Capitolo 1

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25 novembre.

Come al solito avevo trascorso tutta la giornata da Chiara, ma adesso dovevo proprio tornare a casa,passai dall'ufficio di mio padre a ritirare l'Ipad e poi corsi a casa, il clima di Londra era sempre stato ostile con me, cosi mi presi una quantita d'acqua impressionante nel tornar via.

Mentre entravo a casa, la grondaia si ruppe e mi presi tutta l'acqua sporca che avevo accumulato. Gridai per la frustrazione, ma soffocai il mio impulso di farlo ancora, perchè dietro di me si sentirono dei passi felpati, lenti, proiettati dalla luce del lampione.Mi girai istintivamente, davanti a me c'era un bellissimo ragazzo, il suo ciuffo era impregnato d'acqua ed era vestito total black, si riusciva a intravedere l'elastico dei suoi boxer color bianco. Si avvicinó:

L: Ciao dolcezza volevo solo dirti che le tue forme, bagnate, sono bellissime.

G: Cosa vuoi, non ti conosco.

L: Oh, ma ci rincontreremo presto, vieni qui!

Io obbedí a lui senza badare alla pioggia e mi avvicinai. Con un tocco delicato mi sfiló la chiave dalle mani, avvolte intorno al mio corpo a causa del freddo, nel farlo sfioró appena il seno facendomi sobbalzare.

Prese la chiave del Garage, quella piú tagliente, e la utilizzó per uncidere a piccoli graffi il suo numero di cellulare sulla mia pelle del braccio.

G: Ahia! Smettila, lasciami andare, mi fai male!!!

L: Ora, ora, quante storie per un po' di sangue, che sarà mai.. Come ti chiameresti te?

G: Jules...

L: Che nome carino, ciao.

Non mi dette il tempo di contraccambiare, salí sul suo suv nero opaco e sparí, nell'oscurità della notte.

Quella sera mamgiai velocemente ed andai a letto, soddisfatta che lui non avesse il mio numero, nel silemzio della notte risuonó il computer,che mi avvertii di una nuova notifica.

Da: Anonimo.

Quando dormi sembri molto agitata.L xx

Ignorai il suo messaggio, ma il batticuore mi tormentó tutta la notte. La mattina seguente mi alzai, sperando di non trovare altre tracce di lui, avevo sperato troppo presto,in quanto, appena scesi le scale mia madre mi corse in contro.

M:Tesoro c'é un ragazzo gentilissimo alla porta che chiede di te, mi pare si chiami Louis o forse Lou... oh bhe, non mi ricordo, ai ti aspetta.

G: Grazie ma'.

Scesi del tutto le scale per aprire il portone, la sua immagine mi geló le vene, lui alzó la testa dall'iphone quanto bastava per guardarmi negli occhi e poi, come se nulla fosse, sorrise.

L:Tua mamma é molto gentile ... Dovresti imparare da lei, ieri sera ti ho mandato un messaggio ma non l'hai nemmeo cacato.

G: Non l'ho visto.

L: Non raccontarmi cazzate, ti ho visto alzarti e andare verso il computer, cosa pensi?

G: Emse non avessi voluto risponderti?!

L: Te non hai ancora capito che non decidi? Ascolta stasera andiamo a ballare, vestiti sexy.

G: No.

L: Non era una domanda, a stasera.

Prima che potessi rifiutarmi mi premette all'angolo della porta, facendo combaciare il mio bacino con il suo e premendo il suo membro sul mio fianco, mi faceva nettamente schifo, ma non so quale parte del mio cervello acconsentí, forse ero troppo sopraffatta dalla paura per dire no, o forse mi piaceva, no! Impossibile! Non posso cedere nell'amore ora! Non é il periodo giusto, non posso proprio permettermi altre distrazoni, NON HO TEMPO!!!

Bhe, a dir il vero non ho nemmeno tempo per scegliere cosa mettermi, anche se non voglio andarci non vuol dire che mi debba vestire male. Apro l'armadio ed inizio a rovesciare tutto quello che trovo sul letto, in fondo, tra le cose invernali, trovo un carinissimo abitino color cipria con delle borchie niente male sulle spalle, metto quello e infilo ai piedi le mie tacco 15 nere e rosa, piu o meno ci siamo, ma sento che manacano ancora altri accessori, infilo al braccio il mio bracciale di perle, la mia collana Tiffany e prendo il giubbotto di pelle nero.

Non mi sono nemmmeno truccata molto e lascio che i capelli si "acconcino" da soli, facendoli cadere sulle spalle.

Per ora nessun segno di Louis, ne approfitto quindi per mettere a posto camera mia, che dopo una sessione di trucco e parrucco sembra una base della seconda guerra mondiale!

Sono appena le otti e cinque e sto mettendo dentro il Beauty gli ultimi rimasugli di mascara quando mi giro e per poco non mi prende un coccolone... Lo vedo lí, seduto sul mio letto, appoggiato sugli avambracci.

G: Dio santo vuoi farmi morire?!

L: Tu mi fai morire, quel vestito attizza da far schifo!

G: Che schifo, quanto è che sei lí?

L: Troppo tempo, dovevo?

G: No che non dovevi! Ma potevi almeno bussare!

L: Ehi,ehi, datti una calmata, pensi che tu sia la prima a cui faccio questo genere di cose?!?!

(Mi dispiace ma io ho forse piu palle di lui!!!!)

G: Esci fuori! Non me ne frega un cazzo!

L: Oddio, ti ho già detto percaso che in camera da letto si fa una cosa sola?!

G: No, lasciami!!

Mi prende forte per i fianchi e mi scaraventa sul letto, in un batti baleno si leva la maglietta e l'intimo e, dopo avermi dato una sonora sberla, prova a levarmi anche le mutandine, che io tengo strette a gambe incrociate. Alla fine ce la fa, strappandomele in due. Poi mi allarga le gambe, mentre lo fa tiene in bocca un preservativo che apre con i denti. Lo infila sulla sua già prominente lunghezza e, con gli occhi spiritati, mi penetra senza pietà. Io sonon ancora vergine ed urlo e piango, ho un dolore tremendo e la mia vesciva sta scoppiando, mi tremano le gambe e la schiena è dolorante, a causa delle botte troppo forti. Aumenta il ritmo, mi rendo conto di non farcela piú.

G: Basta ti prego B.A.S.T.A!!!!

L: Si!!!! Urla il mio nome, forza!! Non c'è nessun altro in casa!

G: Louis muoio, muoio qui ti prego basta!!!!

L: Oh, oh, si...

La sua erezione si sgonfia dentro il preservativo, sulla sua lunghezza c'é il mio sangue, lo vedo uscire fuori da me, mi manca l'aria, non riesco a respirare, il dolore e il pianto mi soffocano. Lui mi guarda spazientito mentre gli do un calcio per farlo spostare e permettermi di andare in bagno.

L: Eri vergine?

G: Lasciami in pace, non voglio vederti ne parlarti, sei la causa del mio dolore. Guarda.

Louis tiene lo sguardo basso.

G: Ti ho detto di guardarmi porca puttana, guarda, sulle mie cosce c'é il mio sangue, il mo dolore.

L: Finiscila con queste scene!

Mi urla contro come se avesse ragione, non ce la faccio a rispondergli, la voce si soffoca da sola, i polmoni si rifiutano di immagazzinare aria. Trovo il coraggio.

G: Mi fai proprio schifo, sei viscido e pensi che avermi fottuto sul quel dannato letto sia servito a qualcosa, ah??

L: Avevo voglia punto e basta! Adesso comportati da troia e vai a lavarti!

G: E te fammi il favore di sparire dalla mia vita!!

Una fitta pazzesca mi attaversa lo stomaco, ancora sangue, la vista si annebbia, le gambe cedono, la gola mi fa male da quanto ho pianto e urlato. Basta. Cado a terra. La moquette attutice il suoni del mio pianto.

G: Perchè lo hai fatto?!

L: .....

G: Sto morendo dentro lentamente!!! Come puoi essere cosi cattivo??

Lui non risponde, si chiude in bagno e apre la doccia, lo sento canticchiare sotto l'acqua ma poi mio cervello si spenge, svengo a terra stremata e bagnata di lacrime

I'll change my mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora