Capitolo 4

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Violet fu strappata dal suo profondo sonno da un fortissimo rumore e una corrente d'aria gelida che entrava attraverso la grata. Si alzò e si avvicinò a quel piccolo intreccio di rami per capire da dove potesse provenire quel rumore. Allontanò lo sguardo, prima notò un piccolo insieme di alberi dalle grandi fronde che gettavano cupe ombre sul terreno e poi, più avanti, due di quei strani muri iniziarono ad avvicinarsi fra di loro producendo il classico rumore di ingranaggi che iniziano a mettersi in moto.
Era così stufa di farsi domande senza ottenere risposta che non pensò neanche a quanta strana quella situazione potesse mai essere. Perché era arrivata là senza che nessuno le dicesse niente? E poi cosa si poteva mai trovare dietro quei muri di così tanto pericoloso da doverli chiudere in prossimità della notte? Si sedette di nuovo con le spalle al muro.
Improvvisamente la sua pancia brontolò per la   fame. Non mangiava da quando... be, da quando aveva memoria e probabilmente non aveva messo qualcosa sotto i denti anche per molto tempo prima che le cancellassero la memoria.

La notte era ormai calata e dal bosco provenivano i lamentosi versi dei grilli. Poco prima che facesse completamente buio Violet aveva sentito le risate dei ragazzi, che la tenevano là dentro, in lontananza. Aveva anche notato sei o sette lanterne che si dirigevano verso quella che a prima vista poteva essere una fattoria.
Il suo stomaco brontolò ancora e molto più forte di prima.
-Sinceramente non mi aspettavo che avessi fame già da adesso- una voce ruppe il silenzio facendo schizzare in piedi la ragazza dalla sorpresa. Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi a mandorla scuri come la pece era appoggiato alla grata e la stava fissando con crescente interessamento, la maglietta a maniche corte lasciava intravedere i muscoli ben segnati e era molto più pulito e ordinato di Gally. Violet gli lanciò il migliore sguardo pieno d'odio che riuscisse a fare. -Si può sapere chi cavolo sei tu!- urlò avvicinandosi verso di lui. Il ragazzo le sorrise - Violet, giusto?! Le notizie corrono nella radura,i due pivelli che prima sono venuti a farti visita avevano ragione non sei esattamente una dal carattere gentile!- la ragazza non ascoltò neanche quelle ultime parole perché qualcos'altro aveva catturato la sua attenzione -Questo posto si chiama radura!?- chiese lei cercando di non ridere da quanto strano potesse essere quel nome -Non capisco cosa mai ci sia di così divertente- il ragazzo ora sembrava sorpreso e quasi offeso. Violet tornò a guardarlo in modo serio -Sai il mio nome, ma io non so il tuo- -Minho- le rispose semplicemente passandosi una mano fra i capelli perfetti -Bene, Minho sei qua perché mi devi tirare fuori da... mi è sembrato che Alby l'abbia chiamata gattabuia?- Minho fece un sorrisetto malizioso -Teoricamente nessuno di quei pivelli sa che sono qua, ma...- si fermò un momento per prendere qualcosa da una delle tasche dei pantaloni -Visto che anche io sono stato  gettato in questa sploff la prima settimana, ti tirerò fuori da qua per farti fare il giro della radura e farti mangiare qualcosa- alzò un mazzo di chiavi che tintinnarono-Ho appena scoperto dove Frypan nasconde le chiavi della dispensa!- il tono di voce divenne euforico, mentre Minho iniziava a slegare la corda per fare uscire Violet dalla sua piccola prigione.

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