SIRIUS

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Avrebbe ammazzato Teresa. Quella matta gli aveva fatto perdere la cosa più preziosa che aveva. Come le era saltato in testa. Nella sala comune tutti lo fissavano, ma Teresa lo guardava sorridendo come se quel bacio avesse avviato la loro storia d'amore. In cambio lui le scoccò un'occhiataccia e corse nel dormitorio dove Ramoso e Codaliscia lo guardarono spaventati indicandogli l'uscita. Non riuscì a capire in tempo.
-Felpato. Perché? Perché le hai fatto una cosa del genere? Tu le piacevi davvero. Ma forse lei era solo una delle tue bambole? Solo uno dei tuoi giocattoli.
Lunastorta lo avrebbe aggredito se James non lo avesse retto. A Sirius ricordò quando James reggeva il lupo mannaro che tentava di aggredire un uomo.
-Lunastorta, non è colpa mia.
-Questa è bella Felpato "Non è colpa mia se ho baciato Teresa, lei è una Veela". Ramoso ricordami di morderlo la prossima luna piena!
-Lunastorta, forse Felapto ha ragione.
-Codaloscia ti ci metti anche tu?
-Remus! Teresa mi ha baciato, io non volevo e Peeves ci ha visti! Non è colpa mia!
Remus lo guardò e si sdraiò sul letto, evidentemente ancora arrabbiato.
-Buonanotte
Subito dopo anche gli altri si misero a dormire.
La successiva settimana non riuscì a concentrarsi. Ogni volta che poteva cercava di scusarsi con Mormora ma lei era fin troppo orgogliosa e ormai non si girava neanche più quando lui la chiamava. Poi ebbe l'illuminazione. Quello che l'avrebbe convinta.
-Lunastorta qual è il mio Patronus.
-Un cane. Come il tuo animagus
-Esatto. Ricordatelo e domani vieni nella classe di Aritmanzia alle sette di sera.
-Perché?
-Ti posso convincere che ci tengo davvero a Mormora.
-Va bene.
L'indomani alle sette nell'aula di Aritmanzia, Remus aspettava con aria impaziente Sirius.
-Allora?
-Inanzitutto. Sai che Mormora è un'animaga?
-Certo. Lo è dalla nascita.
-Sai qual è il suo animagus?
-Gufo reale grigio. Il suo segno particolare è l'ombra di un sorriso sarcastico sotto il becco. Quindi?
-Guarda.
Pregò con tutto se stesso che i suoi presentimenti fossero esatti.
Si costrinse a pensare al Natale passato con Mormora. Solo alle cose belle.
-Expecto Patronum
Un gufo con un sorrisetto sarcastico biancastro fuoriuscì dalla sua bacchetta e prese a planare sulla testa di Sirius e sull'espressione più sirpresa del mondo.
-Ma...
-Ora mi servirebbe che tu mi aiuti.
-A fare che?
-A farlo vedere anche a lei. Non mi parla più e non si gira quando la chiamo.
-La cosa non mi sorprende.
-Ci stai?
-Facciamolo

Il cane nero e il gufo grigioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora