Risveglio (Jeff)

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Vedo una luce in lontananza, che via via si fa sempre più accecante, in quel momento apro gli occhi. Sbatto, tuttavia qualche volta le palpebre prima di abituarmi alla luce e poterli tenere aperti. Sono sdraiato su un letto, sotto una coperta e un piumone. La stanza in cui mi trovo è famigliare, pareti bianche come neve, un armadio enorme e poche altre cose. Mi sento disorientato, SONO disorientato, ma ho come l'impressione che qualcuno mi stia abbracciando, tuttavia non mi giro per paura che possa essere Jack. Il ricordo di tutto quello che mi ha fatto, riaffiora nella mia mente e pian piano i miei occhi si riempiono di lacrime. Inizio a piangere, singhiozzando silenziosamente, o almeno, cercando di fare il meno rumore possibile.
La presa su di me si fa più stretta, e io inizio a singhiozzare più forte, sperando che mi lasci in pace. Lui mi volta nella sua direzione ma io ho gli occhi chiusi, non voglio guardarlo. Lui mi stringe più forte a se, e inizia a sussurrare qualcosa, che però non riesco a capire.
La sua stretta però, e la sua voce, non sono affatto come quelle di Jack. Le sue sono possessive e fanno male. Quelle di adesso invece, sono dolci e delicate, quindi decido di aprire gli occhi, e mi trovo davanti un petto abbronzato e ben scolpito.

- Finalmente Jeff. Come ti senti piccolo mio? -

- D-Dylan? -

- Si, jeff. -

- Sei... sei davvero tu, o è un altro sogno? -

- Sono io, Jeff. Sono davvero qui, e non ti lascerò più andare. - I miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime e mi stringo forte a lui lasciandomi andare ad un pianto liberatorio.
Dylan, il mio amato Dylan, è finalmente con me. Di nuovo con me. E sta volta non mi lascerà più. - Va tutto bene. È tutto finito. Adesso ci sono io con te. - Mi accarezza i capelli e la schiena mentre mi stringo sempre di più a lui.
Mi allontano, ma subito annullo la distanza con un bacio. Ho bisogno di sentire che questa è davvero la realtà, e solo un bacio poteva dimostrarmelo. Quanto mi sono mancate le sue dolci e morbide labbra. I suoi dolci, bellissimi e meravigliosi baci, così intensi e delicati allo stesso tempo. Sempre capaci di farmi battere forte il cuore.
Metto le mani nei suoi capelli e lui mi cinge la vita con le braccia, mentre approfondisce sempre di più il nostro bacio, fino a quando, bisognosi di aria, a malincuore, ci stacchiamo.

- Ti amo, Jeff. Ti amo tanto. - "Ti amo" quanto mi sono mancate queste due semplici parole, che tuttavia insieme, creano la frase più bella al mondo, capace di far battere di nuovo mille cuori di pietra, di ghiaccio... o semplicemente, il cuore di un killer spietato e assetato di sangue, che aveva perso tutto: Genitori e il suo amato fratello. Liu, quanto mi manca, ma Dylan è capace di non farmaci pensare, e di colmare il vuoto che ho dentro di me. Lui, è stato l'unico, capace di riuscirci.

- Anche io ti amo. Oh, Dylan... è stato terribile. Ho avuto tanta paura. Lui... mi ha fatto delle cose orribili. E... e tu non c'eri. Io.... io... -

- Sssh. Adesso è tutto finito. Jack non ti farà più del male, te lo prometto. Adesso è giù in cantina, che aspetta la sua punizione, che sarò io a infliggergli. E ti prometto Jeff, che lo farò soffrire almeno il doppio di quanto lui ha fatto soffrire te, e poi lo ucciderò. Slander mi ha dato il permesso. Vedrai, lui non ti farà mai più del male. -

- Oh Dylan... -

- Adesso riposati. Hai dormito per tre giorni e più, la febbre ti sta passando, ma sei ancora debole, vado a chiedere a Slander di prepararti una zuppa calda. -

- No! Non lasciarmi da solo... ti prego. -

- Tranquillo, piccolo, torno subito, te lo prometto. Se vuoi rimetterti devi mangiare. Mi lasci? - Tiro su col naso e annuisco facendolo alzare. Esce dalla stanza mentre io mi rannicchio sotto le coperte, aspettando il suo ritorno.

<< - Eeehiii... Jeeefff. Avanti, svegliati piccolo Killer. Sono qui solo per te, e non è carino farmi aspettare, sai? Forza a apri gli occhiucci, fallo per me. -

Questa voce. Questo modo di parlare. No, non può essere lui, Dylan mi ha detto che non mi avrebbe più fatto del male. Dylan...dove sei?

- Forza, piccolo Killer. Sto perdendo la pazienza, vuoi davvero farmi arrabbiare? -

- No, ti prego! -

- Bé... mi dispiace ma è troppo tardi. - Si avventa su di me ad una velocità incredibile, poi... il buio. - >>

- Jeff! Jeff svegliati! - Apro gli occhi con uno scatto e mi ritrovo davanti Dylan. - Stavi facendo un incubo, stai bene? - Senza pensarci gli incrocio le braccia al collo e mi lascio andare ad un pianto disperato. - Sssh... va tutto bene. - Dice mentre mi accarezza i capelli. - Adesso ci sono io qui con te. - Tiro su col naso e mi allontano da lui. - Cos'hai sognato, Jeff? - Mi chiede con quel suo tono dolce che riserva solo a me.

- J-Jack. - Lui mi abbraccia e mi stringe forte a sé, come a non volersi più staccare, e io mi aggrappo alla sua maglietta.

- Adesso è tutto finito, non potrà più farti del male, ok? - Annuisco un paio di volte e lui mi asciuga le lacrime e mi sorride. - Su, adesso mangia, è ancora caldo. - Mi aiuta a mettermi seduto e mi passa il vassoio con la minestra e un bicchiere d'acqua. Lentamente inizio a mangiare, con lui al mio fianco.
Quando finisco poggia tutto su un comodino e mi fa nuovamente stendere. Dylan si sdraia con me e io mi accoccolo a lui, mentre mi stringe a se. - Dormi, piccolo mio. Dormi. - Così chiudo gli occhi, e con Dylan accanto a me che mi coccola, cado tra le dolci braccia di Morfeo.

Jeff e Dylan (TKB)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora