5 Anni Dopo - Seconda Parte (Dylan)

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Jeff si è addormentato tra le mie braccia, quindi lo prendo avvolgendolo in un asciugamano, e asciugandolo quanto posso senza svegliarlo, gli metto un paio di boxer e lo infilo sotto le coperte. Io mi metto dall'altra parte del letto, avvicinandomi a lui e abbracciandolo, stringendolo al mio petto. Lo vedo accoccolarsi e stringersi di più a me, come a cercare protezione. È buffo. All'inizio, quando l'ho conosciuto, pensavo fosse un killer spietato, senza sentimenti. Di certo non mi sarei mai aspettato che in realtà fosse dolce e fragile, e che potesse addirittura piangere. È vero, quando vuole sa essere anche il killer spietato e senza sentimenti che ho conosciuto all'inizio, ma dopotutto nessuno è perfetto. È un killer. È normale. Quando siamo in compagnia degli altri, si comporta normalmente, ma quando è da solo con me, abbassa il ponte levatoio e dimostra i suoi veri sentimenti. Questo mi rende immensamente felice. Mi fa piacere che lui si dimostri quello che è solo con me, perché significa che si fida ciecamente.
La prima volta che si è dimostrato così a me, ho fatto una promessa a me stesso: Ho giurato che l'avrei sempre protetto, e non ho alcuna intenzione di infrangere quella promessa.
Jeff è come un bambino. Quando non ha quello che vuole, si mette a sbraitare, nel suo caso, ad uccidere. Ma basta che gli dai un po' d'affetto e si calma, diventando dolce come la nutella.
Prima quando Jack stava per toccare Jeff, mi sono sentito assalire dalla rabbia. Se non sapessi che ucciderlo, significherebbe morire per mano di Slender, lo avrei già fatto fuori quel verme. Non deve avvicinarsi a Jeff, glielo impedirò. Non voglio più che soffra come cinque anni fa.
Lo stringo di più a me, e immergo la faccia nei suoi capelli, inebriandomi del suo profumo. Chiudo gli occhi, e mi addormento insieme al mio Jeff.
La luce del sole mi colpisce un occhio facendomi svegliare. Jeff è ancora addormentato tra le mie braccia. Quando dorme sembra così rilassato. Mi dispiace tanto svegliarlo, vorrei lasciarlo dormire, ma dobbiamo andare a fare colazione. Slander non sopporta i ritardi ai pasti. Gli sposto i capelli dal volto con una mano, con delicatezza.

- Jeff... - Nessuna reazione. - Jeff, svegliati. - Dico dolcemente.

- Mmhmm... ho sonno, Dylan. Lasciami dormire, per favore. - Dice con un filo di voce.

-Dai, lo sai che Slender ci vuole sempre puntuali ai pasti, su piccolo alzati. - Mi alzo dal letto e vado dalla sua parte. Lui si gira nella mia direzione e allunga le braccia verso di me.

- Solo se mi prendi in braccio, e andiamo a fare il bagno insieme. - Ridacchio.

- Va bene. - Lo prendo come una principessa, le sue mani sulla mia spalla, e la sua testa sul mio petto. È così tenero. Apro l'acqua della doccia ad una temperatura accettabile, lui tiene le braccia intorno al mio collo, e io intanto lavo tutti e due. Stamattina non mi sembra molto in forma, forse avrei dovuto lasciarlo dormire.
Lo riprendo a mo' di principessa e lo porto in camera, mettendolo seduto sul letto. Gli passo la sua solita felpa bianca, i jeans neri e le scarpe. Una volta vestiti, lo guardo per qualche secondo. Va bene che ha la carnagione bianca per colpa della candeggina e del fuoco però... non ha affatto una bella cera, comincio ad essere preoccupato.

- Jeff, ti senti bene? -

- Si, certo. - Mi risponde con un po' di esitazione e incertezza, si vede lontano un miglio che sta male, ma non vuole farmi preoccupare. Lo prendo in spalla e scendo fino al piano di sotto, non penso sia abbastanza in forma per fare le scale. Lo metto giù e andiamo in sala da pranzo, e prendiamo posto a tavola.
Slender ha preparato i pancake, la colazione preferita di Jeff, magari questo lo farà stare un po' meglio.
Dopo aver fatto colazione, guardiamo un po' di TV, poi Jeff dice di voler andare a fare due passi, e va in giardino.
Dopo aver giocato alla Xbox con Ben, e aver perso tutte le partite, Jeff ha ragione, è più divertente quando non gioca lui, butto un occhio all'orologio e noto che da quando Jeff è uscito sono passate quasi due ore. Decido di andare a cercarlo.
Ho girato tutto il giardino, manca solo il retro. Lo trovo seduto su una panchina, ansimante e corro subito da lui.

- Jeff! Jeff che è successo? -

- Niente. Non è successo niente, sta tranquillo. -

- Ma sei... tutto rosso, non è normale! O mio Dio. - Gli poggio una mano in fronte. - Jeff ma tu... tu scotti! Hai la febbre altissima! - Toglie la mia mano con uno schiaffo e si alza andando via.

- Sto benissimo! -

- No invece! -

- Sto bene, ho solo qualche linea tutto qui, un po' d'aria e mi passa. -

- Jeff! - Gli afferro i polsi e lo sbatto contro il muro! - Perché continui a dire di stare bene?! Se è per non farmi preoccupare sappi che sei un vero idiota! Hai la febbre altissima quindi tu adesso torni subito nella nostra camera con me, sono stato abbastanza chiaro?! - L'espressione sul suo volto è confusa, spaesata e spaventata. Ammetto che non avrei dovuto urlargli contro in questo modo, ma altrimenti non mi avrebbe dato ascolto. Abbassa la testa in modo da nascondermi il suo viso.

- S-si... - Lo prendo in braccio e torno all'interno della villa, riportandolo in camera, e metterlo sotto le coperte.

- Non ti muovere. - Vado in bagno a prendere un asciugamano per poi tornare da Jeff.  Bagno con dell'acqua il piccolo asciugamano, che successivamente poggio sulla sua fronte. - Resta a letto. Guai a te se ti alzi, chiaro? - Annuisce piano. Esco chiudendo a chiave, non si sa mai con Jack in giro. Vado da Slender a dirgli che Jeff sta male, mi ha detto che per pranzo gli preparerà qualcosa di leggero, e mi ha dato un termometro per misurargli la temperatura.
Torno in camera, per fortuna non si è alzato. - Jeff, Slender ti preparerà qualcosa di leggero per pranzo, e mi ha dato un termometro. Apri la bocca. - Fa come gli ho detto, e gli metto il termometro. Passa qual minuto e sentiamo un "bibibibip. Bibibibip", glielo tolgo e guardo la temperatura. - Jeff, hai 39,07! Meno male che stavi bene, eh?! Se stavi male dovevi dirmelo subito, invece di farmi preoccupare, inconscente! -

- Scusami, non volevo farti preoccupare, Dylan. - Mi dice con un filo di voce appena percettibile. - Ti prego, perdonami. - Gli tolgo l'asciugamano dalla fronte, mi chino su di lui e gli do un piccolo bacio su di essa. Vado in bagno per sciacquare l'asciugamano e lo rimetto sulla sua fronte per far abbassare la temperatura.

- Va bene, piccolo. Ti perdono. Però tu riposati adesso. - Gli dico dolcemente. Annuisce impercettibilmente e chiude gli occhi, addormentandosi subito.

Jeff e Dylan (TKB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora