Capitolo 6

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Mi toccai piano la guancia, mentre il mio sguardo
ricadde immediatamente sul suo viso in lacrime.
Sapevo che era confusa.. che si era tenuta dentro
tutta quella rabbia a lungo.
Ma non riuscivo più a capirmi nemmeno io..
come avrebbe potuto pretendere di farlo lei?
Sapevo che in quel momento sarebbe finito tutto
quello che avevo costruito..
ma non potevo non ammettere che mi sarei solo
tolto un grosso peso dallo stomaco.
La guardai a lungo.. anche se non so esattamente
per quanto tempo..
Rimasi lì finchè non fu lei a voltarmi le spalle
e andarsene via.
Questa volta.. per sempre.
Non sapevo come sentirmi: avevo la mente
ancor più vuota di prima..
Mi misi a camminare lentamente, infilandomi
le mani in tasca, e iniziai a giocare nervosamente con le
cianfrusaglie che vi si trovavano dentro.
Nelle placide ombre notturne, il silenzio stava
padroneggiando tutto lo spazio temporale in cui mi muovevo.
Arrivai davanti alla porta di casa mia e la apri molto lentamente,
come se avessi paura che vi fosse già qualcuno all'interno dell'edificio.
Quando la richiusi dietro di me mi ci appoggiai con la schiena, chiudendo piano gli occhi.
non sapevo molto bene che cosa avrei dovuto fare adesso.
Ma sapevo che sarei scappato dai miei problemi..sarei scappato da quello che ero.
Sin dalla giovane età, sono sempre stato appassionato ad anime e manga, difatti non è stato difficile
che provassi a fare qualche cosplay..
In quel momento, dentro di me nacque l'idea di fare una pazzia.
volevo riuscire a capire chi diavolo ero.. e qual'era
il mio posto in quel mondo in cui era facile perdersi.
Salii velocemente le scale che portavano in camera
mia mentre mi spogliavo e lasciavo cadere il giubbotto
e la sciarpa dove capitava.
Spalancai la porta lignea della stanza e aprii l'armadio
quasi con foga: era come se stessi per svelare un crimine
che m'aveva tenuto sveglio giorno e notte.
Vivevo da solo da un po' di tempo.. quindi non mi dovevo
nemmeno più preoccupare che qualcuno potesse
vedere quello che combinavo nella vita di tutti i giorni.
Frugai vagamente e nervosamente nel reparto
dedicato al cosplay, ero talmente teso che sentivo
i tessuti scivolarmi via dalle dita quando cercavo di spostarli.
Sollevai piano una parrucca dalle lunghe ciocche nere e la osservai,
accarezzandola piano come se fossero i capelli di qualcuno.
Me la infilai piano e lasciai le ante del mobile ancora aperte,
con un macello assurdo ovunque.
Era una strana sensazione quella di portare una capigliatura simile,
ma in qualche modo mi sentivo confortato e meno sbagliato.
Raggiunsi il bagno e osservai il mio riflesso che rideva di me
nello specchio a cui ero davanti.
Aprii piano uno dei cassetti vicino al lavandino e vagai fra le
lenti a contatto che vi erano.
Scelsi quelle più naturali, che rendevano soltanto l'iride più grossa.
La indossai con un lieve timore di farmi male.
Sbattei le palpebre qualche volta per abituarmici e poi fui pronto
per ricominciare a studiare la mia nuova forma.
Avevo sempre avuto dei tratti femminili sia nel viso che ne corpo,
anche se in minoranza.
Era anche uno dei motivi per cui gli altri scherzavano di me..
non penso lo facessero con cattiveria, infatti ci presi l'abitudine.
Avevo lasciato il grosso borsone che m'ero portato alle terme
davanti all'entrata di casa, ma sapevo che lì dentro,
agitandosi fra i vestiti, c'era il mio telefono..
sicuramente intento a vibrare per un infinito circolo di chiamate
e messaggi in arrivo.
Lo raggiunsi con timore dopo aver varcato la soglia del bagno,
e riuscii a riconoscere la sua posizione solamente dopo essermi inginocchiato
per poter frugare meglio fra asciugamani e oggetti inutili.
Feci scorrere il dito sul piccolo display luminoso, che apparentemente
era l'unica luce forte che viveva in quella stanza fredda.
Avevo una moltitudine non definita di sms e chiamate perse,
come potevo già immaginare..
ma qualcosa, dentro di me, mi spinse a ignorarle tutte ed
andare direttamente a cliccare sull'icona luminosa della telecamera.
Lo feci mentre mi ero già incamminato per tornare nella mia stanza;
accesi la luce tramite l'interruttore situato appena fuori dalla porta
e mi buttai sul letto poco dopo.
Non avevo esattamente idea di quello che stavo facendo..
o almeno, in un certo senso..
Mi puntai la telecamera interna direttamente sul viso, e premetti
il pulsante di acquisizione immagine.
Mi tirai piano su a sedere e osservai la foto per qualche minuto;
non sembravo davvero io..
per niente.
E poi feci qualcosa che in tutta la mia vita
non avrei mai pensato.. nemmeno sognato di fare.
Qualche anno prima, la avrei ritenuta una pazzia e ci avrei riso sopra.
Quand'ero più giovane mi ero creato un profilo sui social network
in cui avevo un nome da ragazza in memoria del mio primo
personaggio anime inventato..
Disegnavo da tantissimo tempo ormai, e mi piace pubblicare
i miei disegni da qualche parte.
Era anche un modo come un altro per guadagnare qualcosina di più..
Accedetti dopo uno svariato numero di tentativi falliti per ricordarsi
la password; ma alla fine ce la feci.
Avevo il cuore in gola, per un qualche motivo..
Le mie dita tremavano leggermente, sapevo che se mi avrebbero
scoperto sarebbe stata la mia fine decisiva.
Aprii l'interfaccia per cambiare l'immagine di profilo e inserii
la fotografia che m'ero appena scattato.
Era come se le mie dita si stessero muovendo da sole.
Spensi piano la luce e mi infilai sotto le coperte, mentre
il freddo notturno stava cominciando a farmi venire la pelle d'oca.
Con il telefonino ancora puntato sul viso, confermai le mie azioni
e lasciai che internet salvasse i cambiamenti al mio account.
Ancora una volta, rimasi fermo a fissare ciò che la mia mente
aveva appena partorito.
Lanciai via il cellulare e mi nascosi in una tana di morbido tessuto caldo.
..Cosa diavolo avevo appena fatto..?

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