Capitolo 8: Festival Pt.2

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CONTINUA!
- Secondo me, dovremmo fare in modo che loro ci vedano litigare proprio perché io ti ho messa nei guai- disse Lucas
- Ma non potrei mai litigare con te, sei mio amico! E poi quando litigo so essere davvero pesante...-
- Fa nulla, so che tutto quello che dirai non lo penserai sul serio-
- Mmh... va bene, allora stasera dopo aver chiuso il Maid-Cafè faremo questa cosa-
Lui annuì e io uscii dalle cucine per fare il mio lavoro da cameriera.
- Kiara, serve qualcuno al tavolo tre!- esclamò Celia, che stava girando da tutte le parti per portare le ordinazioni.
Io andai verso il tavolo assegnatomi, ma appena vidi chi ci stava seduto avrei voluto tanto fare dietrofront e andarmene.
Era un ragazzo dell'ultimo anno dai capelli neri, conosciuto da tutti come un poco di buono.
Rimorchiava ragazze a destra e a manca solo per dargli una botta e via, e stranamente ci riusciva con tutte quelle che puntava.
Insieme a lui c'era un altro ragazzo che non avevo mai visto prima.
Feci un sospiro che avrebbe dovuto incoraggiarmi e mi incamminai di nuovo verso il tavolo.
- Ragazzi, volete ordinare?- chiesi, un pò scocciata.
- Che ne dici se prendiamo te, piccola?- rispose il moro, facendo un sorrisetto alquanto fastidioso.
- Rispondi senza altre cretinate simili, e non chiamarmi piccola- dissi, mandando a quel paese il mio autocontrollo e la professionalità.
- Calmati piccola, era solo una domanda innoqua... anche se ancora non ci hai risposto-
- Sai come vi rispondo?-
Presi un succo di frutta che Silvia stava portando sul suo vassoio mentre mi passava vicino.
- Vai a fanc**o, puttaniere- dissi al moro, rovesciandogli il succo in testa.
Tutti si girarono a guardarci, ma a me non poteva fregarmene in quel momento.
Aveva avuto quel che meritava.
Lui, senza dire niente, si alzò e se ne andò insieme al suo compagno, anche se vidi un espressione di pura rabbia manifestarsi sul suo viso.

- Allora, tu vai avanti, io ti seguo, ci diciamo qualche insulto e finiamo lì, va bene?- mi chiese Lucas, vedendomi un pò sovrappensiero.
- Sì, va benissimo, e scusa per quello che ti dirò- risposi, sorridendogli.
- Non preoccuparti! Vai!- esclamò.
Io iniziai a camminare vicino al campo, dove i ragazzi stavano facendo il loro allenamento pomeridiano alla luce del tramonto.
Cercai di camminare molto in fretta, mantenendo un'espressione arrabbiata.
- Kiara! Fermati dai!- esclamò Lucas, cercando invece di sembrare malinconico.
Mi fermai e mi girai verso di lui.
- Sta zitto! Ti ho già detto che mi devi lasciare in pace!- gridai, e vidi con la coda dell'occhio che le manager e tutti i ragazzi in campo si girarono verso di noi.
- Ti ho già detto scusa! Non volevo che pensassero male!-
- Ora però i miei amici credono che io sia fidanzata con un nanetto stupido come te! Mi hanno guardata malissimo, come ti sentiresti tu al posto mio?!-
- Ti ho già chiesto scusa!-
- Non voglio le tue scuse!-
Ripresi a camminare fino alla vecchia sede, mentre vidi Lucas stare fermo al suo posto per un po' e poi tornare indietro triste.
Mi faceva quasi pena, ma sapevo che stavamo facendo finta.
Mi appoggiai al muro della sede, aspettando.
Non mi sarei fatta vedere per una mezz'oretta, così i ragazzi potevano discutere su quello appena successo.
Guardai il sole che scompariva all'orizzonte e lasciava calare il buio sulla scuola.
All'improvviso, mentre ero ritornata di nuovo sovrappensiero, qualcuno mi prese dal polso e mi strattonò dietro la sede.
Non capii nulla, non vidi nemmeno cosa o chi mi trascinò.
Appena mi resi conto di chi era iniziai a sudare freddo: il ragazzo dai capelli neri mi aveva inchiodata al muro ostruendomi il passaggio con le braccia.
Vidi anche il suo amico che gironzolava, forse per controllare che non ci fosse nessuno nei paraggi.
- Sei piú gnocca con l'altro vestito, ma nemmeno così stai male, piccola- disse il moro.
- Non chiamarmi piccola!- urlai, con la speranza che qualcuno mi sentisse.
Gridare aiuto sarebbe stato inutile, mi avrebbero tappato la bocca in modi che non volevo sperimentare.
Lo spinsi via con tutta la forza che avevo e riuscii a liberarmi ma non fui abbastanza veloce e mi riprese, sbattendomi al muro con violenza, tanto che sentii quasi la mia schiena andare a pezzi.
Volevo piangere ma decisi di trattenere le lacrime, si sarebbero divertiti di più a maltrattarmi se avessi pianto.
Passai al piano B, dandogli un calcio nelle parti basse che mi bloccò.
Per non farmi fare altre mosse del genere attaccò il suo corpo al mio, limitandomi il più possibile i movimenti.
Mi guardavo attorno, cercando una soluzione per sfuggire da quell'orribile situazione, ma entrai totalmente nel panico quando il ragazzo infilò una mano sotto alla maglia della divisa e iniziò lentamente a salire.
Proprio in quel momento vidi il suo compagno diventare quasi bianco in viso, gridando un "ci sono quelli che vengono dalla Royal!" e scappando via più veloce che poteva.
Il moro invece venne strattonato all'indietro, cadendo a terra.
Lo vidi alzarsi velocemente e andare dietro al suo amico.
Mi rannicchiai a terra e solo allora iniziai a piangere in silenzio, mentre guardavo Jude e David vicino a me.
- Tutto bene?- mi chiese David, accarezzandomi i capelli per calmarmi.
Smisi di piangere poco dopo.
- Sì... sto bene...- dissi.
- Se ti ha fatto qualcosa non esitare a dircelo- continuò David
- Quel figlio di putt**a- disse a denti stretti Jude.
Si vedeva che era furioso, aveva le mani chiuse a pugno che tremavano leggermente.
David mi aiutò ad alzarmi.
- Io devo andare, Jude stai tu con Kiara finchè non si riprende- disse, per poi farmi un sorrisetto e andare via.

Rimasimo davanti alla sede per un pò.
Jude cercò di distrarmi, parlando in generale del festival, e ci riuscì appieno.
Era bello parlare con lui, la sua voce mi rilassava.
Poi alzai gli occhi e vidi dei fuoci d'artificio brillare nel cielo.
Abbassai lo sguardo su Jude e finalmente lo ammisi.
"Si, mi sono presa una bella cotta" pensai.

ANGOLO AUTRICE
Dal prossimo capitolo riprendo a fare capitoli poco seri, lo giuro!

Kiara VS Occhialini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora