22 Settembre 2014

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-Ti piace lei?
-No, certo che no, ma che dici?
-John..Puoi dirmi la verità.
Sospirando, lo ammisi più lentamente che potevo. 
-Mi è piaciuta sin dal primo momento che l’ho vista, con quelle converse rosa basse saggiamente abbinate alla canotta e un jeans che la rendesse più invisibile di quanto non fosse già. Ma non per me. Avevo capito fin da subito che tipo di persona fosse, con una sguardo così pieno di sofferenza nascosta e sepolta, ma che allo stesso tempo era in grado di distribuire umorismo e sarcasmo ironicamente miscelati insieme. Era diversa. O forse lo ero io? Magari volevo soltanto ricominciare ad amare, a lasciare che qualcuno mi amasse, a permettere che qualcosa di bello e fresco entrasse nella mia vita, ormai più secca del deserto. Forse volevo tutto questo. Ecco perchè il mio cervello ha elaborato ogni gesto, ogni suono, ogni respiro, ogni cosa come se fosse la fine del mondo. Quei momenti in cui le mie mani sfioravano le sue o quelle rare occasioni in cui mi sorrideva, anche solo per qualche attimo, era come se la Fortuna avesse assunto qualche sembianza antropomorfa soltanto per dirmi ‘Questo ricompensa tutte le brutte cose che ti ho fatto’. Eppure so che è soltanto un gioco mentale, una cosa del tutto artificiale creata soltanto per deliziare il gusto, la mente, ma perchè non riesco a smettere? Perchè non riesco a smettere di sciogliermi ogni volta che mi arriva un suo messaggio? Perchè non riesco a non morire ogni volta che mi è vicino? E’ così sbagliato voler amare qualcuno al punto da star male? 
-Hai un bel problema, John. Bello grosso.

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