Rapimento! (Jeff)

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Ho fatto preoccupare Dylan, cioè... io e il mio stupido orgoglio, lo abbiamo fatto preoccupare. Che poi io non mi ammalo mai, come diamine ho fatto a prendere la febbre?! Boh, mistero. Chiamate Adam Kadmond!
Ieri mi sono addormentato, e al mio risveglio ho trovato un biglietto con la calligrafia di Dylan che diceva:

"Se al tuo risveglio non ci sono,
non ti alzare, resta a letto.
Se rientro e ti trovo in piedi, al letto ti ci lego."

                                           -Dylan.

Ho sorriso quando l'ho letto, ma sono passate due ore e... capitemi, mi sono svegliato ma non mi sono ancora mosso, devo andare in bagno! Sono un essere umano anche se sono un killer!
Quindi mi alzo e vado in bagno, ne approfitto anche per farmi una doccia fredda, magari mi abbassa la febbre.
Mi asciugo per bene, tranne i capelli che li asciugo solo con l'asciugamano, con la temperatura così alta, un po' di freschezza non mi dispiace di certo. Mi vesto mettendomi un paio di boxer neri, e una camicia bianca di Dylan, che mi arriva leggermente più su di metà coscia, poi mi rimetto a letto.
Sto per riaddormentarmi quando la porta si apre, ma non riesco a vedere chi è dato che ho chiuso gli occhi, ma sarà sicuramente Dylan, oppure Slander, quindi non mi preoccupo, e mentre due braccia mi voltano verso di loro poggiandomi al suo petto. Mi addormento.
Al mio risveglio, Dylan non c'è più. Ho la vista appannata, ho paura che mi si sia alzata la temperatura. Faccio per mettermi a sedere, ma vengo bloccato da qualcosa. Mi volto e... ho i polsi incatenati alla testa del letto. Non è che Dylan ha visto che mi sono svegliato e mi ha incatenato per davvero?! Potrebbe essere?!
P

oi mi guardo in giro e mi accorgo di non essere più nella nostra stanza, ma nella stanza, e casa soprattutto, di qualcun altro. Qui inizia il panico. Dove sono? Chi mi ha portato qui? Non può essere stato Dylan. Dannata febbre, quando la prendo non riesco mai a pensare lucidamente. Inizio ad agitarmi per liberarmi, quando dalla porta entra una figura alta, nera e bianca.

E qui, a fare compagnia al panico, si aggiungono terrore e paura.
Possibile che un killer spietato come me, debba avere paura di un clown?! Si, se sai di cosa è capace.

- Jack... - Dico con un fil di voce.

- Finalmente ti sei svegliato, cucciolo. Hai dormito molto sai? -

- Che... che cosa vuoi?! Liberami! - Urlo per quanto mi è possibile, e mi agito cercando di liberarmi. Cosa estremamente stupida, perché inizio a sanguinare.

- Calmati, piccolino. Così ti fai soltanto del male. -

- Non... non chiamarmi "piccolino"! -

- Preferisci "piccolo"? -

- No! - Soltanto Dylan può chiamarmi così, penso con quasi le lacrime agli occhi.

- Come vuoi. Ti accontento solo perché stai male, ma non ti libero, rassegnati. - Sembra accorgersi dei miei occhi umidi quando si avvicina preoccupato. - Perché piangi, cucciolo? - Avrei voglia di tirargli un pugno in faccia per questa stupida domanda.

- Secondo te?! Mi hai rapito! Mi hai allontanato da Dylan! E mi hai incatenato al letto! - La sua espressione si fa dura.

- Bé, come ho già detto: rassegnati. - Si mette sopra di me. - Tu sei mio. Mio. Solo e soltanto MIO! E farai tutto ciò che voglio, volente o nolente, quindi smettila di piangere. - Mi afferra le guance con una mano, abbastanza forte da farmi male, e mi da un bacio lungo e possessivo, poi mi lascia facendomi sbattere la testa sul materasso. Non lo guardo, tentando di non lasciar uscire altre lacrime. Si alza da me e va verso la porta, ma prima di andarsene mi parla. - Ricorda Jeff, tu sei il mio giocattolino, la mia bambola, e io sono il tuo padrone, e ogni volta che mi disobbedirai, avrai una punizione molto severa. - A questo punto esce sbattendo la porta lasciandomi da solo, e a quel punto riprendo a piangere.

- Dylan... dove sei? -

Jeff e Dylan (TKB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora