Capitolo 24

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"ALLISON MUOVITI NON VORRAI ARRIVARE IN RITARDO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA" urla la zia dalla sua camera.
Se fino a pochi secondi fa stavo sognando vasetti di Nutella su prati di cioccolata bianca adesso sono in bagno con la spazzola in una mano e il Phon nell'altra.
Appena la zia ha nominato quella fatidica parola che mi ha turbato per tutta l'estate mi sono alzata di colpo.
Scuola.
Insegnanti arroganti.
Compagni puzzolenti.
Oche starnazzati.
Zaini stracolmi.
Un vero e proprio incubo.
Mi dimentico per fino di fare colazione in preda al panico. Mi accompagnerà la zia sta mattina insieme a Drew che frequenterà l'ultimo anno. Per fortuna c'è lui.
Decido di indossare un paio di jeans con una camicetta molto semplice, in fondo chi vuoi che mi noti.
Le ultime parole famose.
Così si chiamano, le ultime parole che poi si dichiarano completamente opposte a ciò che hai detto.
Davanti alla scuola un mucchio di ragazzi, appena scesi dall'auto, hanno iniziano a squadrarci da capo a piedi. Le ragazze passano lo sguardo da mio fratello Drew, trattenendo il respiro e poi lo spostano a me. Non riesco a descriverle, un misto di sdegno, compassione, e sorpresa balena nei loro occhi.
"Andiamo?" Mi chiede Drew con un sorriso sicuro.
"Certo" e ci incamminiamo assieme nel campo minato.
La scuola è molto bella e grande soprattutto, potrei smarrirmi qua dentro. Mancano ancora 10 minuti prima dell'inizio della lezione e un mucchio di ragazzi girano per la scuola seguiti dalle matricole spaesate, come la sottoscritta, che non sanno più dove andare, carichi di libri che perdono man mano per strada.
Altre ragazze invece girano a gruppo per la scuola, sono tutte vestite uguali; gonnellina a metà coscia, camicetta bianca trasparente e cravatta, per rendere il tutto più sobrio. È inutile che vi nascondiate sotto una cravatta.
Poi vi sono i rugbisti, sono i più alti, con delle spalle grandi fa na casa, guardano le matricole come delle formichine, schiacciandone qualcuna qualche volta.
Il gruppo dei secchioni ovviamente, tutti con gli occhiali, alcuni con l'apparecchio, girano per la scuola con fare altezzoso.
Pff.
E poi arrivano i fighi, i surfisti, uno con la pelle scura seguito da una ragazza, uno moro, uno biondo e uno color nocciola. Giusto!
Sono i miei amici quelli, tranne il ragazzo che sta davanti a tutti, con il ciuffo sbarazzino e la cartella trasandata ma con una polo lavata e stirata e un paio di jeans che gli fasciano completamente e perfettamente le gambe.
Tutte le ragazze si girano appena entrano e iniziano a mandare occhiatine e ad ognuno di loro. In particolare Taylor, una biondina le si avvicina e cerca di attirare la sua attenzione ma lui le risponde non degnandola di uno sguardo.
Lurido bastardo.
Anche se ovviamente sono contenta.
Continuo a fissare come ste ragazze possano inginocchiarsi da un momento all'altro davanti a loro. Ma come è possibile? Capito che sono belli ma che stiamo scherzando?
Neanche dopo morta farei una cosa del genere.
Assorta nei miei pensieri non mi sono accorta che Chad, David e Dylan stanno vendendo dalla mia parte. Taylor mi passa davanti guardandomi con sguardo fulmineo.
Ma cosa ha da guardare?
"Ei Bella" mi batte il cinque Chad.
"Ei strabella" mi abbraccia Dylan.
"Ei Allison" mi batte il pugno David.
Tutte le ragazze hanno lo sguardo fisso su di me e sul fatto che ho appena salutato tre dei più bei ragazzi della scuola.
Poi entra Cristen e una scia di ragazzi con la bava alla bocca la segue. Poveri sfigati.
Ma che diavolo c'hanno al posto degli occhi? Dei prosciutti?
I miei pensieri vengono interrotti dalla campanella che suona.
È tutto un disagio sta mattina ci mancava solo il suono fastidioso della campanella.
Ah tutto uno schifo!
"Io ho letteratura sta mattina" annuncia Dylan andandosene dopo aver salutato.
"Io ho geografia" dice David seguito da Chad.
"Anche io" dico in fine. Per fortuna che la prima ora di lezione la passo con qualcuno che conosco.
Entriamo in classe insieme e per fortuna non c'è nessun professore.
Mi siedo in quarta fila.
La classe è molto grande e ci sono molti studenti.
Di fianco a me si siede Chad e davanti di me David.
"Allora ti piace la nuova scuola All?"mi chiede Chad.
"Si dai peró se non riuscite più a trovarmi venite a cercarmi perché mi sa che mi perderò molto spesso qua dentro" Chad ride seguito da David.
"Sarà fatto" dicono all'unisono prima che il professore entri in classe.
"Buon giorno ragazzi, anche se non è per niente un bel giorno per voi, ma nemmeno per me sappiatelo"
Si ha ragione.
"Per i nuovi arrivati, e sono parecchi quest'anno, io sono il professor Coleman, ed insegno geografia della terra" prego con tutta me stessa che non chieda ai nuovi arrivati di presentarsi alla classe e per fortuna le mie preghiere vengono ascoltate dato che la lezione continua semplicemente.
I minuti volano e penso che questo professore sia molto bravo anche perché mi ha molto interessato la lezione...
"Che palle" esclama David appena usciti dall'aula. Come non detto.
"Vero" si dilegua Chad. Dal primo momento in cui gli ho visti ho subito capito che non erano dei tipi da studio e libri.
Chad non ha fatto altro che giocare a subway surf per tutta la spiegazione. Pensavo che quel gioco fosse estinto ormai!
David invece era praticamente stravaccato sul banco e penso che avrebbe potuto prendere sonno da un momento all'altro se solo il prof non lo avesse stuzzicato con qualche domanda dello scorso anno per attirare la sua attenzione alla spiegazione e per vedere se fosse attento.
Dopo aver scoperto di aver un'ora di matematica cerco in tutti i modi di raggiungere la classe il prima possibile grazie alle indicazioni stradali di Cloe. Povera me, non la troverò mai!
Dopo un gira e rigira mi accorgo che la classe è sempre stata davanti ai miei occhi e quando entro per mia sfortuna il prof è già dentro.
I ragazzi sono ancora in piedi e io senza che nessuno si accorga del mio ritardo mi siedo in un banco.
Questa volta il prof è molto più noioso e mi sto annoiando tantissimo.
Gli studenti sono comunque tanti anche in questa classe e mi accorgo che una testa color nocciola mi sta guardando da infondo la classe.
Giro subito lo sguardo e mi concentro sulla lezione.
Cosa aveva da guardare?
Dopo venti minuti buoni di lezione entra un ragazzo dai capelli biondo scuro, è molto abbronzato e sotto la sua maglietta si può vedere il fisico perfetto.
"Scusi professore sono in ritardo, è il mio primo giorno qua e non trovavo la classe" il prof fa un cenno al ragazzo di andarsi a sedere continuando la spiegazione.
Il ragazzo è veramente bello e non mi sono nemmeno accorta che si è seduto di fianco a me.
"Emm" non presto attenzione.
"Emm, scusa" cerca di attirare la mia attenzione.
Al che distolgo lo sguardo dalla lavagna intenta a capirci qualcosa tra tutti i segni indecifrabili scritti dal prof e lo poso sul ragazzo dagli occhi color verde e marrone.
"Potresti passarmi la matita?" E noto che la sua matita è sotto la mia sedia. La prendo e gliela porgo.
"Grazie..." "Allison, mi chiamo Allison, ma per gli amici All" "...Allison"
"Io sono Zack, piacere" e mi stringe la mano.
Con me non attacca bello anche se è solo un presentarsi non ci casco nuovamente a voi bellocci.
"Piacere" dico con un sorriso finto.
Mi dispiace comportarmi in questo modo è che la gente più gli dai più si prende. Se gli dai una mano, si prendono il braccio.
Un brusio di risatine e vociare sotto voce mi fa raddrizzare le orecchie.
"Avete visto che figo?"
"Chissà come si chiama"
"Ha proprio dei bei capelli"
"Ci sarà da divertirsi quest'anno"
Ma non erano i ragazzi quelli con gli ormoni impazziti?
Passata anche l'ora successiva ci ritroviamo tutti in cortile per la ricreazione. Non avendo fatto colazione e essendomi scordata ovviamente di prender qualcosa da mangiare per merenda mi ritrovo in fila per la macchinetta con dentro le patatine e la cioccolata e Cloe che impreca dietro a tutti perché sono imbranati a infilare un paio di centesimi e a schiacciare un cavolo di pulsante.
Dopo aver preso la mia barretta di cioccolato con un mucchio di calorie ci dirigiamo verso i ragazzi.
Tra il gruppo noto che c'è anche Taylor. Non so che comportamento assumere. Non capisco ancora se ha detto tutte quelle parole solo perché era ubriaco o perché le pensa veramente. So solo che questa situazione degli sguardi fulminei e delle occhiatine omicide che mi lancia mi da un tremendo fastidio.
"Oggi in classe sono arrivate due ragazze nuove" sento parlare Dylan.
"E come erano?" Chiede subito Taylor. Non si perde d'animo no.
"Fighe" risponde Chad.
"Una bionda e una mora" continua Dylan.
"Eccole la" Chad indica due ragazze molto carine camminare insieme mentre si dirigono verso una classe.
"Ma sono gemelle?" Chiede David.
"No non penso non si assomigliano per niente" risponde Dylan.
"Anche da noi è arrivato un ragazzo nuovo. È arrivato venti minuti dopo che la lezione era iniziata ahaha non ci vogliono venti minuti per trovare una cazzo di classe, deve essere un po' rincoglionito" dice Taylor. Si riferisce a Zack, si penso si chiami così.
I ragazzi ridono con lui scuotendo la testa.
Ma cosa dice? Io ho trovato la classe per puro caso.
E poi come si permette di dare del rincoglionito ad un ragazzo che nemmeno conosce.
"Beh io non direi dato che questa scuola è immensa, e poi scusa come ti permetti a dire che è un rincoglionito, solo perché tu sei qua da tre anni e conosci la scuola perfettamente non puoi andare in giro a dare del rincoglionito alla prima persona che non trova la sua classe il primo giorno di scuola"
Tutti mi guardano come se avessi appena detto una bestemmia.
È inutile che mi guardate così!
Fa lo sbruffone!
Dopo avermi guardato per l'ennesima volta con sguardo omicida Taylor mi viene vicino, sempre più vicino.
"Tu... Ti ho già detto di uscire dalla mia vita... Non te lo ripeterò due volte" dice sussurrandolo per non farsi sentire troppo dai suoi amici che stanno assistendo alla scena a bocca aperta, e poi si gira e se ne va.
Fortuna che era ubriaco.
Adesso ne ho la prova, sono distrutta si, ho sperato fino all'ultimo che non volesse dire quelle parole quella sera, che le cose potessero sistemarsi, ma in realtà non è andata in questo modo.
È vero che era ubriaco ma quelle parole me le avrebbe dette anche senza un bicchiere di alcool tra le mani, me lo avrebbe detto comunque perché è questo ciò che vuole.
Una parte di me sta malissimo in questo momento ma l'altra invece si sente più guerriera, si sente più forte, come se adesso avesse tutte le porte aperte per combattere la battaglia.
Si forse è vero All è ora che ti faccia più guerriera, è ora che i piedi non te li faccia più mettere in testa, che tu non cadda più, perché sai cosa vuol dire e cerchi di evitare qualsiasi buca.
Mi da solo fastidio perché io pensavo di essere diversa, io pensavo di non essere come tutte le ragazze che hanno ceduto a quel sorriso che mi ha pugnalato.
Invece sono caduta come una polla nella sua trappola.
Però in fine è così che si migliora no?
Quando si ha già provato il dolore e la tristezza sulla propria pelle si riesce a sconfiggere anche il peggiore dei mali, quindi forza, sono qui, fatemi cadere di nuovo, spingetemi dentro un'altra buca, perché se devo provare ancora del male è meglio che lo faccia fin da subito, è meglio che provi fin da subito tutti i mali del mondo perché dopo non cadrò più, non mi lascerò più ingannare. Avrò gli occhi per cento, e sapranno guardare oltre, sapranno guardare oltre quel viso perfettamente scolpito e sapranno vedere tutta la cattiveria e la stronzaggine e che si cela dietro.
Forza, sono qui!

~spazio autrice~
Eii è iniziata la scuola per la nostra protagonista.
Inizieranno un mucchio di fantastici casini, ed in più questi nuovi personaggi porteranno un serie di cambiamenti. Nel prossimo capitolo vi diremo di più.
Quindi continuate a votare ed leggere la nostra storia. Vi ringraziamo soprattutto per tutte le visualizzazioni, che sono tantissime, grazie di cuore.
Un bacione alle nostre lettrici/lettori
CloeSve

****prossimo capitolo a 15 stelline quindi tutti a votaree***

IO E IL MIO FANTASTICO CASINO [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora