A soul afraid of breaking
Capitolo 2 - Realtà
Mi sarei giustificato
asserendo
che a volte veniamo travolti
dalle conseguenze di atti
compiuti solo perché
non avevamo via d'uscita,
ma so che ai tuoi occhi
sarei solo sembrato più codardo.
E sarei andato a fondo
come il vile codardo
che sono sempre stato.
Era una calda giornata di inizio giugno, il cielo terso e azzurro, sgombro da nuvole, sembrava la cornice perfetta per una di quelle fiabe che sua madre era solita raccontargli, solo che lui non era uno dei protagonisti scintillanti e senza onta delle storielle con cui Narcissa lo intratteneva da bambino; lui rimaneva sempre quella pedina nera. Ora però, forse, qualche piccola sbeccatura era visibile nel colore scuro che lo rivestiva, in quel mantello nel quale si era avvolto tante volte come se potesse proteggerlo, nasconderlo, come se vi potesse scovare un porto sicuro.
Vestito impeccabilmente, con indosso un completo nero, la camicia bianca cucita su misura, tutto in lui pareva emanare, anzi, ostentare sicurezza.
Per quanto tempo avevano blaterato? Quanto a lungo si era protratta quella farsa senza fine? Ne aveva abbastanza dei loro latrati, sperava che ponessero un termine a quella pagliacciata, perché Draco Lucius Malfoy non avrebbe potuto definire diversamente lo spettacolo in cui, suo malgrado, era stato coinvolto, forzato.
Il cuore sgombro, come se non gli fosse concesso provare nulla, nemmeno la paura, perché di quella era a corto, l'aveva esaurita e ora, anche se la cercava scavando a fondo nel proprio animo, non era in grado di scorgerla.
Giaceva in piedi, gli occhi fissi su quell'individuo discutibile che di lì a poco avrebbe pronunciato la sua condanna.
Condanna, sì, perché Draco era certo che la parola assoluzione non avesse nemmeno osato affacciarsi nella mente delle persone che lo fissavano con una curiosità morbosa e che lo avrebbero segnato a vita. A loro non interessava la vera giustizia, non avevano nemmeno contemplato di offrirgli la possibilità di scagionarsi; ai loro occhi inquisitori contava solo che lui, Draco Lucius Malfoy, si fosse lasciato marchiare e macchiare, quindi andava punito, lo dimostrava il fatto che a malapena gli avessero rivolto qualche domanda e che praticamente nessuno avesse parlato a suo favore. E, del resto, chi avrebbe potuto intercedere per lui? Chi sarebbe stato così pazzo e coraggioso da attirarsi le ire di una intera comunità, quella magica, sapendo che avrebbe finito per venire additato come un traditore, un difensore di Mangiamorte, e isolato come la più contagiosa delle malattie?
Draco attendeva, incurante degli sguardi sprezzanti che gli venivano rivolti, e gli pareva di sentire un unico paio di occhi a bruciargli quasi la pelle. Lei. La Granger. Era presente. Quando l'aveva intravista, mentre lo scortavano come il peggiore degli assassini, con le mani legate dalle manette magiche, si era ricordato di aver un cuore e di averlo nascosto. L'organo, del cui possesso aveva finto di essersi dimenticato, gli era saltato in gola per poi librarsi in una caduta inarrestabile; una discesa che sembrava non dovesse mai incontrare una fine, un percorso in cui trascinava con sé tutto ciò che incontrava, che veniva fagocitato in un buco nero senza ritorno.
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A soul afraid of breaking
FanficDramione, DracoxHermione Lui sapeva di doverla odiare. Lei era una nata Babbana, una Mezzosangue e lui che altro poteva fare se non nutrire disgusto e disprezzarla fino alla fine dei propri giorni? A nessuno importava che lui ricordasse ogni minimo...