CAPITOLO 11 - Registrazione

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- Bella a tutti ragazzi e benvenuti in questo nuovo video, io sono Favij e oggi siamo su Happy Wheels! In realtà questo sarà un video un pò strano perché c'é una persona, che voi non vedete ma che in realtà c'è, che mi controlla, quindi non devo fare niente di violento! *Porca troia, sarà più difficile di quanto pensi adesso* - 

- No no no! -

Dissi d'istinto.

- Ma non ho ancora fatto niente! Non ti piace la intro? -

- Niente parolacce, grazie. -

- Questo non l'avevi specificato però! -

- Allora lo specifico adesso. Niente violenza, niente bestemmie, niente gestacci e... niente parolacce! -

- Ma così mi togli tutto il video! - 

- Non sai vivere senza parolacce? - 

Lui mi guardò male.

- Sei strana, lo sai? - 

- Strana? Devo aggiungerlo in "segni particolari". -

Sorrise.

- Quindi? Lo fai sto video o no? - 

- Ho paura di quello che ne uscirà. -

- Oh, avanti. So che ce la puoi fare! Io credo in te! -

- Ma almeno posso scherzare nel video? -

- Dai, non sono così restrittiva. - 

- Ah no, tutto tranne che restrittiva. - 

- Sei cattivo! -

- Non per altro mi chiamo Lucifero. -

Mi zitti all'istante e lo fissai.

- Ehi, ehi. Stavo scherzando. -

Si fece serio.

- No, è che... Non mi piace quel nome. -

Mi sorrise di nuovo. E a quel punto sorrisi anch'io.

***

- Bella a tutti ragazzi e benvenuti in questo nuovo video, io sono Favij e oggi, come ogni domenica, siamo su Happy Wheels! In realtà questo sarà un video un pò strano perché c'é una persona, che voi non vedete ma che in realtà c'è, che mi controlla, quindi non devo fare niente di violento e non devo dire parolacce! *Sarà più difficile di quanto pensi adesso, ma ho fatto un patto e devo mantenerlo.* Bene, basta con le parole e cominciamo. Let's go!

Oh, allora. E' abbastanza difficile trovare giochi su Happy Wheels che non siano violenti. Proviamo... -

Non finì la frase che qualcuno bussò alla porta.

Spense la telecamera e si alzò dalla sedia. Aprì la porta, ignorandomi completamente.

- Ciao, Lorenzo. -

Davanti a lui c'era una ragazza. Alta, capelli castani e scuri, esattamente come gli occhi, e un seno prosperoso. Era di una bellezza mozzafiato, ma al tempo stesso aveva un'aria minacciosa. I suoi vestiti erano abbastanza imbarazzanti. I tacchi che indossava facevano venire le vertigini solo a guardarli.

- Ciao, Lucia. E' un piacere vederti. Scusa, ma ora sto registrando un video. Se vuoi ci vediamo più tardi. - 

Lorenzo stava per chiudere la porta, ma lei la fermò con un piede.

- Bene bene. E' un video speciale, a quanto vedo. Chi è quella bella bambina? - 

Mi indicò. Non sapevo se essere più infastidita dal suo tono di voce o dal suo subdolo nomignolo incoerente alla mia origine.

- Lei è... -

- Mi chiamo Alice. Sì, ho 13 anni. Ma sai, a volte l'età non è così importante per definire la vera "bambina". 

Senza guardarmi, entrò nella stanza.

- Lucia, di cosa hai bisogno? - 

Lei si avvicinò a Lorenzo con fare civettuolo. Quella ragazza aveva il potere particolare di infastidire velocemente.

- Bah, passavo di qui e mi chiedevo se avessi voglia di fare una passeggiatina, magari con un gelato. -

I suoi occhi impiastrati di trucco battevano quindici volte al secondo. 

- Ehm... -

Lorenzo si voltò verso di me e mi guardò. Sapevo che voleva uscire con lei. Ma allora perchè chiedeva il mio permesso? Per lui non ero nessuno, solo una ragazza che prese prima di svenire. Non avevo nessun valore per lui.

- Io... devo andare a casa. E' già tardi e i miei fratelli saranno in pensiero. - 

- Wow, impari in fretta come tornare al tuo posto. -

Cercai di contenermi. Io ero un angelo, predicavo la pace e l'amore. Tutto quello che era successo in quella giornata era tutto un immenso sbaglio. Il video, l'incontro, il patto. Tutto. La mia missione era quella di salvare il Paradiso, non vedere degli stupidi e ridicoli video sul computer. Tutto quello che avevo fatto era solo un errore. E dovevo mettermi in riga. 

- Bene, divertitevi. Vado a casa. - 

Guardai per la prima volta Lucia negli occhi e vidi una scintilla. Rimasi paralizzata. Quello sguardo magnetico e meschino, la scintilla che divampava come un fuoco. Un fuoco. C'era qualcosa di strano in lei. Qualcosa di pericoloso che mi attirava e mi allontanava. 

- Okay allora. Tu Lucia aspettami sotto, io mi preparo e arrivo. -

Lucia mandò un bacio a Lorenzo e se ne andò con sguardo trionfante. Mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta.

- Aspetta. - 

Mi voltai e Lorenzo mi prese la mano e mi strinse dentro un biglietto. Mi sorrise e mi fece un saluto militare. Io, ancora shoccata, uscii dalla camera.











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