È ancora buio quando mi alzo e decido di uscire. Mentre m'infilo la maglietta in bagno noto un movimento nell'ombra. Stringo i pugni pronto a combattere, ma poco dopo mi accorgo che è Sam. "Ehi amico, che ci fai sveglio a quest'ora?" mi chiede. Ha i capelli spettinati e ha addosso solo i pantaloni. Esito prima di rispondere: "Ho bisogno di prendere un po' d'aria" Mento. In realtà voglio andare a vedere se Alisia sta bene. Mi sento molto protettivo nei suoi confronti. Quando iniziano a manifestarsi i poteri in uno come noi, è come un faro. Alcuni più forti, altri più deboli. Avendo percepito subito il potere di Alisia, ho paura che possa percepirlo anche l'Ultra. Sam non sembra accorgersi della balla. È un trucchetto che ho imparato qualche mese fa: riesco a creare un muro nella mia mente per impedire agli altri di leggermi i pensieri. "Stai andando a rimorchiare?" Faccio una risatina e scuoto la testa. "Allora dove vai?" Sam è un tipo molto testardo, ma allo stesso tempo simpatico. Gli voglio un gran bene. Dato che non sembra voler mollare, gli dico la verità: "Vado a controllare Alisia" Non sembra affatto sorpreso. Mi passo una mano tra i capelli ed esco dal bagno, superando Sam. "Ti ricorda lei, vero?" Mi fermo, ma non mi giro. Deglutisco rumorosamente. "Vengo con te" dice e senza aspettare la mia risposta si chiude in bagno, lasciandomi nella sala relax. Sospiro lasciandomi cadere sul divano, ma in fondo non mi dispiace avere un po' di compagnia. Guardo l'ora: 4:06. Perfetto, altro sonno da recuperare. Sam esce vestito qualche minuto dopo e insieme ci teletrasportiamo davanti casa di Alisia. Trattengo il fiato e mi sento sollevato quando non sento nessun battito cardiaco oltre ai nostri due. Almeno nessuno la sta spiando. Beh, oltre me e Sam. "Quindi... come entriamo?" Noi Tomorrow People non possiamo teletrasportarci in posti in cui non siamo mai stati, come la camera di Alisia. Infatti ieri l'ho solo accompagnata fin qui. "Restiamo fuori" rispondo e m'incammino verso un albero di lato alla casa, mentre Sam mi segue in silenzio. Noto che c'è una finestra al primo piano e che dall'albero posso raggiungerla. Quindi mi arrampico senza fatica e mi siedo su un ramo stabile. Sam mi raggiunge qualche secondo dopo ancora in silenzio. Strano. Guardo al di là del vetro della finestra fin quando gli occhi non si abituano all'oscurità e scorgo Alisia nel letto mentre dorme. Tiro un sospiro di sollievo. "A quanto pare sei solo paranoico" "Sono solo prudente" replico a bassa voce. Sam guarda Alisia. "È incredibile. Anche ora riesco a sentire il suo potere nell'aria" È vero. È come una specie di elettricità, come se l'aria non fosse ferma. Restiamo per due minuti buoni a guardarla e quando Sam si stanca, inizia a scocciare. "Dai Brett, andiamo a divertirci un po'... È da tanto che non rimorchio qualche bella polpastrella. Mi stanno aspettando. Se non vuoi nessuna, puoi sempre farmi da spalla. Dai, muoviti!" E scende dall'albero. Dopo un'ultima occhiata ad Alisia scendo anch'io. All'improvviso mi viene un'idea. "Ehi Sam" lo chiamo e lui si gira. "Andiamo al Prato" Mi guarda sorpreso. Non so perché, ma stavolta voglio passare una notte tranquilla. Voglio rilassarmi. "Chi sei tu e cosa ne hai fatto del vecchio Brett?" dice Sam ridendo. Si avvicina, mi mette una mano sulla spalla e ci teletrasporta al Prato. È un posto lontano dalla città, una vasta distesa di prato verde. Qui non ci sono luci, quindi se alzi lo sguardo vieni subito sopraffatto dalla bellezza del cielo stellato. Perciò mi sdraio sull'erba e guardo le stelle. Sorrido e penso a mio padre. È lui che mi portava qui da piccolo. Chissà cosa sta facendo ora. Chissà se lui e la mamma stanno bene. "Stanno bene, tranquillo" mi dice Sam. Cavolo, il muro, mi sono distratto. "Quante volte ti devo dire di rimanere fuori dalla mia testa?" gli dico leggermente irritato. "Scusa bello, ma ti stai comportando in modo strano. Prima fai lo stalker, poi rifiuti una notte, o meglio una mattina, di puro divertimento ed ora fai l'hippy. Tra poco ti metterai a ballare con le lucciole o mi dirai che sei gay, ci scommetto" Chiudo gli occhi e ascolto i suoni della natura. I grilli. Il vento tra i fili d'erba. Sam sbuffa. "E va bene" E si allunga affianco a me.
Alisia svolta l'angolo e mi viene incontro. Sono le tre del pomeriggio e dobbiamo incontrarci per il suo allenamento. Sembra giù di morale, perciò le chiedo cosa c'è che non va. "Possiamo parlarne al rifugio?" mi risponde evitando il mio sguardo. "Come vuoi" Mi guardo intorno per accertarmi che non ci sia nessuno in questo vicolo, poi prendo le mani di Alisia e ci teletrasporto lì. Gli altri smettono di allenarsi per lanciarci un'occhiata, ma poi tornano ai fatti propri. Invito Alisia a seguirmi e solo ora noto che si è vestita come se dovesse giocare a pallavolo. Sorrido senza farmi vedere da lei. Giungiamo in un angolo isolato e lei inizia a parlare: "Jake sa di te?" mi chiede a bruciapelo. "Certo che no" Quel ragazzo mi sembra un po' ingenuo e poi lo conosco da poco, ma non aggiungo altro. Alisia sembra frustrata, giocherella con un lembo della sua canotta, poi ci ripensa e si guarda intorno nervosa. Infine si decide a guardarmi negli occhi. "Non posso mentirgli, devo dirglielo" dice tutto d'un fiato. "Non se ne parla" affermo senza batter ciglio. Lei sembra delusa. "Ma è il mio miglior amico! Io..." "Non m'interessa. È per il tuo bene, sarebbe troppo pericoloso dirlo a qualche umano" "Ma..." "No" Alisia apre la bocca per protestare, ma poi cambia idea. "Allora, vogliamo iniziare? O vogliamo restare qui a parlare dei tuoi problemi per tutto il pomeriggio?" "Iniziamo" dice poco convinta e ci avviciniamo al centro della stanza, dove c'è il tappetino blu. "Allora, oggi ci concentreremo sul teletrasporto. Dovrai teletrasportarti dal punto in cui ti trovi dietro di me. Iniziamo con le distanze brevi, poi procederemo..." Non finisco la frase perché Alisia sparisce e poi riappare in fondo alla stanza, vicino alla porta dell'area relax e mi fa saluta con la mano sorridendo in modo beffardo. "Ma cos..?" Si teletrasporta di fronte a me. "Mi sono allenata prima di venire da te. Stranamente sono riuscita a controllare il teletrasporto, ma ho problemi con gli altri due poteri. Oh e con il combattimento ovviamente" La mia bocca è ancora aperta, cosicché lei dice: "Allora, vogliamo iniziare per davvero o vogliamo restare qui a parlare dei miei problemi per tutto il pomeriggio?" Sorride trionfante e s'incammina verso un'altra parte della stanza. Ai pesi vedo Sam che sghignazza e gli lancio un'occhiataccia.
"Senti il potere scorrere dentro di te. Poi rilascialo. È facile" ripeto per l'ennesima volta. Alisia chiude gli occhi e tende di nuovo le mani verso il libro poggiato sul tavolo. Ma non succede niente. Siamo qui da almeno mezz'ora e la situazione non è cambiata. Fa un verso arrabbiato e si siede a terra con la testa tra le mani. "Non ce la faccio!" esclama, così decido di cambiare esercizio. "Va bene allora" Mi siedo di fronte a lei. "Proviamo con la telepatia" Lei alza lo sguardo. Siamo molto vicini, le nostre gambe si toccano e noto un leggero rossore sulle sue guance. "Pensa a una parola o a una frase e guardami negli occhi. Cerca di proiettarla nella mia mente" Il suo sguardo si fa concentrato. Mi fissa per un po', poi sospira. "Non ci riesco" "Concentrati" "Ma se non ci riesco..." Riprova. Le dico nella mente e lei trasalisce. Poi riprende a fissarmi. Una goccia di sudore le attraversa la fronte corrugata. E poi lo sento. Ciao mi dice nella testa e, vedendo la mia espressione, capisce di avercela fatta, così sorride. "Ciao?" ripeto. "Sì, ciao" "Potevi dire qualcosa di più carino" le dico fingendo di essere serio. "Ah sì? Cosa?" Mi alzo invitandola a fare lo stesso. "Per esempio Sei un gran figo" E per la prima volta la vedo sorridere in modo sincero. E sorrido anch'io.
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The Tomorrow People
Paranormal-Storia ispirata al telefilm Tomorrow People- Alisia Martin è una normale ragazza, sempre studiosa e amica di Jake e Bethany. Ma un evento metterà in pericolo la normalità che le era così familiare e l'avvicinamento di un ragazzo misterioso la confo...