•Capitolo 1: Io, il ribelle•

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Il ribelle

Questo é il soprannome con il quale sono conosciuto da almeno mezzo paese. Non fa per niente paura ma ad ogni modo in molti temono al solo sentirlo.

Avrei altri soprannomi: il trasgre, lo stronzo, il puttaniere, e chi più ne ha più ne metta.

Beh io sono fatto così e non posso farci niente.

Questo ribelle ha un nome e una storia.

Il mio nome é Simeon Ayp.
Ayp non é - o almeno penso che non sia - il mio vero cognome, me lo hanno affidato all'orfanotrofio quando ero molto piccolo. Lo odio proprio per questo.
Mi chiedo anche se Simeon sia il mio vero nome oppure un altro nome sparato alla cazzo per un povero orfanello come me.

Già, non ho i genitori.
C é ancora un mistero dietro questo fatto: nessuno sa con certezza se sono stato abbandonato oppure se i miei genitori sono morti.
Non ricordo neanche come sono finito in questa Accademia per orfani, se qualcuno mi ci ha portato, se mi hanno trovato per strada... Niente di niente.

Sono un orfano senza un passato da rinvagare e quello che sono diventato me lo sono costruito da solo.

Adesso ho quasi 18 anni, credo, a meno che non hanno cannato anche la mia data di nascita.

La mia attuale situazione é che frequento questa accademia specifica per ragazzi senza genitori, un'accademia che comprende le scuole di tutti gradi e dalla quale non si può uscire se non si terminano tutte quante.
La mia scuola é anche la mia casa.
Che schifo!

A voti?
Non me la cavo male.
I voti orali sono uno schifo mentre quelli scritti sono discreti, data la mia ottima capacità di copiare. I professori sono cosi vecchi che é già tanto se trovano la classe.

I professori sono gestibili ma i nostri responsabili del dormitorio sono dei veri e propri mostri, probabilmente ex capi dell'esercito mandati via per schizofrenia.
Mi diverto a violare le loro stupide regolette, cosi da far scaldare un po le loro testoline.
Alcuni di loro però sono severi e possono darci punizioni fisiche.
Quando ero bambino ero la loro preda preferita: ero una peste, su questo non ci piove, ma anche quando non avevo fatto nulla ne pensavano di ogni pur di punirmi. Succede anche tutt'ora, quindi non vi do più tutta quella importanza. Prima o poi dovranno stancarsi.
Più che il dolore delle frustate - per le quali per abitudine non verso più neanche una lacrima - quello che mi infastidisce sono le cicatrici che mi restano sulla schiena.

Ma passiamo ad un argomento meno rognoso.
Ad amici sto benone: ho una bella comitiva nell'accademia, ragazzi più o meno come me ma non combinaguai al mio livello. Io sono il loro capo, insomma (un pensiero poco modesto, lo so, ma é così).

Vi starete chiedendo se ho una ragazza?
Beh, ho perso il conto di tutte quelle che ho avuto.
Sono troppo stronzo per avere una ragazza fissa: il classico puttaniere che ci prova con tutte solo per avere un corpo mozzafiato a disposizione e quando mi stanco le scarico come un giocattolo rotto.
Tutte cedono perche sono un gran figo ... E modestamente sono un bravo attore.
Perché lo faccio? Per sentire delle emozioni forti, emozioni che mi fanno esplodere il cuore nel petto ma nessuna mi ha mai soddisfatto.
Sono ancora alla ricerca di queste forti emozioni e il risultato di una delusione mi spinge a fare lo stronzo.
Altra intoccabili abitudine.

Questo sono io e questa é la mia vita.

|| ∆ngolo ∆utrice ||

Spero questa storia vi piaccia!
Prima storia con protagonista Simeon ... E senza il mio Fey T.T
Già in questa storia Fey non esiste (*piange silenziosamente*)
Poi é una storia fuori dal contesto di Inazuma, una storia a parte.
Spero possa interessarvi ugualmente.

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