24 Dicembre 2015 (Martina)

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Quest'anno ho scritto alcuni pezzi particolari per delle persone davvero importanti della mia vita, nel tentativo di dimostrare loro quanto io tenga alla nostra amicizia e nella speranza che queste persone riescano a risollevarsi e a brillare. Vi voglio davvero bene. Eccone uno:

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https://www.youtube.com/watch?v=pkqsqWcdih4


Settembre 1973

Caro diario,

E' passato già un mese circa da quando ho inviato il mio libro alla casa editrice North. Sto incominciando a dubitare della qualità della mia opera. Non avrei dovuto mandarla, è soltanto un insieme di spiacevoli situazioni accadute a una determinata ragazza, a chi vuoi che importi? Tabitha mi incoraggia a non demordere, sostiene che è normale che ci voglia un eccessivo lasso tempo purché arrivi una risposta. "Sono pieni di robaccia che saranno costretti a leggere, ma vedrai che sicuramente attendono con ansia che qualcuno li sorprenda", ha esordito ieri sera a cena. Ma perché l'ho fatto? Ho un lavoro fisso, una moglie dolcissima, una stabilità familiare, che senso ha tentare questo salto nel vuoto? Scrivere per Cavalier è appagante, il direttore mi ha concesso di pubblicare racconti con una certa regolarità, cosa posso desiderare di più? Devo ammettere che è proprio scrivendo per questo giornale che mi è venuta l'idea. Incredibile, un romanzo su una ragazza con poteri di telecinesi che all'arrivo delle mestruazioni è tormentata dalle compagne e scatena una terribile forza distruttiva. Ma come mi è venuto in mente? Adesso capisco perché quando l'anno scorso cominciai ad abbozzarlo, lo buttai via. Spero almeno che la casa editrice non la pensi come la pensavo io. Mentirei se ti dicessi che dietro tutta questa paura, non vi è anche un eccessiva eccitazione. Non posso neanche fantasticare sull'idea che un mio romanzo venga pubblicato che ho già le palpitazioni. Non riesco a smettere di pensarci. Diventare ciò che ho sempre voluto, uno scrittore che pubblica libri, il sogno di una vita. Certo, sono tantissimi quelli che si fermano al primo libro godendo di una gloria passeggera, ma anche se questo fosse il mio caso rimarrei comunque la persona più felice del mondo. Cazzo, il mio nome e il mio cognome in copertina di un libro reale e concreto. Non riesco neanche a dirlo ad alta voce che un miscuglio di ansia e speranza mi investe come un camion di tre quintali in pieno viso.

Novembre 1973

Caro diario,

La fatidica lettera è arrivata. Appena ho letto il nome della casa editrice, mi tremavano talmente le mani che ho lasciato a Tabitha il fatale compito di aprirla e leggerla per me ad alta voce. Il suo viso, illuminato come se fosse la luce di un faro in una notte tempestosa, si spense talmente in fretta che per ogni secondo in cui è stata in silenzio il mio cuore ha smesso di battere. Letteralmente, potevo avvertire il mio cuore piegato sulle proprie ginocchia in attesa di notizie, proprio com'ero io in quel momento. Tuttavia, fu proprio quando iniziò col dire, titubante "Amore, la casa editrice ti ha chiesto di mandargli un'altra copia che quella che hanno è stata perduta" che capì tutto. Mia moglie ha innumerevoli pregi, ma l'unico che non sono mai riuscito ad invidiarle è l'incapacità di mentire. Fu allora che mi alzai di sbotto e le strappai la lettera dalle mani, sempre col cuore in attesa, e lessi accuratamente ogni parola che hanno usato per rifiutarmi :

«Non siamo interessati alla fantascienza distopica. Non vende.»

Due frasi. Otto parole. Tecnicamente non lo si può definire neanche un periodo, essendo esso troppo breve. La prima reazione che ho avuto è stata dire ad alta voce "Chi sprecherebbe mai un francobollo per otto misere parole?" . Ciononostante, la seconda reazione che ho avuto, quella più normale, è stata rimanere in silenzio con lo sguardo fisso perso nel vuoto. Mi ci vollero giusto un paio di minuti per farmene una ragione. Insomma, avevo già da un po' il presentimento che qualcosa che non andasse, ma non mi sono subito demoralizzato. Prima che potessi aprire bocca, Tabitha mi anticipò e disse "Oh tesoro, non darti per vinto. Non è mica l'unica casa editrice a cui hai mandato il romanzo? Vedrai che le altre non saranno stupide come la North". Le 'altre' case editrici erano 29 e Dio solo sa quanta speranza ho riposto in quelle altre 29 fottute case editrici.

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https://www.youtube.com/watch?v=VeXMVuDq9kA

Febbraio 1974

Caro Diario,

Oggi è pervenuta l'ultima lettera. Credo che fosse della casa editrice Stohl, ma dopo aver letto le parole "La ringraziamo per averci mandato il suo manoscritto, tuttavia..." ho immediatamente smesso di leggere, non sono neache arrivato a metà. Non che dopo i precedenti 29 rifiuti le speranze fossero ugualmente alimentate, ma devo dire che ne sono uscito comunque distrutto. Non appena ho chiuso quella lettera, ho preso il mio romanzo e lo scaraventato nel cestino del mio studio, circondato dalle altre lettere di rifiuto. "Con questo" mi sono detto "Si chiude ufficialmente il sogno di diventare scrittore" . Mi accontenterò di scrivere brevi romanzi per un giornale locale, magari il capo mi darà una promozione prima o poi. Ma dopo oggi, ho smesso di sperare e di sognare. L'ambizione non è poi questa gran cosa alla fine.

Non posso fare a meno di misurare la mia incapacità di essere uno scrittore con il numero di volte in cui ho fallito. Tabitha dice che non devo lasciare che questa singola esperienza metta in discussione tutta la mia vita, ma come posso non farlo? Quello era il mio sogno, quello in cui ho sperato per anni. Chi rimborserà mai le mie speranze? Chi mi ripagherà di tutte quelle notti insonni passate ad osservare il soffitto, immaginando come la mia vita sarebbe cambiata da un anno a quella parte? Tutto distrutto. Tutto in frantumi. Io sono distrutto. Io sono in frantumi. Da oggi in poi, nella mia vita vigerà soltanto una regola, ossia evitare di sperare il più possibile. E' soltanto uno spreco di tempo, la speranza. Forse diventare uno scrittore internazionale non è quello che il destino ha in serbo per me, probabilmente non lo merito. Dunque non ha più senso continuare a desiderare di diventarlo e qui e adesso decido di metter fine ad ogni disperato tentativo di diventare una persona di successo. Non sono all'altezza di tutto ciò, a quanto pare..

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https://www.youtube.com/watch?v=OpQFFLBMEPI

7th June 1974

New York

Egregio signor King,

ci scusiamo per il ritardo, ma abbiamo avuto alcuni problemi da parte dello staff nel valutare il suo romanzo. La storia presentataci da sua moglie Tabitha, di come ha ripescato il suo romanzo dal suo cestino, ci ha colpiti a tal punto che desideriamo poterla conoscere da vicino e discutere faccia a faccia della pubblicazione e delle sue conseguenze.

La avvisiamo inoltre che a breve cominceremo con la stampa di Carrie e prevediamo di produrre più di un milione di copie. La ringraziamo per averci scelto come casa editrice per il suo primo romanzo. Congratulazioni.

Doubleday and Associated






Non lasciare che le sconfitte ti buttino giù. Non hai fallito, hai soltanto trovato un modo che non funziona. Il vero fallimento è quando ti arrendi.






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