CAPITOLO 9 - Il video

5 2 1
                                    

Scrissi velocemente il mio messaggio sul biglietto sul tavolo.

"Esco a fare un giretto. Torno presto. Nessun guaio, tranquilli. Starò attenta."

Uscii velocemente da casa e corsi giú dalle scale. Sapevo esattamente dove trovare un computer: la biblioteca. Marcus me ne aveva parlato con tanto entusiasmo. Una distesa di libri di tutti i tipi non può che interessare in maniera esagerata un angelo. Percorsi la stessa strada di quella mattina, passando per la piazza. L'avevo vista quando Arianna mi stava portando all'hotel. L'insegna "Biblioteca civica" mi aveva attirata fin da subito. Appena mi avvicinai al piccolo parco giochi lessi distintamente la scritta della biblioteca. Sperai che fosse aperta. Mi avvicinai e, con grande sollievo, capii che era aperta. Aprii la porta con un pò di sforzo. Appena entrata notai le file di libri davanti a me.

"Marcus aveva ragione" pensai con un sorriso.

Mi guardai intorno alla ricerca di un computer e una luce all'angolo del locale catturò la mia attenzione. Mi diressi verso l'unico computer della biblioteca e sorrisi soddisfatta.

"Ed é anche coperto dal resto della biblioteca, cosí passerò inosservata."

Cosa altamente probabile visto che in biblioteca c'erano si e no un paio di persone. Mi sedetti sulla sedia scomoda del tavolino e, come avevo visto alla televisione, mossi l'apperecchio collegato al computer. Sullo schermo si illuminarono varie cartelle. Cercando di ricordare cosa avevo visto, con l'indice premetti il pulsante sinistro dell'aggeggio sulla cartella con scritto "Google". Si aprii in un instante la barra di ricerca e, con estrema amarezza, notai che non c'era il rettangolino in alto di YouTube come in televisione. Lentamente scrissi con la tastiera "youtube" e schiacciai sulla scritta che si aprí.
Cercai "favij" e schiacciai sul primo video che si aprí davanti a me. Il titolo era "RISSA SANGUINOSA (morti ovunque) - Paint the Town Red". Non avevo la minima idea di cosa significasse, ma le parole "rissa sanguinosa" e "morti ovunque" mi spaventavano. Il video stava ancora caricando quando mi sentii toccare la spalla. Spaventata, mi girai di scatto e mi tranquillizzai appena vidi Arianna.

- Ehi Alice! Che ci fai qui? -

Allungò lo sguardo verso il computer e sorrise.

- Vuoi vedere un video di Favij? Ma allora perché non mi hai chiamato! Avanti, vieni a casa mia. Lo guarderemo da là. La biblioteca non é fatta da video di Favij! -

- Aspetta, io... -

Non mi fece finire la frase. Chiuse le pagine di internet e mi trascinò fuori dalla piccola biblioteca.

***

La casa di Arianna non era tanto grande, ma era molto accogliente. Ero seduta sul suo letto e stavo aspettando che il video caricasse. Ad un certo punto, la rotellina smise di girare.

" - Bella a tutti ragazzi e benvenuti in questo nuovo video, io sono Favij e oggi siamo su Paint the Town Red!
Mi sono vestito di rosso per questo evento incredibile. Anche Babbo Natale è rosso per questo gioco.
È un videogame dove, per chi non lo conoscesse, ci si danno le botte forti in faccia"

A quelle parole sussultai. Come poteva anche solo esistere un gioco cosí violento?

- Arianna basta. Non voglio guardarlo. -

- Eddai Alice! Non è un gioco così violento! È divertente dai. Lo mando subito avanti e vedrai che la penserai come me. -

Mandò avanti il video con quell'aggeggio che avevo scoperto che si chiamava "mouse" al minuto 3:10.

"Birra gratis, birra gratis!
SHOCKWAVE READY!"

Mi alzai dal letto e arretrai spaventata. Nel video c'era una sala piena di sangue. Causato dalle mosse di Lorenzo. Ero disgustata e paralizzata allo stesso tempo. Arianna sembrò accorgersene.

- Ally, va tutto bene? Rilassati, è solo un gioco! Quei tipi non si stanno picchiando davvero, è tutta una simulazione. Nessuno si è fatto male. È tutta una finzione. -

Quelle parole non mi calmarono. Sentivo freddo e mi venivano conati di vomito.

- Scusami... Ma... Ora devo andare. I miei fratelli mi stanno aspettando a casa... Grazie di tutto... Ci vediamo in giro... -

Velocemente percorsi il corridoio e mi precipitai fuori dalla casa. Non riuscivo a correre per via dei capogiri, ma ancora riuscivo a camminare. Aprii il portone d'ingresso dell'edificio. Un odore acre di petrolio mi precipitò addosso. Mi appoggia al muro in preda ad un senso di svenimento. Poi, sentii una voce.

- Alice! -

Era Lorenzo, o meglio dire, Favij. Mi prese un braccio e se lo portò dietro il collo. Mi sostenne con la mano. Con un fil di voce riuscii a sussurrare delle parole.

- tu... stai... lontano... -

Poi vidi solo buio.

PROHIBITIONSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora