12 Capitolo

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Nicolas p.o.v 

Spalancai gli occhi e mi staccai da lei.
Che stavo facendo?! Non era da me dimostrare affetto.
Guardai in basso. Poi alzai un po' lo sguardo su di lei. Anche lei stava guardando in basso. Raddrizzai la schiena.
"perché stavi piangendo?" Chiesi con tono autoritario. 

Shanaa p.o.v 

Mi pose la domanda fatidica. Che dovevo dirgli? Che scusa potevo inventarmi?
"niente..." Dissi sussurrando rimanendo con lo sguardo basso. 

Nicolas p.o.v 

Menzogne! Stava mentendo spudoratamente!
"non si prende a pugni un muro per niente!" Alzai la voce. Ero arrabbiato. Non sopportavo le persone bugiarde. 

Shanaa p.o.v 

Sussultai al suo tono di voce. Era autoritario ed irritato. Molto irritato. Deglutì in preda al panico. Non sapevo cosa dire. Mi afferrò dal braccio trascinandomi fuori dal bagno per poi dirigersi verso la sua stanza. Una volta chiusa la porta di essa mi sbatté al muro tenendomi i polsi. Mi affondò i suoi canini nel collo e io trattenni un gemito di dolore a denti stretti. 

Nicolas p.o.v 

Ero fuori di me! Dovevo scaricare la rabbia e calmarmi. Cosi iniziai a succhiarle il sangue spingendo i canini in profondità. Le strinsi i polsi cercando di farla stare ferma visto che si stava dimenando rendendomi difficile il pasto, ma niente, non si calmava. Tolsi i canini dal suo collo per addentare la pelle sulla clavicola sinistra ritornando a succhiarle il sangue.Però niente. Continuava, sempre, ad ostacolarmi. Così, ormai fuori di senno, mi allontanai dal muro togliendo i canini dalla sua carne, ma tenendo ben stretti i suoi polsi. Mi voltai verso il letto. Era con una parte attaccata al muro, quindi, con forza, la feci indietreggiare fino al letto facendola cadere su di esso e appoggiai i suoi polsi sulla parete che era vi  accanto. Io ero seduto a cavalcioni sulle sue gambe e col mio petto la spingevo contro il muro. Ripresi a succhiarle il sangue, indisturbato stavolta.



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