Capitolo 23: Genitori

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Non fu facile per me scegliere i vestiti da mettere.
Avevo visto il padre di Jude solo di sfuggita, ma non avevamo mai parlato.
Non sapevo che tipo era, come mi dovevo comportare, se sarei riuscita a mantenere l'autocontrollo per non sclerare.
- Tranquilla, basta che ti comporti normalmente... non ti mangia mica- mi aveva detto Jude, ma quella frase non mi tranquillizzò per niente.
-Mamma! Sto uscendo!- esclamai, scendendo le scale e aprendo la porta.
-Divertiti! E torna presto!- mi raccomandò, spuntando dalla porta della cucina e sorridendomi.
Non feci nemmeno in tempo a mettere un piede fuori che mio padre si precipitò da me a lunghi passi, sicuramente curioso della mia uscita.
Avevo raccontato tutto a mia madre, ma con mio padre ero rimasta molto vaga sulla faccenda "relazione con un ragazzo".
Perchè?
Beh... lo capirete presto.
-Giovanottella! Dove vai?- mi disse, usando un soprannome che usava molto spesso.
- Sto andando a casa di Jude... solo per cena!-
-Vedi che ti tengo d'occhio, io sono ovunque- continuò, facendo il solito gesto con le due dita puntate su di me come per dire "ti osservo".
-Sì, papà... ovviamente-
-Non usare quel tono da presa per il culo!-
- Mi scusi, Re Leone-
Sentii delle risatine provenire dalla cucina.
Probabilmente mia madre si stava godendo la nostra solita discussione da perfetti White.
- E vedi di farmi conoscere questo ragazzo prima o poi, non è giusto che lo conosca solo tua madre-
- È ovvio che non voglia fartelo conoscere, gli hai detto che gli spezzavi gambe e braccia appena lo vedevi!- esclamò mia madre in difesa.
- Ma non è vero!... al massimo solo le braccia... così vediamo come ti tocca, quel lurido...-
-PAPÀ-
- Scusa, scusa! Vai, vah-
Mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia, per poi salutarlo e scomparire oltre il muretto.
Girai l'angolo e vidi Jude appoggiato al muro, con le braccia conserte, che mi guardava arrivare.
- Tuo padre è proprio violento- commentò, ridacchiando.
- Secondo te da chi ho preso? E poi tranquillo, lui scherza...-
- Lo so, lo so. Penso sia difficile per un padre vedere la figlia andare via con un altro "uomo". Spero di non avere mai figlie femmine-
- Ehi, che discriminazione! E se poi te ne capitano due, tre, o dieci?-
- Eh, allora me le tengo, che devo farci?-
Gli diedi un piccolo pugno sulla spalla e lui si mise a ridere in risposta.
- Scherzo, piccola!-
- Vaffanbrodo-

Guardai la casa di Jude e ne rimasi quasi scioccata.
- Ma... è enorme! E ci vivete solo in due?! Sei serio?!- esclamai.
- Beh... si!- mi rispose
Entrando, venni assalita da una tensione che mai avevo provato.
Quella casa era enorme e il giro delle stanze più importanti durò un bel po'.
Incontrammo anche un paio di cameriere, che mi salutarono calorosamente e si complimentarono con Jude per "lo zuccherino che si è trovato come fidanzata!".
Più passavo il tempo lì, più mi rendevo conto di non essere per niente abituata a quell'ambiente.
Ero stata cresciuta da una famiglia che si era sempre dovuta rimboccare le maniche e che si concedeva qualcosa di più ogni morte di papa.
Mi rilassai solo quando entrai nella camera di Jude.
Era molto spaziosa ma semplice, come il resto della casa, e molto ordinata.
-Quando sono a casa, passo qui la maggior parte del tempo-
-Già, immagino, hai di tutto! La mia stanza é grande solo un quarto di questa-
Feci un rapido giro, soffermandomi un attimo su una vecchia rivista calcistica, parecchio rovinata dagli anni.
Probabilmente Jude se ne accorse, perchè si avvicinò e prese la rivista tra le mani.
-Qui... c'é un articolo che parla di mio padre... quello biologico intendo... purtroppo non ricordo quasi nulla di lui, ne di mia madre...-
-Per far nascere due persone meravigliose come te e Celia, sicuramente saranno stati dei genitori davvero fantastici-
-Non devi cercare di consolarmi, non ne ho bisogno... ormai sto bene. Ho mio padre, ho ritrovato Celia, e ho te. E questo è anche troppo-
Mi avvicinai e lo abbracciai forte.
Forse davvero non aveva bisogno di essere consolato, ma io volevo stargli vicino, in qualsiasi momento.
Sentimmo bussare alla porta e io mi staccai da lui velocemente, quasi d'istinto.
Jude mormorò un "avanti" e una delle cameriere di prima spuntò dalla porta.
-Signorino, suo padre è tornato-
A sentire quella frase, iniziai a pregare qualsiasi Dio mi venisse in mente.

-Piacere di conoscerla, signor Sharp-
-Piacere mio! Ero proprio curioso di conoscerti, signorina-
Dopo una ventina di minuti ero seduta a tavola, mentre sentivo i due Sharp parlare tra di loro.
Parlavano di cose di cui io non capivo una mazza, ma vedere Jude dare dei consigli al padre su alcune questioni lavorative mi sorprese, anche se avrei dovuto esserne già abituata.
-Ma invece, coinvolgiamo la signorina... quest'anno com'è andata a scuola? Ti senti pronta per l'inizio del nuovo anno scolastico?- mi chiese il signor Sharp, prendendomi alla sprovvista.
Di certo non potevo dirgli che io ogni anno venivo promossa per miracolo divino.
Sentivo Jude accanto a me che ridacchiava piano, essendo consapevole della mia situazione.
"Sii sincera, ma non troppo Kiara. Puoi farcela, soldato!"
-Ehm... sì signore, è andata abbastanza bene... anche se non mi dispiacerebbe avere più vacanze... diciamo che studiare non è la cosa che preferisco fare-
-Oh, capisco, capisco... so che alla vostra età vorreste essere liberi di fare quello che più vi piace... e forse ho tirato fuori un argomento poco appropriato, non è cosí?-
-Forse un po', signore-
Appena finito di mangiare, il signor Sharp iniziò a farmi molte domande, mettendomi però a mio agio.
Cercò di non chiedermi della scuola e si concentrò di più sui miei interessi o sulla squadra.
- Sì, il Giappone è un paese davvero fantastico! Anche se l'Inghilterra mi manca molto-
- Immagino, lasciare il paese d'origine non è mai facile-
- Beh, qui ho i miei amici alla Raimon, e anche se ormai andremo in licei separati, comunque so che saranno sempre accanto a me e la lontananza non ci dividerà-

-Arrivederci!- dissi, uscendo di casa insieme a Jude, che si era offerto di accompagnarmi.
-Arrivederci a te, Kiara. È stato un vero piacere-
Io e Jude ci incamminammo verso casa, che non era poi tanto distante.
-Beh, pensavo peggio- commentai, sorridendo.
-Te l'avevo detto che non ti mangiava mica!-
Sbuffai, e dovetti dargli per forza ragione.
E quando mai, lui non ha ragione?
Arrivammo davanti casa e mi abbracciò, per poi darmi un veloce bacio sulle labbra.
Rientrata a casa, trovai tutte le luci spente tranne quella del salone.
Sbirciai e trovai mio padre addormentato sul divano, con la tv ancora accesa.
E meno male che doveva tenermi d'occhio, quello scemo.

ANGOLO AUTRICE
Ragazzi... siamo arrivati a -2!
Gli ultimi capitoli stanno per arrivare, e qui in mezzo c'è un piccolo spoiler di quello che succederà nell'epilogo... anche se è molto, molto, mooolto nascosto!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e deh, alla prossima ;)

Kiara VS Occhialini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora