CAPITOLO 9 Il rifugio

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Ancora non ho chiaro come si sbarazzó del medico e del pilota, e onestamente non voglio saperlo, ma dopo l'atterraggio ci diressimo verso una casupola apparentemente abbandonata.
"Scusa generale" chiesi camminando, "ma il tuo nome?" lui sorrise rispondendo "Generale Stein, Hedwig".
Arrivati egli impugnó la piastola porgendomene un'altra "Stai all'erta ".
Tenere in mano un'arma mi spaventava alquanto.

Lo scricchiolio della porta che si apriva e quello del pavinento sottostante erano abbastanza per coprire ogni silenzioso rumore.
Stein giró l'angolo e puntò la pistola verso un lucchetto che chiudeva un'anta della cucina. "Pronta?" e sparó. Il boato echeggiò per una manciata di secondi...
Si spalancó un passaggio.
Ci addentrammo nell'umidità del tunnel e uscimmo all'interno di una specie di rifugio sotterraneo.
Il generale sembrava sapesse cosa fare sel momento in cui pronunció la frase "Das Leben ist frei", la vita è libera.
Qualcosa cambió, come fosse una parola d'ordine, una mano spuntó da sotto un divano malconcio, dopodichè uscirono tre persone.

Il braccio sinistro di HitlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora