1-Primo giorno di una nuova vita

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"Ti chiamerò ogni giorno,ti scriverò tutte le cose che succederanno e verrò a trovarti il più possibile" mi promette Martha prima che la macchina parta e si diriga in un buco nero "mi mancherai" gli urlai e subito dopo sentii uno strano rumore,simile ad un picchiettio vicino alla mia testa e capii che era la mia sveglia.

L'idea di alzarmi da questo letto mi da i brividi eppure, non so dove, trovo le forse per aprire gli occhi ed infilare i piedi in un paio di pantofole che mi ha regalato il mio migliore amico, che non rivedrò più per colpa di mia madre...

Apro l'armadio e mi metto un paio di jeans blu scuro attillati ed una felpa grigia larga e senza cerniera, in modo da far esaltare il mio stato d'animo

Appena scendo le scale vedo mia madre con un vestito corto attillato ed i capelli già piastrati e pieni di quella lacca che profuma, anzi odora, di frutti di bosco. Subito avevo voglia di bere un caffè caldo americano in una dose abbondante e mangiare un cornetto, però la vista di mia madre mi ha fatto completamente cambiare idea.

Così decido di prendere lo zaino e di uscire di casa prima di innescare la bomba ad orologeria chiamata 'mamma'. Quando apro la porta sento delle urla così decido di uscire sbattendo dietro di me quel pezzo di legno tutto decorato che non riesco nemmeno a chiamare porta.

Per fortuna trovo subito la fermata dell'autobus e con molta felicità noto che la panchina non è ancora stata occupata, effettivamente ero in anticipo di 17 minuti.

Dopo essermi guardata un po in torno decido di mettermi le cuffie alle orecchie e di riguardare alcuni video che mi aveva fatto un mio amico durante una festa sulla spiaggia: stavo suonando il mio nuovo ukulele intagliato in legno da un anziano signore che viveva in una baita nelle alte montagne del mio amato Friuli. Questo signore appena mi ha visto con un vecchio ukulele di plastica mi ha detto che voleva farmene uno tutto mio, e così, dopo alcune settimane, mi ritrovai tra le mani questi magnifico strumento.

Rivedere quei video mi rese ancora più triste di quanto ero prima; tutti quei bei momenti passati in compagnia delle persone migliore che avevo conosciuto fino ad ora ormai erano il passato e sinceramente non avevo voglia di immaginare un futuro senza di loro.

Dopo aver visto il quarto video decido di spegnere il telefono per evitare c'è quel poco mascara che mi ero messa pochi minuti fa colasse rendendomi simile ad un pagliaccio appena bastonato dal suo capo.

Pochi secondi dopo aver messo il telefono in tasca vedo passare una vecchia macchina rossa con sopra due ragazzi della mia età che guidavano e cantavano una canzone che stavamo trasmette o alla radio. Erano strani, soprattutto in ragazzo biondo seduto al posto del passeggero.

Finalmente era arrivato l'autobus ed io salii sopra senza sedermi. La mia mente era annebbiata dall'immagine di quei due ragazzi, finché non arrivai a scuola.

Appena scesa dall'autobus mi diressi subito in segreteria per capire in che aula dovevo andare per le lezione, per fortuna c'era solo una ragazza prima di me che se ne andò su moto lasciandomi il posto.

"Salve, potrebbe dirmi in quale aula devo andare per le lezioni di scienze naturali, chimica e musica?" Dissi alla segretaria che oltre ad essere una bella donna era anche molto simpatica. "Certo, per chimica e scienze naturali le aule sono rispettivamente la 5 e la 7 -disse, indicando su un foglio dove erano situate- mentre l'aula di musica si trova in fondo al corridoio a destra!"

Ringraziai la giovane donna, di nome Samantha, e mi diressi il più velocemente possibile alla lezione di scienze naturali.

L'insegnante ci ha raccontanti per tutto il tempo come erano andate le sue vacanze di primavera e ,sinceramente, mi sarei addormentata volentieri.

Dopo di che andai in aula 5 per la lezione di chimica. Ero molto indecisa quale professore fosse peggio: il romanticone e melodrammatico professore di scienze o il pazzo furioso prof di chimica, alla fine optai per il primo.

Finalmente entrai nella tanto attesa lezione di musica e fu lì che lo vidi: il ragazzo biondo della macchina rossa

Effetto urban // GennDove le storie prendono vita. Scoprilo ora