Salvataggio (Dylan)

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Ho sfondato la porta di quella casa e sono entrato dentro senza pensare. Al momento sono solo accecato dalla rabbia verso quel verme. Anche se dietro di me Jack tenta di farmi calmare. - EHI! BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA CON IL NASO A CONO! DOVE CAZZO SEI?! E DOV'È JEFF?! - Ribalto tutto quello che mi capita a tiro: Sedie, tavoli, mobili, oggetti d'arredo... tutto. Voglio soltanto trovare Jeff e abbracciarlo, baciarlo,stringerlo tra le mie braccia. E poi voglio uccidere il clown!

- Dylan, dai calmati. Così non risolvi niente. In anzi tutto, dobbiamo perlustrare la casa e... - Ma si interrompe senza finire la frase. Quindi mi volto per chiedergli che succede, e lui fissa un punto sulle scale che mi indica con un dito, quindi guardo nella sua direzione, e mi trovo Il Clown che ci guarda.

- Ma guarda chi si rivede. Eyeless Jack, e il piccolo Dylan. Se cerchi il MIO Jeff, ti informo che non può risponderti, e forse, a malapena sentirti. - Ridacchia. - Ormai lui è mio. Fattene una ragione, moccioso.- Ormai non ci vedo più, mi scaglio contro di lui con i pugnali sguainati, mentre con la coda dell'occhio vedo Jack uscire di casa. Lo attacco, ripetutamente mentre lui cerca sia di difendersi, sia di attaccare me. Andiamo a sbattere contro i muri e gli oggetti rompendo tutto, in una lotta a sangue.
Jack rientra e con lui c'è anche Slander, che con i suoi tentacoli lega Jack in una morsa di ferro, iniziando a dimenarsi.

- Dylan, vai a cercare Jeff. Ci pensiamo noi a lui. - Lo guardo con rabbia immaginando cosa avrei voglia di fargli. - Dopo potrai farne ciò che vuoi, ma adesso Jeff è più importante. - Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo cercando di calmarmi.

- Va bene, Slander. Jack tu cerca al piano terra, io cerco di sopra. -

- Va bene. - E nel mentre noi iniziamo a cercare, Slander sparisce portando con se il Clown.
Nella prima stanza che apro, c'è solo un letto un armadio e una finestra, niente di particolare, quindi passo alla prossima. È un semplice bagno, e non sto a fermarmi sui particolari. Quando apro la porta della terza stanza invece ciò che vedo mi inorridisce. La stanza è ricoperta di sangue. Il letto, è completamente sporco, non solo di sangue, ma anche di una sostanza bianca che riconosco come sperma. Alla testata ci sono due catene, sporche anch'esse di sangue, lasciate a penzolare. Sul comodino accanto, riconosco il coltello da cucina di Jeff, anche quello ricoperto di sangue. Lo prendo e me lo metto in tasca.
Vedo una porta li vicino e decido di aprirla. È un altro bagno. Anche questo come la stanza è completamente insanguinato. Non oso neanche immaginare cosa quel bastardo abbia fatto a Jeff, ma anche solo pensarlo, la rabbia si impossessa di me. Torno in camera e ribalto il letto, distruggo l'armadio e butto a terra tutto quello che mi capita a tiro, fino a quando non sento Jack chiamarmi e dirmi di raggiungerlo. Vado di sotto ma non lo trovo.

- Jack, dove sei? -

- Sono qui, amico, sbrigati! - La voce proviene dalla cucina, dove lo trovo ad armeggiare con una porta. - Questa porta non si apre. Forse Jeff è qui sotto. -

- Spostati. - Fa come gli ho detto e inizio a prendere a spallate la porta fino ad aprirla. Mi fiondo giù, dove trovo un'altra porta, che sta volta apro con un calcio. Guardo per un secondo in giro, e vedo una sagoma scura penzolare dal soffitto. Il mio cuore perde un battito e corro da lui, nel momento stesso in cui perde i sensi.

- Dylan, lo hai trovato?! O mio Dio. Tu tienilo io lo libero. - Guardo Jeff senza rispondergli. Il mio Jeff, è completamente ricoperto di sangue, e segni rossi su tutto il corpo, non solo succhiotti, ma anche segni di frusta. Sulla pancia ha il simbolo di una caramella fatto con il fuoco, e la cosa più orrenda di tutte che si trova sul suo collo: la scritta "L. Jack". Cerco di mantenere la calma, e concentrarmi solo su Jeff.
Jack riesce a liberarlo, e io prendendo in braccio il mio amore, lo riporto su. Chiamo Slander e nel frattempo Jack mi porta una coperta per coprire Jeff.

- Avanti ragazzi, torniamo a casa. - Slander ci teletrasporta di nuovo a casa, dove tutti i ragazzi si precipitano da noi per vedere come sta Jeff. Non li guardo neanche e lo porto in camera nostra. Riempio la vasca di acqua calda e lo immergo lentamente, lavandolo delicatamente con una spugna. Lo asciugo e lo metto a letto, sotto le coperte, tutto stando attento a non fargli male. Ha ancora la febbre, e quel bastardo gliel'ha solo fatta aumentare. Immergo in una bacinella di acqua fredda un panno che gli metto in fronte.

- Oh mio piccolo Jeff, quante ne hai passate... Ma ora è tutto finito, ci sono io qui con te. Non devi più preoccuparti, pensa soltanto a riposare ora. - Gli sussurro sperando che mi abbia sentito, poi mi chino e gli do un bacio sulla fronte.
Qualcuno bussa, mi alzo e vado a vedere chi è.

- Dylan, come sta? -

- Male Jack, ha ancora la febbre. Ed è molto alta. -

- Capisco. Vuoi mangiare qualcosa? -

- No, voglio solo stare vicino a lui. -

- Va bene. Slander ha detto che se ti viene fame, puoi mangiare quando vuoi. -

- Ho capito. Grazie Jack. - Chiudo la porta e torno verso il letto. Mi soglio rimanendo solo in boxer e mi stendo vicino a lui abbracciandolo. - Riposa piccolo mio, adesso sei in salvo. - Chiudo gli occhi e mi addormento anche io, stringendo il mio amato Jeff.

Jeff e Dylan (TKB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora