12- nuovi incontri

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CATE
Era strana quella sensazione.

Lui era lì,in casa mia, mi aveva svegliato, "lavato" e preparato la colazione. Ieri sera ha lasciato sola Vittoria per stare con me a guardare uno stupido film e dopo mi ha portato in braccio fino in camera mia e mi ha rimboccato le coperte.

Dopo aver bevuto il caffè e mangiato un cornetto mi incamminai verso il bagno per dare un'ultima controllata al trucco ed hai capelli.

Scesi le scale e rividi quel sorriso ammagliante e dissi:"Sono pronta"

Uscimmo di casa e ci avviammo verso la sua macchina. Vidi Alex seduto su una panchina affianco la macchina che ci aspettava e appena ci vide ci salutò salendo in macchina.

"Hei Cate! Come va?" Mi chiese Alex

"Bene dai te? Alla fine sei rimasto da Jennifer?!" Dissi con un tono un po beffardo

"Ovvio, avevi dubbi?" Disse e scoppiammo tutti i tre in una risata.

Alex cominciò a cambiare canale radio a raffica, proprio come aveva fatto ieri Genn, finché non si fermò. Inziò a cantare e subito dopo si aggiunse Genn. Mamma mia; era come se uno completasse l'altro.

"I see elephant tusk on the boar of a sailing lady
Docked on the Ivory Coast
Mercedes in a row winding down the road
I hope my black skin don't dirt this white tuxedo
Before the Basquait show and if so
Well fuck it, fuck it
Because this water drown my family
This water mixed my blood
This water tells my story
This water knows it all
Go ahead and spill some champagne in the water
Go ahead and watch the sun blaze
On the waves
Of the ocean"

"Siete veramente bravi ragazzi, avete mai pensato di farvi sentire?" Dissi

"Si,ci abbiamo pensato. Ogni tanto suoniamo in qualche locale però veramente di rado." Disse Alex

"Beh devo ascoltarvi, quindi oggi dovete per forza farmi sentire qualcosa in aula musica. Non accetto un no come risposta."

"Come vuole lei signorina Storm" disse Genn

Appena arrivammo scesi dalla macchina e per qualche assurdo motivo aspettai Genn. Alex aveva appena aperto la portiera e si stava allacciando le scarpe quando vidi Vittoria tra le braccia di Genn.

Cosa mi aspettavo? Che Genn si innamorasse di me? O che passasse tutta la giornata con me solo perché è stato carino ieri e questa mattina? Che ingenua che sono.

Quando Alex chiuse la portiera della macchina mi vide, così incrociò il suo braccio con il mio e mi accompagnò dentro.

"Tutto bene? Senti so che Genn ha abbracciato Vittoria, però non aveva mai portato fuori a cena una ragazza. Secondo me questo vorrà pur dire qualcosa, aspetta un po'. Secondo me ti sorprenderà." Cercò di consolarmi Alex, ma senza tanti risultati.

"A dire il vero non è che me ne importi molto, tranquillo ho solo un gran mal di testa. Questa mattina ho avuto una sveglia "fredda", tutto qui." Risposi.

Iniziò la lezione e dopo 5 minuti arrivò Genn, con i capelli un po' scompigliati e con un sorriso grande come il mio libro di biologia.

Appena mi vide si sedette vicino a me, e purtroppo i banchi erano attaccati e non si potevano separare.

"Avete già iniziato?" Mi domandò come se niente fosse.

"Si" risposi diretta.

"Tutto bene?" Mi chiese

Certo,tutto bene, sto solo pensando al fatto che ho creduto  per un momento di poterti piacere e subito dopo ti ho visto andare da Vittoria, anzi con Vittoria.

"Ho solo un gran mal di testa" dissi

"Ecco,tieni. Puoi prenderlo senza acqua, ti farà passare per un po il dolore." E mi porse una bustina verde acqua.

Se questa bustina fa passare il dolore allora avrò bisogno di una vasca piena di queste bustine.

"Grazie" risposi

"Non c'è di che" disse sorridendo.

Le ore passarono velocemente.

Ero molto indecisa se andare o meno nell'aula di musica. Alla fine scelsi di non farlo.

Mentre stavo uscendo sentii qualcuno bloccarmi per un polso.

Era Genn

"Dove vai? Non ti fermi qui?"

"No, devo tornare a casa e sistemare tutto prima che arrivi mia madre" dissi, imbrogliando anche me stessa.

"Ok, beh ci vediamo dopo"

"Ok" risposi avviandomi verso l'autobus.

Una volta salita su, l'autista accese il motore e partì.

Un ragazzo si sedette alla mia destra. Era molto carino, devo ammetterlo. Alto,capelli mori ed occhi verdi. Non aveva lo stesso fisico di un giocatore di football ma non si allontanava neanche poi così tanto da uno di loro.

"Ciao! Io sono  Matteo" disse

"Io sono Caterina!" Risposi

Effetto urban // GennDove le storie prendono vita. Scoprilo ora