Capitolo 9 -parte 1-

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Dove inizia la fine del mare? O addirittura: cosa diciamo quando diciamo mare? Diciamo l'immenso mostro capace di divorarsi qualsiasi cosa, o quell'onda che ci schiuma intorno ai piedi? L'acqua che puoi tenere nel cavo della mano o l'abisso che nessuno può vedere? Diciamo tutto in una parola sola o in un sola parola tutto nascondiamo?

Il mare è la dimora di tutto ciò che abbiamo perduto, di quello che non abbiamo avuto, dei desideri infranti, dei dolori, delle lacrime che abbiamo versato.

Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile.

Il mare è sempre stato una calamita per me. Con i suoi colori e i suoi misteri,celati dietro quella falsa maschera di tranquillitá.

Ricordo quando qui su questa spiaggia, io e mio padre abbiamo fatto un castello di sabbia maestoso e lui continuava a ripetermi che la principessa di quel castello ero io. Una principessa forte, una principessa guerriera.

Se mio padre fosse qui, non sarebbe orgoglioso di me. Sono un vero disastro, un disastro debole, un disastro solo.

Da piccola, sentivo che la colpa era mia se i miei genitori litigavano e quando mio padre uscí da quella porta, sbattendosela dietro, non riuscí a evitare di pensare che tutta la colpa fosse mia. Rimasi lí, con le urla di mia madre in sottofondo, a guardare se quella porta si riaprisse. Restai sveglia tutta la notte ad aspettarlo, tante notti insonni inseguirono quelle. E quando chiudevo i miei piccoli occhi, vedevo solo l'immagine di mio padre che ci abbandonava.

In men che non si dica, mi ritrovo in acqua a giocare con mia sorella come quando eravamo piccole. Siamo due bambine ancora che credono di essere grandi.
....

"Sarah è presto! Restiamo un altro po' " chiede ,scongiurandomi in ginocchio, mia sorella. Rido, scuotendo la testa, e la trascino dentro l'auto. Sono le 17 e tra 2 ore devo uscire con Alex e sinceramente sono preoccupata. Molto. Non so cosa vuole fare e perchè mi ha invitato, considerato che è fidanzato.

Arrivate a casa, mi catapulto in bagno, con mia sorella che mi insegue per fare la doccia prima di me. Riesco a raggiungere il bagno prima di lei e le sbatto la porta in faccia, facendole la linguaccia.

Mi spoglio completamente ed entro sotto l'acqua, cercando di coprire il rumore dei miei pensieri con il rumore del getto che sbatte sul mio corpo e sulle pareti della doccia.

Una parola può durare un secondo, poi ridi e la dimentichi. Un abbraccio può durare un secondo, poi cammini e lo dimentichi. Una carezza può durare un secondo, poi dormi e la dimentichi, ma il ricordo di una parola detta nel momento giusto, il ricordo di un abbraccio dato nel momento opportuno e il ricordo di un bacio o di una carezza quando la tua anima aveva voglia di piangere, resta in eterno.

...
Dopo essere uscita dalla doccia, passo un po' di eyeliner sugli occhi e un rossetto color rosa cipria per ritoccare il mio "make up" improvvisato.
Con solo un asciugamano sul corpo, mi reco in camera mia per vestirmi e prepararmi quando sento dei gemiti dalla camera di mia sorella. Apro leggermente la porta e quello che vedo è leggermente inbarazzante:mia sorella e un ragazzo scopano come conigli. L'unico problema è che quello non è Matt,il suo ragazzo. Inorridita, corro in camera mia dove inizio a prepararmi,indossando la biancheria di pizzo bianco.

Mi avvicino all'armadio, dirigendomi verso il reparto "abiti prestati da Tiffany",sorridendo al pensiero di lei che mi consiglia un abito e io che sbuffo,roteando gli occhi, quando mi arriva un messaggio da Alex.
Ti prego non vestirti elegante. No vestitini eleganti, li odio. A dopoxx

Rimango senza parole davanti a quel messaggio,non sapendo come rispondere. È come se mi avesse letto nel pensiero. Io e questo ragazzo abbiamo piú cose in comune di quanto pensassi.

Alla fine, opto per i jeans strappati a vita alta e una magliett nera che mi lascia la pancia scoperta, con il terzo dito e la scritta"Have a nice day e indosso le stan smith nere. Prendo chiavi e telefono e salgo sul motorino,pronta, si fa per dire, all'incontro con Alex.
...
Lui è lí, appoggiato al muro del bar, sempre cosí perfetto. I capelli spettinati e una semplice maglietta bianca, dalla quale si intravedono i tatuaggi, lo rendono davvero irresistibile. Arrossisco quando si gira e vede che lo osservando.

"Wow sei davvero bellissima oggi" dice, passandosi la mano tra i capelli. Ridacchio a questa immagine cosí comica: lui, uno dei ragazzi piú popolari che io conosca, è imbarazzato davanti a una ragazza come me. Rabbrividisco pensando a tutte le ragazze che si sará fatto e che avrá toccato. Inizio a immaginare le sue dita lunghe e callose sulla mia pelle, che accarezzano il mio punto piú sensibile. La sua lingua, la sua testa tra di me. Io che gli strattono i capelli dal troppo piacere. Lui che mugola e viene, urlando il mio nome.

Alex mi guarda,alzando un sopracciglio e io arrossisco, smettendo di fare quei pensieri cosí spinti su Alex.
" Anche tu..." sussurro, dondolandomi sui talloni come faccio sempre quando sono nervosa. " Andiamo a prendere un gelato?" mi propone, stringendosi tra le spalle. "Oh si certo. Ho una voglia di gelato..." dico facendo uscire dalle labbra di Laex una fragorosa risata. Lo guardo stranita "Che cosa ho detto?" " Eri cosí buffa" dice, trattenendo a stento le risate. Afferra la mia mano, intrecciando le sue dita alle mie, gelate. Quel contatto fa scatenare dentro di me una strana sensazione.
Mi piace sempre di piú questo Alex.

Tadaaaaaannnnn!!!!!
Finalmente accade qualcosa, ma soprattutto nella seconda parte vi assicuro che tra Sarah e Alex accadrá qualcosa di serio. Sinceramente non so perchè, ma lo scorso capitolo non ha avuto molto successo... Quindi per la prossima parte vi chiedo 5 visualizzazioni e 1 voto. ( Ho separato le due parti perché sono troppo lunghe e non voglio affaticarvi la lettura sapendo che siamo durante la settimana e che quindi si deve studiare, essendo una studente come voi) Baci

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