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SPAZIO AUTRICE IMPORTANTISSIMO...

Il giorno dopo...
Come sempre fu Edo a svegliare la sottoscritta dormigliona...
Ci lavammo, ci preparammo ed andammo fuori già nelle vesti di Ariana e Zayn.
Non oso spiegarvi le 24438488129 cadute su quei maledetti trampoli.
Ognuno di noi rappresentò il proprio personaggio, ed andò tutto bene, tra risate e cose simili.
Ricordo di aver riconosciuto un Harry Potter HAHAHAHAHAH.
Il pomeriggio uscimmo.
Andammo al Mc, mangiammo, e poi andammo a fare un giro.
"Cosa farai una volta finito il giro all'inferno?" Mi chiese Fra, riferendosi all'istituto.
"Vengo a vivere a Roma" Affermai sicura.
"Davvero?!" Esclamarono sorridendo, annuii e loro mi presero in braccio, festeggiando.
Mi abbracciarono tutti, ed io in effetti lo avrei fatto, ma il problema era la sistemazione.
Andammo a sederci alla solita panchina.
Ero seduta in braccio a Yuri, era la mia poltrona/divano personale.
"Sapete che vi voglio bene?"
"Grieco, ci sorprendi, 'ste cose all'improvviso"
"Dai Fra, dico davvero"
"Anche noi te ne vogliamo" Rispose Edo.
"Raga, facciamo una cosa per far passare il tempo..." Disse Rick.
"Tipo?" Chiesi.
Iniziò a correre urlando, da intuito, capii di doverlo prendere, allora iniziai a rincorrerlo, e la cosa si capovolse, fu lui a prendermi.
"Sei bellissima" Mi guardò negli occhi.
"Tu no" Spostai lo sguardo verso sinistra.
"Ah ma grazie"
"Sai che scherzo" Lo abbracciai e lui ricambiò sorridendo.
"Sai una cosa?"
"Sei una nana" Dissi imitandolo.
"Ah ma quindi già te l'ho detto?"
"Ah ma vaffanculo" Risi.
Andammo dagli altri.
Mentre parlavamo, squillò il mio telefono.
'Ziah'
Accettai la chiamata.
"Oii zii"
"Ciao, come stai?"
"Benissimo, come sta la truppa?"
"Bene, anche se manca uno dei miei figli"
Mi aveva sempre definita figlia, mettiamola così: anche lei non ha mai avuto un rapporto stabile con la tipa che dovrei chiamare 'mamma'.
"Hahah, hai saputo?"
"Cosa?"
"Mi è venuta a trovare your sister e mi ha detto parecchie cose, poi ti spiega lei. Non voglio avercela tra i piedi, non voglio vederla nè sentirla, quindi come se niente fosse"
"È uno scherzo?" Si fece seria.
"No"
"Non ne sapevo niente, dopo provo a rintracciarla"
"Vabs, tanti bacini a tutti"
"Ciao amore"
"Ciao zia"
Staccai, trovandomi gli occhi di tutti addosso.
"Non guardatemi, non voglio parlarne, mi scoccia parecchio" Risi.
"Come vuoi" Disse Yuri allargando le braccia.
Andai a sedermi sul mio divano (Yuri) e poi continuammo un paio di minuti cantando a squarciagola.
Arrivò una coppietta sui 35 anni, lei isterica e lui un cane bastonato che la ascoltava, ah e... non aveva diritto di parola.
Si misero a qualche metro di distanza da noi, iniziarono a litigare.
Al che...
"Edo... shh, alzati" iniziai a ridere prendendolo per mano, lui fece lo stesso.
Imitammo per tutto il tempo quei due, finchè non se ne accorsero, urlandoci parole irripetibili e correndoci dietro con intenzioni non proprio delle più dolci.
Iniziammo a camminare...

[Ciae]
Non ancora tu...
[Ma io sono te]
Anche io sono te, allora?
[Mh... comunque, ragazzi carini in vista?]
Nah
[Seh]
Tipo?
[Dai, Riccardo è carino]
Può darsi...
[Okay, ho fatto canestro]
Da quando in qua gioco a pallacanestro?
[Maria, io esco]
Chiudi la porta... comunque no, per ora non mi piace nessuno.
[Edoardo?...]
Cosa?
[Lo vedi più "sciolto"?]
Non lo so, è timido un accidenti...
[Ah...]
Comunque ora scompari!
[Dubaii!]

"Aaamore mio bellissimo!" Disse Yuri mettendosi sotto braccio.
"Ciaee"
"Qualcosa da raccontare?"
"Nou, tu?"
"No, sinceramente, no" Scosse la testa.
Lo guardai con occhi dolci, mi rivolse uno sguardo.
"Ah, no. Sulle spalle no"
"Dai Yuuu"
"No, ti prego"
"Okay..." Mi rassegnai.
"Ti odio"
Mi prese in braccio.
"Yuri, non ci avevi detto di tua figlia"
"Eh Fra, tutto frutto dell'amore tra me e Rick"
Finsero di essere una coppia, ridemmo.
Scesi.
Continuammo a camminare.
Tornammo all'istituto.
Ora, so che chiunque si sta chiedendo 'ma cavolo, non studiano mai' ebbene sì, Edoardo, ciò che riesce, lo studia... io non proprio...
comunque passammo il tempo ridendo, finché non tornammo nelle camere.
"Oli..."
"Si? Dimmi"
"Soffri il solletico?"
"Trop..." Venni interrotta da lui che iniziò a farmi il solletico.
Non riuscivo a parlare, ridevo troppo.
"Ed... Edo basta... aiuto ti prego" Riuscì a dire solo questo.
Lui continuava.
"E dillo che mi vuoi bene"
"Ma anche no" Risi più forte.
"Dillo" Continuava.
"Okay okay, ti voglio bene" Mi arresi, continuavo a ridere.
Al chè si mise accanto a me, seduto a terra, contro il muro... come me.
"Davvero me ne vuoi?"
"Bene?"
"Si..."
"Si, tanto. Ritieniti fortunato, non mi affeziono facilmente. E... tu? Me ne vuoi?"
"Non sai quanto"

I would wish upon a star; Edoardo Incurvati.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora