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"Volevo chiederti una cosa..." mi disse quasi sorridendo. Tenendo lo suguardo rivolto al pavimento.

EDO...
"Certo, dimmi tutto. Mi fa piacere che tu parli con me" Mi disse sorridendo e sedendosi accanto a me.
"Tu... sai... ballare?" Le chiesi in imbarazzo.
"No" Rise.
"Wow, nemmeno io, ma insomma... sembra una cosa carina, no?"
"Abbastanza, sei innamorato, dimmi la verità" Fece un sorriso malizioso.
"No, ti giuro" Ed infatti era la verità.
"Okay, mi fido" Si alzò sorridente.
Risi.
"Vieni" Mi disse, facendomi alzare.
Fece partire 'Incanto' di Tiziano Ferro.
Mise le mani intorno al mio collo ed io le misi intorno ai suoi fianchi. Nessuno dei due sapeva ballare, ma ci provavamo, facevamo solo qualche passetto, sempre allo stesso posto.
Aveva la testa sul mio petto...

OLLY...
... sentivo il suo cuore battere.
Strano, come batteva forte.
"Edoà, ma tieni la tachicardia?" Feci una faccia interrogativa.
"Abbastanza... perché?..."
"No, niente" Sorrisi, facendo finta di niente.
Ancora quel rumore.
"Aaah! Ma non sei! È la porta!" Ridemmo.
Sono cogliona, sih.
Andai ad aprire.
"Incurvati e Grieco, al piano terra. Ci sono visite"
"Okay" Dicemmo in coro.
Scendemmo, dividendoci poi in base a dov'era la persona che era venuta a farci visita.

"X" POV'S.
Sono abbastanza agitata.
Sono venuta a qui dopo aver parlato con mia sorella.
E se non mi accettasse?
Posai la mia borsa per terra, sedendomi ad un tavolino accavallando una gamba e togliendo gli occhiali da sole.
Una figura arriva in lontananza.
È lei, non la riconosco, ha due piercing sullo stesso sopracciglio, i capelli lunghi con il ciuffo...

ME...
Arrivai a quel tavolino.
Non so chi sia e mi ha abbracciata.
"Scusa, ma chi sei?"
"Tua madre"
"Impossibile. Mia madre è fuori dall'Italia da quattro anni, con mio padre"
"Non è vero. Sono partita per Roma, quando ho saputo di essere incinta... non di tuo padre. Sono vedova da tre anni e mezzo, e tuo padre era entrato in un brutto giro..."
"Cazzo! Ma brava! I miei complimenti. Ti sei sbagliata di grosso! Ora hai due figli! Io non ci sono più. Sono sparita. Esattamente come hai fatto tu. Esci da questo istituto, ed anche dalla mia vita... 'mamma' " Dissi facendo le virgolette con le mani alla parola 'mamma', reagì in modo tranquillo per due ragioni:
1)Non avevo intenzione di dare spettacolo.
2)Non me ne fregava più di tanto, ha dimostrato che anche essendoci, non ha mai voluto esserci per me.
Andai via, non correndo, ma nemmeno lentamente.
Andai in camera sbattendo la porta.
Non riesco a piangere.
Non ci sono mai riuscita in diciassette anni.
Mi sedetti contro la porta. Provai ad uscire fuori, per osservare il panorama e calmarmi, ma fu come se la mia paura fosse tornata.
Sentì bussare la porta, era Edo.
Entrò.
"A te chi era?" Chiese.
"Vuoi sapere chi era? Era la mia EX madre, che si è creata una vita, con un figlio ed io non sapevo niente di niente. Ha perso una figlia, me. È morto mio padre. E non sapevo un cazzo, IO."
Non so come, ma rimasi indifferente.
Continuai a mangiare tutto ciò che mi trovavo di fronte, ma sempre in modo menefreghista, anche se non volevo apparire agli occhi di Edo come quella che non se ne frega di niente e di nessuno.
Potrebbe pensare che non me ne freghi nè di lui e nè di Riccardo, Yuri e Francesco, ma non è così.
Mi venne un forte mal di testa, poi qualche dolore allo stomaco.
Successe, corsi in bagno e vomitai pure l'anima.
Per fortuna c'era lui, mi teneva i capelli, accarezzandomi la schiena.
Era in ginocchio, accanto a me.
"Io sono qui..." Ripeteva con la sua voce tenera.
Venne sera, e poi notte.
Andammo a dormire, ancora in quel letto che rimase matrimoniale anche quel giorno.
Il giorno dopo mi svegliai come se non fosse successo niente.
Saltai al lato di Edo...
"Oh Edo svegliati! Oggi andiamo a fare un giro!"
Visto che non mi ascoltava, il poverino, si svegliò trovandosi a terra.
"Ma cos...?"
"Jaaa Edoà e sceett!" Urlai ridendo, mentre saltavo sul letto.
"Un giorno imparerò il napoletano"
"Un giorno non ti insegnerò il napoletano"
"Shh"
"Oh"
"Wee bella napoletana!" Gridò alzandosi da terra, imitandomi l'accento, gli saltai sulle spalle.
"Lo so che mi ami"
"No"
"Si"
"Si"
"No"
"Lo avevo detto io di no" Disse vittorioso.
"Eddaai! Ma non vale"
"Siih"
"Posso vedere come ti aggiusti i capelli? Li A D O R O" Dissi scandendo l'ultima parola.
"No, vietato a chi non arriva ad un metro e sessanta" Mi fece una linguaccia.
"Grazie eh" Misi il broncio.
Ci vestimmo. Misi un jeans skinny nero, una felpa larga dell'Obey nera e rossa (ovviamente di Edo) le converse bianche ed un cappello di lana rosso.
Uscimmo, dando i permessi alla reception per poi andare a fare un giro.
Salivo su ogni gradno che trovavo, per fargli un dispetto per ciò che aveva detto.
"Sono più alta io!" Feci una voce da bambina, lui salì sul gradino, mettendosi accanto a me.
"Okay no" Rise.
Andammo al parco, poi nel parcheggio dove i Crookids hanno il murales, ma loro non c'erano.
"Vogliamo fare una cosa?" Chiesi.
"Si?" Si girò verso di me.
"Aspe..." Mi sedetti in un carrello.
"Aaaah!" Rise, per poi spingermi.
Rubammo letteralmente quel carrello, andavamo in giro con il carrello e la gente ci guardava come se fossimo rimbambiti.
Lo eravamo.
Andammo a prendere un trancio di pizza e ci sedemmo su di una panchina.
Avevo questo maledetto vizio di sedermi sullo 'schienale' delle panchine, mentre lui era seduto a gambe in crociate.
Iniziammo a parlare del più e del meno.
Poi ci alzammo ed iniziai a cantare tipo una psicopatica.
"Signore e signori di Roma, Napoli e qualsiasi parte dell'Italia o del Mondo!" Urlai salendo su un gradino altissimo.
"Cazzo mo cado" Risi bisbigliando queste parole ad Edo.
"Nah" Disse ridendo.
Mi ripeteva "Tu sei pazza".
"Ua, lo hai scoperto ora?"
"Nou..."
"Ah ecco" Ridemmo.
Nel frattempo di fronte a me si ammucchiò una folla di persone, con gli occhi rivolti a me.
"Oraa, pensate ad un numero, fatto?"
"Si" Risposero in coro.
"Okay, ora cancellate quel numero e pensate a una canzone a caso e me la dite che facciamo bordellooh!" Urlai facendoli ridere ed applaudire.
"Felicità di Albano e Romina" Disse una signora un po' anziana.
"Eh no signora bella, vi voglio bene jaa" Risi dicendo queste parole.
"Roma-Bangkok!" Urlò un'altra.
"E per la prima, la seconda, Roma-Bangkok aggiudicata!" Un urlo invase la folla.
Mettemmo la canzone iniziando a cantare e poi c'era chi ballava.
Quella grande piazza si trasformò in una discoteca per tutte le età.

HELLO, IT'S ME...
Ciao bella genteh❤
Spero vi stiano piacendo i capitolii
Un bacio❤
Ps.potrei passare a leggere qualche vostra storiaa

I would wish upon a star; Edoardo Incurvati.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora