MORMORA

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Quella sera tutti i Grifondoro del quinto anno erano davanti al batacchio di bronzo che separava i Corvonero dal resto del mondo.
Mormora leggeva su un divano blu notte nella sala comune con intorno i suoi amici che studiavano impazienti di finire. Il fracasso che sentirono dopo poco li fece sobbalzare. Alzarono tutti gli occhi e Flora, una stravagabte ragazza dai capelli violacei, si appoggiò alla porta
-Chi è?
Seguì una specie di boato e così Flora socchiuse la porta per vedere che fosse.
-Mormora, mi sa che è per te
Si alzò seccata.
-Chi è?
Calò il silenzio.
-Esci e te lo spieghiamo.
Era stato Remus a parlare. Sapeva che sarebbero arrivati i professori da un momento all'altro, ma tanto lei poteva sgusciare nella sala comune in un secondo. Tutti i Grifondoro lì, solo per lei. E davanti a tutti Sirius, con una bacchetta in mano.
Se fosse stato solo per il suo buonsenso sarebbe tornata a leggere il suo libro, ma il sorriso di Remus la convinse a restare. Poco dietro scorse anche Lily che era emozionata come il suo primo giorno ad Hogwarts. Ciò voleva dire che poteva restare.
-Mormora
-Sirius
-So che mi odi, ma ti voglio dimostrare che quell'incidente non è stato opera mia.
-E come? Portandomi nel passate e facendomi vedere che Teresa è solo una matta che ti ha costretto a baciarla?
Comiciarono ad uscire le prime lacrime di rabbia che scacciò subito con le dita.
-Potendo sì...ma ora ti dimostro quanto ci tengo. Expecto Patronum
E c'era lei. Argentea e un po' traslucida. Lei sottoforma di gufo che aleggiava per il corridoio. E a quel punto decise che di cambiare la sua vita per sempre.

Il cane nero e il gufo grigioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora