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"no, no, no" disse Luke entrando in salotto, allontanando Leon dalla parete bianca. Leon guardò suo padre confuso mentre lui levava dalle mani di Leon il pennarello.

"Non puoi disegnare sulle pareti bud. Il foglio va bene, le pareti no." disse Luke mentre si allungava per prendere un foglio e darlo a suo figlio insieme al pennarello.

Leon prese le cose e si sedette sul pavimento del salotto, e immediatamente iniziò a muovere la penna sul foglio.

Leon ha appena imparato a scrivere il suo nome, e ora lo scrive ovunque. Per Luke tutto ciò era adorabile, davvero, ma il fatto che Leon lo scrivesse sulle pareti era un grosso problema per il papà.

Solo l'altro giorno Luke, mentre stava rovistando fra le sue cose, trovò la bolletta della luce coperta di inchiostro che formava il nome di Leon.
Luke, così, dovette chiamare la compagnia per pagarla perchè non riusciva a leggere ciò che c'era scritto sul foglio.

Entrò in cucina e guardò il regalo appoggiato sul tavolo, prese il colorato biglietto d'auguri e tornò in salotto.

"Bud, dovresti scrivere il tuo nome qui, almeno Sophie sa che il regalo è da parte tua." disse Luke dando il biglietto a Leon che lo prese felicemente.

"Okay, solo un momento" disse Luke velocemente mentre Leon stava scrivendo il suo nome ancora una volta.

Leon sorrise a suo padre prima di tornare per terra a colorare.
Luke gli sorrise a sua volta, ma girò la sua testa di scatto verso la porta dopo che sentì due differenti rintocchi.

Luke sorrise e camminò verso la porta dell'appartamento, aprendola e ritrovandosi un piccolo corpo attorno alle sue gambe.

"Ciao Luke" disse la piccola bionda mentre guardava Luke con i suoi immensi occhi verdi.

"Hey dolcezza" rispose sorridendo quando la bambina corse in salotto sedendosi di fianco a Leon, guardandolo mentre disegnava.

"No, non correre con le tue scarpe in casa." disse Ashton abbassando man a mano la voce, vedendo che sua figlia non le stava prestando attenzione. Luke ridacchiò mentre Ashton lo osservò.

"Hey Luke." disse Ashton ridendo leggeremente al piccolo ghigno sulla faccia del biondo.

"Hey dolcezza." disse Luke avvicinandosi di un passo ad Ashton, appoggiando le mani sulle guance del maggiore.

"No, non puoi chiamarmi con lo stesso nome in cui chiami mia figlia, assolutamente no." replicò Ashton e sorrise leggermente quando Luke si fece più vicino a lui.

"Piccolo?" suggerì Luke sollevando un sopracciglio, aspettando la risposta di Ashton.

"Chiami qualcun altro in quel modo?" disse Ashton imitando l'azione di Luke mentre sollevò un sopracciglio.

Luke scosse la testa e sogghignò. "No, solo te."

"Allora va bene." sussurrò Ashton e sorrise prima che Luke si inclinò leggermente e premette le sue labbra contro quelle del riccio.

"Non riesco a baciarti decentemente se continui a sorridere in quel modo." borbottò Luke contro le sue labbra.
Il maggiore rise e il corpo di Luke rabbrividì al suono di quella risata.

"Scusa, ma non penso che dovremmo baciarci mentre i bambini sono a pochi metri di distanza da noi." disse Ashton allontanandosì dalle labbra di Luke. Il biondo sbuffò infantilmente (?) ma sapeva che Ashton avesse ragione.

Il riccio si tirò su le maniche della giacca lentamente prima di prendere il telefono dalla tasca per controllare l'ora.

"Dovremmo andarcene presto e vogliamo che arrivino in tempo" disse Ashton annuendo verso i due bambini.

Fatherhood // lashton (italian version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora