24 Dicembre 2015 (Mafy)

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Quest'anno ho scritto alcuni pezzi particolari per delle persone davvero importanti della mia vita, nel tentativo di dimostrare loro quanto io tenga alla nostra amicizia e nella speranza che queste persone riescano a risollevarsi e a brillare. Vi voglio davvero bene. Eccone uno:  


Non voltare pagina se prima non hai inserito questo link su internet:

https://www.youtube.com/watch?v=EdBym7kv2IM

Clarisse era tra le più voluminose delle figlie di Marte, il dio della guerra. Nonostante sapesse con certezza chi fosse suo padre, non si è mai definita una guerriera. Ha sempre avuto paura di ogni cosa, e nonostante la sua stazza ricordasse quella di un carro armato, lei non si sentiva affatto così. Tutta la massa corporea che la circondava non era altro che un insieme di eccessivi involucri di tessuto adiposo che nascondeva forse una delle personalità più fragili del pianeta. In un mondo di incertezze, Clarisse ha dovuto costruire da sola la propria convinzione. Suo padre è uno degli Dei dell'olimpo, e per quanto possa basare tutta la propria sicurezza su ciò che quest'uomo rappresenta per lei, sappiamo come sono fatti gli Dei. Da figli quali siamo, tendiamo a rappresentarli privi di difetti, con le vere sembianze del tipico Dio cristiano, perfetti nell'aspetto e anche nel carattere. E' questa l'idea che ogni figlio si fa del proprio padre, senza contare che loro sono persone esattamente come noi. Sono imperfetti proprio come noi. Commettono errori proprio come noi. Ed è proprio quando commettono un errore che viene misurata la nostra capacità di essere buoni figli, la nostra tolleranza nel perseverare e nel perdonare.

Nonostante questo scenario sconcertante, Clarisse è riuscita a crescere sana e quasi totalmente stabile. Ovviamente la sua corporatura fisica non è indice della sua stabilità mentale, ma diciamo che influisce. Come dicevo all'inizio, Clarisse non si ritiene una guerriera. Non appena è arrivata al Campo Mezzosangue ha visto come tutti gli altri fossero in forma smagliante, abili con la spada e con arco e frecce, mentre l'unica cosa in cui lei fosse abile erano libri e serie tv. Si è sentita spaesata, isolata, diversa dagli altri. Ma quand'è che la parola diversa è sinonimo di peggiore? Nessuno diventa migliore degli altri senza un minimo di pratica.

Credetemi se vi dico che Clarisse è forse la persona più forte che conosco. La sua persona è così resistente che non lascia che gli altri la buttino a terra, e fidatevi, questo non ha nulla a che vedere col suo peso. Lei riesce ad andare oltre quello che gli altri pensano. E' stata in grado di costruire una barriera che viene regolarmente attraversata da pregiudizi e critiche, eppure per qualche incredibile motivo è ancora in piedi. Come ho già detto prima, Clarisse non si è mai considerata una guerriera, e probabilmente mai lo farà. Non si reputa una combattente, perché non è mai partita per una missione, non ha avuto qualcuno che la elogiasse, qualcuno che si congratulasse con lei, qualcuno che le dicesse "Complimenti, Clarisse, adesso si che sei una guerriera". Non si sente una lottatrice perché vede continuamente la superiorità negli occhi delle persone che la circondano. Seppur non dà più peso a quello che pensano gli altri, di certo non ha alcun effetto benevolo il modo in cui le persone la guardano non appena entra in un locale. Eppure, questo è quello che ho sempre ammirato di una persona. In tutta la mia vita ho cercato persone che avessero quella forza negli occhi. Quella forza che non si costruisce con anni di pratica o di allenamento. Quella forza con cui si nasce. Non tutti possiedono tale qualità, e Clarisse non sa di essere così speciale. Non lo sa perché nessuno la circonda per dirglielo. Non lo sa perché nessuno è in grado di vederla come la vedo io. Nessuno è in grado di notare l'aurea che la circonda, ma tutti sono in grado di percepire quell'effetto benefico che si ottiene stando soltanto a contatto con lei. La sua forza è così speciale che è in grado di coinvolgere tutti, e far sentire forti anche le persone che la circondano, anche me. Caro lettore, non sono mai stato una persona in grado di contare sulla propria forza, ho sempre basato la mia resistenza sulle persone che mi circondano, e mi colpisca un fulmine in questo momento se dicessi di non aver fatto centro il giorno in cui l'ho conosciuta. Io l'ho sempre osservata da lontano, l'ho sempre vista con l'idea che quella persona avrebbe in qualche modo influenzato la mia vita, ma non ho mai creduto a tal punto. E' uno dei miei obiettivi, riuscire ad ottenere una resistenza simile alla sua. Certo, anche io sono una persona speciale, anche io sono un semidio, e mi reputo una persona altrettanto forte, ma non con quel tipo di forza. Come ho già detto prima, è qualcosa che difficilmente la si acquista. La prima cosa che ho pensato il giorno in cui l'ho conosciuta, la penso tutt'ora. Ho sempre ritenuto che non fosse un caso il fatto che quella ragazza avesse la corporatura di un pilastro. Perché, qual è la tipica funzione di un pilastro? Ogni pilastro ha il compito di sorreggere, ma soprattutto un pilastro è quella parte del palazzo attorno al quale il terremoto non causa danni. E io mi ci aggrappo, mi ci aggrappo ogni volta che la terra sotto i miei piedi trema. E le sono infinitamente grato per resistere e proteggermi ogni volta che ne ho bisogno.

Grazie, Clarisse.

^=H



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