vissuto insieme, ma io sono "lo spirito" di Tris, quindi sono io, sì》conferma lei.
Io però stento a crederci. Come può essere possibile? Come può?
《Sono venuta qui, non solo per vederti, anche per avvertirti. Tobias, devi essere forte. Devi esserlo.》dice, preoccupata.
《Cosa succederà?》
《Non mi è permesso dirtelo.》risponde.
《Tu vieni qui e mi dici che io devo essere forte e non so neanche il motivo? Ma che razza...》mi fermo, notando la tristezza nei suoi occhi.
《Scusami, Tris. È solo che non riesco a credere che sei tu, mi sei mancata tanto e mi mancherai per il resto dei miei giorni》dico solenne.
《Dovresti andare avanti, dimenticarmi. Eppure quando, per il dolore, volevi prendere il siero della memoria, mi sentivo vuota. La parte egoistica di me vuole che tu resti per sempre mio, dovresti andare avanti, però...》mormora.
Le corro incontro, sforzandomi di sentirla, anche lei si sforza, e la bacio. Solo ora capisco quanto sia vero.
《Beatrice, io ti amerò per tutta la mia vita, sei tu l'amore della mia vita. Anzi, no. Sei l'amore del mio sempre, perché anche dopo la morte ti amerò.》
《Ne sei sicuro?》dice lei fra le lacrime.
《Sì》dico sorridendo.
《Ti amo》dice.
《Dillo di nuovo》
《Ti amo, Tobias》ripete.
《Ti amo anche io.》
Sorride e dice: 《Mi sa tanto di dejavù.》

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