Com'eravamo una volta

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"Hello there...

The angel from my nightmare

The shadow in the background of the morgue

The unsuspecting victim of darkness in the valley

We can live like Jack and Sally if we want      

Where you can always find me  

And we'll have Halloween on Christmas

And in the night we'll wish this never ends           

We'll wish this never ends             

(I miss you I miss you)

(I miss you I miss you)

Where are you? And I'm so sorry   

I cannot sleep I cannot dream tonight          

I need somebody and always        

This sick strange darkness    

Comes creeping on so haunting every time... "

- I miss you, Blink 182
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Punto di vista di Alec
8 Marzo 2016
Tra noi due l'amore non c'è mai stato. Ci avevamo provato, in realtà più lei che io. E adesso sono qui che fumo un po' di questa malinconia. Ho ancora in testa l'immagine di lei che sviene di fronte ai miei occhi.
L'ho distrutta, ma non me ne sono mai pentito. No, non provo amore, ma ho solo il desiderio che lei stia di nuovo ai miei comodi. Non sono un sadico, sono solo un ragazzo. Ho bisogno di affetto, ma non sono mai riuscito a donarlo. Sono geloso, geloso che il mio migliore amico riesca a farla sorridere.
Una volta, quando potevo, la facevo sorridere.
Una volta tutte queste paure non esistevano...
Com'erano belli quei tempi dove bastava poco per essere felici: il mare, gli scogli , il fumo e i suoi occhi.
Mi divertivo, mi divertivo a farla soffrire, ma lei restava ed io ero felice.
Quei tempi d'oro non ritorneranno mai più.


8 marzo 2015
<<Alec oggi vieni da me?>>
Disse Pietro
<<Non lo so, chi viene ?>>
<<La mia ragazza insieme a Luigi, Ivonne e Sasha.>>
<<Sasha?>>
<<Si, mi ha detto che avevate programmato di incontrarvi oggi.>>
<<Devo vedere se non ho da fare, ti faccio sapere.>>
<<Ok frà, ci conto.>>
<<Ciao frà>>

Andai a lavorare in pizzeria verso le 17:00.
Mentre impastavo il pane mi vennero in mente Sasha e le sue parole. Voleva proprio vedermi oggi, magari ci sarebbe stato anche qualcosa di più di un semplice bacio.

Verso le nove presi le mie cose e andai direttamente a casa di Pietro.

Lei era lì, seduta al tavolo che fumava la solita Marlboro rossa.
Appena mi vide abbassò subito lo sguardo, io feci altrettanto.
Molti pensano che io sia una persona di poche parole, il fatto è che sono sempre stata una persona più che timida.
E Sasha quella sera era più bella della marijuana, più forte di tutti gli acidi che avevo ingerito. Mi guardava con quel viso pallido e quelle labbra rosse.

Andai sul balcone, lei mi seguì.
<<Come stai Alec?>>
<<Tutto apposto.>>
<<È da un po' che non ti vedo...>>
<<Già, sono stato impegnato con il lavoro.>>
<<Capisco...>>
<<E tu come stai Sash? Sei sempre la solita... Smettila di fumare così tanto.>>
<<Disse il ragazzo con le ciminiere al posto dei polmoni!>>
<<Dai! Entra che fa freddo.>>

La volevo, Dio se la volevo! Forse era solo una voglia a livello fisico, eppure c'era qualcosa in lei che mi attirava al di fuori della bellezza.

<<Piccola Sash vuoi che andiamo in un'altra stanza per un po' ?>>
<<Perché ?>>
<<Così, per parlare di qualcosa...>>
Sash si alzó ed io rimasi ad osservare senza sosta le sue gambe immacolate da calze nere a rete.
Andammo nella stanza di Pietro, Sash si sdraiò sul letto.

<<E tu sei una bandita come me...>>
<<Anche se ora fingi che con quello con cui esci sia sul serio...>>
<<Davvero...>>

Ed ecco che finalmente, per la prima volta, io e Sash ci trovavammo faccia a faccia.
Le sue labbra sfiorarono le mie, ma all'improvviso la porta si aprì.
Era Pietro. Dovevo andare.
Vincenzo mi stava cercando e se non fossi arrivato da lui in tempo non avrei fatto di certo una buona fine.
Lei era lì che mi guardava come a dire: resta.
Ma non capiva, non capiva che per quanto io volessi stare con lei c'era sempre qualcosa che me lo impediva. Perché?Perché sono il classico coglione.
Un coglione che ha più THC nei polmoni che ossigeno.
E così me ne andai.
Quando tornai ormai erano le due passate. Sash se ne stava per andare, aveva solo dieci minuti.
Era nel cortile ad aspettarmi da troppo tempo.
Ero distrutto eppure sorridevo dimostrando il mio menefreghismo.
Tirava un vento gelido e mentre lei tremava con solo un giubbotto di pelle sulle spalle, io me ne stavo con le mani in tasca e guardavo altrove.
Il perché di tutto ciò?
Non lo so nemmeno io. So solo che ho avuto più di un occasione perciò non pensate che Sash sia solo un'eterna indecisa.

I dieci minuti passarono alla velocità della luce.
Sash mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò lasciandomi solo tra i miei pensieri più brutti.

8 marzo 2016
Soltanto oggi ho capito cosa significhi avere dei rimorsi e fidatevi, non c'è cosa peggiore.

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