Capitolo 1

243 13 1
                                    

Mi è sempre dispiaciuto dire addio alla mia città, Los Angeles, che per quante persone comprendesse, e l'enorme struttura, riuscivo comunque a chiamare casa.
Quest'anno la mia scuola ha organizzato un anno di scambio culturale con l'Italia, dove vado ad alloggiare in una famiglia per un anno frequentando il liceo di Astronomia a Napoli, ed è per questo motivo che mi ritrovo da sola su quest'aereo a combattere la mia paura del volo.
Io mi chiamo Charlotte ho 18 anni, sono una ragazza coi capelli rossi, lentiggini e occhi verdi, sono sempre stata molto estroversa, con molti amici, mi sono creata una barriera di affetto intorno a me per combattere la perdita subita all'età di 13 anni, di mia sorella, che mi lasciò un vuoto dentro.
Mancavano 2 ore all'arrivo all'aeroporto di Roma, per poi prendere un altro volo verso Napoli, in queste ore per passar il tempo mi misi a leggere il mio libro preferito "Cime tempestose" che mi consigliò il mio amatissimo professore di filosofia, con cui avevo un ottimo rapporto.
Una volta atterrata a Napoli una macchina dell'associazione dello scambio culturale mi portò difronte a questa immensa casa, che si trovava nel paesino di Somma Vesuviana.
La guida bussò violentemente alla porta, dopo pochi secondi si presentarono sulla porta due genitori entusiasti e dietro un ragazzo molto carino dai capelli corvini, che mi sorrise all'istante, ricambiai il sorriso e mi fece accomodare in casa prendendomi i bagagli, mentre i genitori firmavamo dei documenti di riconoscimento alla guida.
Ci accomodammo in salotto dove ci raggiunsero i genitori, e iniziammo le presentazioni, me la cavavo abbastanza bene con l'italiano perchè i miei nonni abitavano a Milano, ed ogni tanto andavo a trovarli.
Iniziai io: "Piacere, io mi chiamo Charlotte", la signora fu la prima a ricambiare, X:"Siamo molto contenti di averti tra di noi, io sono Rosalinda, ma mi farebbe piacere se mi chiamassi Rose", continuò il signore, X: "Io invece sono Arnaldo" e infine il toccò al ragazzo, X: "Ciao, Charlotte io mi chiamo Alessio, ma preferisco Alex, anch'io ho 18 anni, e verrò con te al liceo di Astronomia, sono sicuro che diventeremo subito amici." Gli risposi con un sorriso a 32 denti e dopo aver cenato insieme la tensione che c'era scomparve del tutto facendomi sentire già tra di loro.
Aiutai Alex a sparecchiare il tavolo iniziando a chiacchierare incessantemente.
Alex:"Dai Charlotte, raccontami un po di te"
Io:"Beh... Posso dire che sono una ragazza socievole, con molti amici, due genitori fantastici, amo leggere, ed ascoltar la musica... Te invece?"
Alex:"Io sono un ragazzo abbastanza timido, ho degli amici strambi, due genitori fin troppo affettuosi, amo la musica e suonare la chitarra."
Io:"Davvero suoni la chitarra?" Risposi entusiasta
Alex:"Si dai, me la cavo", finimmo di sistemare le ultime cose e poi gli dissi:"Alex, scusa, ma sono un pò stanca dal viaggio non è che potresti mostrarmi la camera?".
Alex:"Certo, ti prendo i bagagli... Seguimi"
Salimmo al secondo piano, attraversammo un lungo corridoio e mi portò in una stanza proprio accanto alla sua, era accogliente, dipinta di verde con un letto matrimoniale, un armadio, uno specchio enorme che occupava tutta una parete e il bagno privato.
Lo ringraziai con un abbraccio e dopo chiusi la porta a chiave per farmi una doccia, scrollandomi di dosso tutto le ore di aereo fatte nella giornata, aprendo la parto da bagno uscì una nuvola di vapore che occupò tutta la stanza, allora aprì al finestra e mi misi a dormire.
Caddì in un sonno profondo finchè un rumore al mio lato mi svegliò, sentivo dei passi avvicinarsi la letto che dicevano,:"Alex, dove sei? Alex?", impaurita rimasi sotto le coperte senza far rumori, ma non servì a nulla, il ragazzo mi tolse le coperte, e io allora mi girai e lo guardai negli occhi dicendogli "Chi sei tu?"... Il ragazzo coi capelli biondo cenere e gli occhi di un blu che la luce della luna gli faceva splendere, mi guardò, con uno sguardo ipnotizzatore, e rimanemmo in silenzio a guardarci quando all'improvviso Alex probabilmente sentendo la voce del ragazzo entrò in camera.
Alex:"Gennà che ci fai qua?!"
---------------------------------------------
      Spazio Autrice
Ciao ragazze, io, eliguerini e fedevalzelli abbiamo deciso di scrive una fanfiction per la nostra passione smisurata per gli Urban Strangers, speriamo che possa piacervi e dateci consigli se c'è qualcosa da cambiare.
Ciao ciao❤️

|| Urban Strangers ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora