Capitolo 11

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Quando se ne andarono mi tolsi i vestiti ed entrai in bagno.Mi piaceva passare il tempo e riflettere sommersa fino al mio naso piccolo e paffuto dall'acqua limpida e trasparente.

Quella sera volevo stare in pace e dentro la vasca per sempre.

Misi nel bagno qualche candela profumata alla lavanda,consumate a metà,che avevo trovato pochi giorni fa in una piccola scatoletta nascosta nel soffitto e incominciai a spargere nella vasca,già piena di acqua calda bollente,petali di rosa.Lo facevo di rado perchè il tempo non era mai sufficiente,ma quella sera avevo proprio l'esigenza di rilassare il corpo.

Spensi le luci e mi immergei nell'acqua.Appena il mio piede ne toccò la superficie mi confermò che non ne sarei uscita così facilmente.

Più tardi,quando finalmente mi decisi a uscire,mi fiondaì in camera mia e presi il libro di prima tra le mani.Quel libro si era impossessato di me,ogni secondo che ne stavo lontana dovevo combattere contro me stessa per cercare di non correre su per le scale e fiondarmi in camera mia per prenderlo.
Non so che mi ha fatto quel libro ma mi aiuta a dimenticare tutto quello che mi circonda,i ricordi,le persone,Cameron....già non mi è più passato dalla mente per tutta la serata.

Lessi per un'eternità e dopo aver guardato l'ora decisi di cercare di dormire.

Mi coprii con la pesante coperta viola fino al mento e intanto osservavo il coniglietto di peluche bianco posato delicatamente su una mensola sopra la scrivania.Quello era un regalo di mio padre.Me lo portò un giorno tornando a casa dal lavoro.Avevo sette anni.Non so perchè lo tengo ancora,un'altra ragazza al posto mio l'avrebbe buttatto senza pensarci due volte dopo quello che ha fatto mio padre alla nostra famiglia.In realtà lo dovrei odiare,ma non riesco a provare odio,sento solo una tristezza profonda dentro di me che pian piano mi sta divorando.Mi scese una lacrima,una seconda,una terza finquando non incominciai a piangere definitivamente fino ad addormentarmi.

Il suono fastidioso della sveglia mi svegliò.
Aprii gli occhi e guardai il soffitto.Avevo la faccia tutta appiccicosa per il pianto di questa notte.Andai in bagno e mi feci una doccia veloce.

Quando scesi giù salutai mia madre con un bacio e senza far colazione mi diressi alla porta d'entrata con lo zaino che saltellava sulle spalle.

Quando scesi dall'autubus mi sentii avvampare.Lo vidi parlare con un ragazzo all'entrata dell'edificio.Cercai di non farmi notare da Cameron mischiandomi tra tutti gli studenti che parlavano e ridevano tra loro.Ma il mio tentativo non servì a niente perchè tre minuti dopo Sarah mi intravide tra la folla degli studenti.

"Ehy Lucy!Sono qui!"
urlò così forte che riuscì a far cessare tutti di chiaccherare e a farli voltare verso la mia direzione e,purtroppo,anche Cameron che mi guardò così profondamente da farmi mancare l'ossigeno.Lo guardai anch'io con la sua stessa determinazione e ad un tratto tutto intorno a me si fermò, c'eravamo solo noi due.Indossava jeans neri con le catene,una maglietta bianca con varie fantasie e il ciuffo gli ricadeva delicato sulla fronte.
Sarah mi fece ritornare in mente che c'erano tutti gli altri che mi fissavano.Ma che avevano da fissare???Non potevano voltarsi dall'altra parte e riprendere a chiaccherare???

Fortunatamente,come se avesserò letto nella mia mente le mie domande,si voltarono e fecero finta di niente.

"Ciao,Sarah"dissi andandole incontro e abbracciandola.

"Come va?"disse ricambiando il mio sorriso.

"Bene"

"Come va con Richard?"

"Bene,ieri mi ha invitata a cena"rispose.

"E a proposito ti volevo chiedere se domani sei libera perchè vorrei andare a cercare il vestito per questa cena,già gliel'ho detto a Vanessa e lei ha accettato senza esitare un attimo"

"Certo che verrò!!!"risposi entusiasta ricordando quanto ci siamo divertite la prima volta.

"È suonata la campana uffaa,ciao"

"Ciao"dissi dandole un bacio sulla guancia e separandomi da lei per avviarmi nella mia classe.
Il mio cuore pulsava a ogni passo che facevo perchè quella mattinata l'avrei passata con lui e non sapevo che dirgli,ammesso che sarei riuscita almeno a dirgli ciao.

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