•Capitolo 5: Roxy•

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Per tutta la sera Orlando non ha fatto altro che corteggiare nei peggio modi la camerieria carina mentre io, alle sue spalle, me la sono mangiata gli occhi.

Come possono non attirarmi quelle gambe snelle coperte da dei collant scuri trasparenti? E come può non attirarmi quella gonna corta ma per i miei gusti troppo lunga? Ci lancio sempre l'occhio nel caso questa, mentre ella pattina, si alza un po dandoli l'onore si sbirciare il colore delle sue mutandine.

Eheh lo so sono un pervertito OK?

-Raga io scommetto 20 euro che Orlando riesce a bombarla!- esclama Jay.

(Ps: di yen non so un beneamato cavolo quindi userò gli euro ^^)

-Scherzi?! Io scommetto che ci riesce prima Simeon!- ribatte il fratello.

-Oh mio dio, i gemelli Moore non sono d'accordo su una cosa! Adesso piove!- esclama Iris limandosi le unghie.

-A me sta bene questa sfida!- dice Orlando lanciandomi un occhiattaccia.

Io ghigno, accettando la sfida.

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ιℓ мαттιησ ∂σρσ

Le lezioni son quasi terminate e nessun professore mi ha rotto le palle. Non sono stato proprio cagato oggi.
Sono invisibile? Il mondo si é scordato che esisto?

Torno in camera visibilmente sorpreso, seguito da Olivier.

-Amico oggi nessuno ti ha cagato di striscio!!-

-Ho notato! Se non é che tu mi stai parlando pensavo di essere invisibile oppure di essere morto!-

-Il ribelle non muore mai!- esclama Oliver cercando di imitare il mio modo di parlare - é una frase che ripeto ogni volta che il sergente Butler mi minaccia di morte -.

-Hai ragione! -

-Beh, io vado dalla mia Iris!- dice avviandosi alla porta.

-Bravo, vai prima che le venga qualche scatto isterico!-

Quando Olivier lascia la stanza io mi butto a peso morto sul mio letto.

Dopo un po il mio riposo viene interrotto dalla lezione pomeridiana di musica. Anche se é distante dalla mia camera la musica é cosi forte e assordante che arriva fin qui.

Ovviamente il signor Butler non si lamenta, solo con me.

Stupida accademia!

Decido allora di andare a fare 2 passi, però per conto mio, non voglio nessuno attorno.

Prendo gli auricolari e la giacca ed esco dalla camera.

Mi imbatto subito nel sergente Butler.

-Dove credi di andare?- mi chiede in tono minaccioso.

-A giro!-

-Vai a rompere le palle ad un altra ragazzina?-

-Si, a sua figlia!- ghigno mentre mi infilo la giacca.

Lui é sul punto di afferrarmi per il collo ma il buon senso lo ferma.

-Tu non sai dove abita mia figlia quindi...- ragiona ad alta voce.

-E chi lo dice che non lo so?!- esclamo uscendo dal dormitorio.

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