Cose strane

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Era il suo primo giorno alle scuole superiori e così come tutti gli adolescenti, Camille voleva fare una buona impressione. - E ora che diamine mi metto!? pensò Camille ansiosa, vedendo che erano già le 7:00 e alle 7:15 sarebbe dovuta essere alla fermata.

Alla fine decise di mettersi una felpa nera con sopra stampata la scritta in oro "Kiss Me" e dei jeans celesti, strappati alle ginocchia e ricuciti con del cotone in lana bianco in modo molto bizzarro. - Che strana la moda, comprare dei jeans con meno stoffa e pagarli di più. Che roba illogica!

In quanto alle scarpe, andò per gli anfibi in pelle, neri e borchiati sui lati. - Almeno questi mi faranno sentire comoda. E lasciò sciolti i suoi lunghi capelli corvini, talmente lunghi che le arrivavano fin sotto il sedere!

Camille prese lo zaino preparato la sera prima, con all'interno solo un quaderno, l'astuccio e il diario, uscendo dalla sua camera e percorrendo il lunghissimo corridoio, dirigendosi verso la cucina cercando di ricordarsi dove sia.

Cammina il più piano possibile, perché altrimenti se corre è come se si sentisse qualcuno che la rincorre, proprio come succede nei film di paura. - Questa casa mi mette i brividi!

Trasferitasi da poco, insieme alla madre in quell'enorme casa, Camille deve ancora farci l'abitudine.

Arrivata in cucina, trova sul tavolo, in legno di wengè color ciliegia, un piatto con sopra due waffle e accanto al piatto un barattolo di Nutella con una spatola. Proprio come piace a lei.

- Buongiorno dormigliona! Dormito bene?

- A dire il vero non tanto... - disse Camille alla madre, scostando una sedia per sedersi. Quelle sedie le facevano una strana impressione, erano di uno scuro legno antico e con uno schienale molto alto foderato con una stoffa pregiata verde scuro e usurata dal tempo.

- E perché mai? - chiese incuriosita sembrando anche preoccupata.

- Sai... - disse Camille aprendo il barattolo - Ho sentito dei rumori, dei passi, su nel soffitto.

- Oh figlia mia, sarà sicuramente l'ansia per la tua prima notte in questa casa - gli rispose sedendosi al tavolo vicino a lei.

- Ma mamma, perché siamo dovute venire proprio qui, in questa casa? - disse dando un grande morso al suo waffle. Sporcandosi il naso con la Nutella.

La madre rise - Che c'è da ridere? Era solo una domanda. - disse Camille sembrando infastidita.

- Sei proprio come tuo padre. Una pasticciona. - disse la madre sorridendo. E le pulì dolcemente il naso con un tovagliolo.

- Ritornando al discorso di prima...perché siamo venute qui? La casa dove stavamo prima non andava bene!? - disse Camille con insistenza. Le piaceva la loro vecchia casa, era piccola e accogliente con un piccolo giardino dove lei passava intere giornate a leggere.

- Te l'ho già detto un milione di volte! Perché ho bisogno di un nuovo lavoro, e qui ne ho trovato uno. E poi non potevamo permetterci una casa, e questa quì ci è stata ereditata dalla bis-nonna di tuo padre - gli rispose la madre.

- E a te non fa strano che abbiamo saputo di questa casa proprio quando ne avevamo bisogno!? - chiese Camille con molta insistenza. Sa essere davvero testarda quando si fissa su qualcosa.

- Che cosa vorresti dire? - disse la madre irritata - È solo una semplice coincidenza! - continuò la madre - E ora muoviti o perderai l'autobus! - concluse liquidando la figlia.

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Beh...questo è il primo capitolo e spero vi abbia incuriositi a continuare a leggere la storia...le cose inizieranno a farsi interessanti con i prossimi capitoli...ne pubblicherò uno a settimana, così tanto per tenervi sulle spine :D

Camille & L' Amuleto Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora