•Capitolo 3: non sono di buon umore•

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Come deciso quella sera esco con dei miei amici.

Olivier sta appiccicato alla sua ragazza, Iris Wade: una ragazza di modesta statura e dal fisico snello, carnagione rosea, capelli mossi color biondi cenere e occhi verde smeraldo.
Non é il massimo come gnocca ma Olivier dice che con lei va alla grande, nonostante il suo carattere complicato: a parte il fatto che lui é il suo cagnolino, lei é estremamente gelosa, a tal punto dal diventare manesca con le "spasimanti" del suo ragazzo. E che nessuno si azzardi ad offenderla, in tal caso meglio trovarsi vicino ad un ospedale.
É una tipa con i contro maroni, si fa rispettare.

I due piccioncini camminano abbracciati avanti a me mentre io mi sorbisco i discorsi di Josh e Orlando su Call of Duty, un gioco che adoro ma stasera non sono tanto in vena di parlarne.

-...allora mi ero camperato benissimo e stavo cecchinando tutta la squadra avversaria quando uno stronzo in lontananza riesce a vedermi e mi fa saltare in aria con il lanciarazzi!- racconta Josh, quasi strillando -Ma come ha cazzo ha fatto a vedermi?!?!-

Josh Pears é un po più basso di me e da un fisico non molto sportivo, ha capelli neri e un po di barbetta e occhi azzurri cosi intensi che sembrano brillare insieme al piercing sul sopracciglio.

-Amigo te l'ho detto io che riconoscono le teste di cazzo da lontano!- ride Orlando.

-Ma vaffanculo!- ride anche l'altro mentre gli tira uno schiaffo sulla nuca.

Orlando Rayas é un ragazzo di origini spagnole, l'accento e qualche parola tipica sono rimasti impressi nel suo modo di parlare, sará forse perché é uno degli ultimi arrivati in accademia... Se non ricordo male aveva quasi 10 anni.
É molto alto e anche lui non ha un fisico snello ma almeno rispetto a Josh il grasso si ben distribuisce grazie all'altezza. Ha i capelli castano scuro lisci e occhi del medesimo colore.
Col suo fascino straniero fa tira e molla con le ragazze -come me in pratica, copione del cazzo-.

Josh continua il discorso- L'altra sera ho fatto una partita online con i Moore e li ho stracciati di brutto...non immagini le risate!- se la ride a crepapelle.

I Moore sono due nostri amici, i fratelli gemelli Jay ed Earl.
Sono entrambi due stangoni di 1 metro e 90, robustelli e dagli occhi di un verde grigiastro. Riusciamo a distinguerli grazie ad un fattore: la barba, stranamente cresce solo ad Earl mentre Jay é liscio come un bambino (infatti quando Earl se la taglia diventa impossibile riconoscerli).
Persino il carattere é lo stesso: sfottente ma allo stesso tempo mollaccione, infatti hanno preferito dedicarsi ad uno stupido progetto invece di uscire a divertirsi.

A dirla tutta, adesso sono io a sentirmi il mollaccione di turno, non mi andava proprio di uscire. L'ho fatto per non sentirmi le lagne di Olivier, che quando ci si mette é snervante, e anche perché é capace di tenermi il muso per un mese o anche più.

-SIMEOOON!- all'improvviso Josh mi. urla nelle orecchie.

Lo allontano con uno spintone -Ma che hai, testa di cazzo?-

-Da quando siamo usciti dall'Accademia che non apri bocca!-

-Non ho niente da dire!- sbuffo mettendo le mani nelle tasche della felpa.

-Oggi stai un po strano!- dice Orlando, squadrandomi da testa a piedi.

-É solo che non sono di buon umore!-

-Che é successo? La Ross te le ha suonate? - ride ancora Josh come un pirla.

Alzo gli occhi al cielo e alzo il passo  verso Olivier e Iris, che si sono fermati ad aspettare noi lumache.

-Quei due ti stanno facendo impazzire?- mi domanda lei, con le braccia incrociate.

-Ma dai, che genio!- rispondo sarcastico.

-Eh scusa, non ho detto niente!-

Scuoto la testa -No scusami tu, non sono dell'umore di fare il casinaro stasera!-

-L'abbiamo notato, sei cosi silenzioso ... Di solito si sente solo la tua voce!- dice Olivier sorridendo.

Come cambia la situazione a seconda del mio umore. Se stavo carico a quest'ora stavamo gridando per le strade facendo a mazzate e insultandoci nei peggio modi.
Poi non ho neanche uno stimolo dal mondo esterno: a giro non sta quasi nessuno, é tutto cosi deprimente.

Scrollo le spalle -Sentite io torno all'Accademia, il paese oggi mi da depressione!-

-Va bene... - poi Oliveri mi punta il  dito - ma vedi di riprenderti che domani voglio andare alla festa!-

É vero, domani é festa.
Niente di che, una festicciola di paese.

Gli faccio un cenno con la testa e mi allontano senza salutare i due patiti di Call of Duty, che hanno ripreso a discutere su l'arma più forte.

_

Una volta arrivato all'accademia, per raggiungere la mia camera devo passare davanti al gabbiotto del responsabile, ovvero il Sergente Butler, che messaggia col telefono.

Non posso non sfotterlo.

-Chatti con l'amante?-

-Sono sposato, coglione!- ringhia senza distogliere lo sguardo dallo schermo luminoso.

Mi domando ancora chi sia quella donna che lo ha sposato... Un altra pazza ex comandante dell'esercito?

Mi fingo sorpreso -Non mi dire... E tua moglie sa che la tradisci?-

-Non chatto con l'amante ma con mia figlia!- ringhia ancora.
O

ddio ha pure una figlia questo!


-Oh santo cielo...- esclamo shockato, con una mano sul petto.

-Cosa?-

-Tradisci tua moglie con tua figlia!-

-Ma io non....Oh fila in camera!!!-

Esce dal suo gabbiotto e inizia a spingermi irruento verso la mia camera. Vi entro ma prima di chiudere la porta mi volto verso di lui.

-Posso farle una domanda? Quanti anni ha sua figlia?-

-15, perche?-

-Ah te la fai con i minori, e sporcaccione!!!- e gli faccio la linguaccia prima di chiudere la porta, rapidamente prima che le sue mani mi raggiungessero. Lo sento ringhiare e borbottare mentre si allontana dalla mia camera .


||∆ngoloutrice||

La ragazza ovviamente non é ancora comparsa.
Spero la.storia vi piaccia!

Fatemelo sapere con un commento per.favore :)

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